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L'umanità è a un bivio? Riflessione di Alfredo Altieri su OK!Mugello

La lettera al direttore di OK!Mugello da parte del noto studioso e storico delle vicende mugellane

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Umanità Umanità © Foto di Eak K.
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Lettera al direttore. L'umanità è a un bivio? Mi sono fatto questa domanda in giorni di paura e di disorientamento mondiale, non ho risposte ma solamente pensieri, che vorrei condividere con i suoi lettori.

Questa dura prova dovrebbe insegnarci molto, prima di tutto che l'uomo non sarà veramente uomo fino a quando non si sentirà cittadino del mondo; il che vuol dire fino a quando non riconoscerà a ogni altro individuo i doveri e i diritti che riconosce a se stesso.

L'unità del genere umano è ormai diventata una necessità pratica, nel senso che riguarda la stessa sopravvivenza della specie. L'esigenza delle coscienze coincide, dunque, con una necessità pratica. Il fatto è, però, che l'uguaglianza tra gli uomini, riconosciuta in teoria, ha sempre finito col capovolgersi col suo opposto. Sul piano dei fatti il peso degli interessi particolari ha sempre avuto la meglio sulla voce della ragione.

A ben vedere il destino dell'umanità sia per la vita che per la morte è ormai uno solo. E invece, la cultura che abbiamo ereditato è una cultura particolaristica, nata, cresciuta e sviluppata dentro confini angusti, dominata da ideali validi non per tutti gli uomini ma per un gruppo ristretto di persone.

Potremmo allungare questo elenco dei mali cui soffre la società, proprio in un tempo in cui essa dovrebbe diventare una società senza frontiere, senza guerre, senza schiavitù. Potremmo parlare dell'analfabetismo moderno, del fanatismo, specie religioso, delle segregazioni in ogni loro uso e forma e così via.

L'idea di fondo di quanto detto è che per far uscire la società dall'età della pietra in cui ancora si trova, a fronte di conquiste tecnologico di grande importanza, sarà necessaria, dopo la prova che stiamo vivendo, la convinzione che il futuro del mondo sarà come ciascuno di noi vorrà che sia. Tradotto: dipenderà dalle scelte che noi tutti faremo. Pura utopia?
Alfredo Altieri

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