OK!Mugello

Marradi. A rischio la presenza delle suore Domenicane? Una lettera

Abbonati subito
  • 4
  • 13653
Marradi. A rischio la presenza delle suore Domenicane? Una lettera Marradi. A rischio la presenza delle suore Domenicane? Una lettera © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Dalla studiosa marradese Barbara Betti riceviamo questo grido di allarme sul futuro del Il Monastero della S.S.ma Annunziata delle Suore Domenicane di Clausura di Marradi : NON OSI L’UOMO SEPARARE CIO’ CHE DIO HA UNITO Il monastero delle Suore Domenicane di Marradi non è solo uno dei tanti monasteri che costellano i nostri paesaggi. Questo monastero è il Nostro Monastero da più di quattrocento anni, voluto e realizzato per volontà dei marradesi a proprie spese, a perpetua protezione spirituale di questa comunità. Credo che tutti o quasi possano annoverare, nel corso della storia secolare, almeno una maestra, sorella, zia, amica, cugina, cognata, entrate tra quelle mura per diventare Spose del Signore. E so anche come tante signore ricordino di aver imparato a tessere e lavorare a maglia da suor Maria Agnese e a ricamare da Suor Maria Giacinta. Molti sono stati allievi alla scuola elementare di Suor Maria Amata, hanno ricevuto ripetizioni di matematica da Suor Maria Rosaria, si sono curati con la farmacopea naturale di Suor Maria Paola. Questo monastero non ha MAI PESATO ECONOMICAMENTE né sulla Curia, né sull’Ordine né sul Comune perché, e questa è la cosa da sottolineare, le suore sono sempre state autonome. Ma ora sento il dovere di far sapere a tutti cosa sta accadendo. In applicazione della Costituzione Apostolica “Vultum Dei Quaerere” firmata da Papa Francesco nel 2016 è stata creata la nuova Istituzione sulla vita contemplativa il “Cor Orans” che valuta (come?) l’applicazione della storica “Autonomia Giuridica di cui ciascun monastero gode in corrispondenza della reale autonomia di vita”. Ma aggiunge una norma secondo la quale se un monastero resta con sole cinque sorelle, perde di fatto il diritto di eleggere in autonomia la propria Madre Priora. Dopo la Morte di Suor Maria Paola Borgo, le sorelle Domenicane hanno eletto Priora Suor Maria Domenica, che attualmente sarebbe esautorata dalla carica. In un primo momento il nostro monastero aveva ottenuto il decreto di Affiliazione con il Monastero di Castelbolognese che sarebbe stato poi inspiegabilmente revocato. Ora abbiamo quasi la certezza che tutto si stia muovendo con estrema velocità per giungere alla chiusura di questo convento. Le suore saranno portate via? Suor Maria Clemente e Suor Maria Rosaria destinate ad un ricovero per vecchi? Suor Maria Domenica e Suor Maria Margherita da qualche parte che non è dato sapere (neanche a loro). Premesso il fatto che le nostre silenziose sorelle risiedono Legalmente nel Comune di Marradi, che quella è la loro residenza e lo sarà fino al giorno in cui saranno richiamate alla casa del Padre, l’impegno sottoscritto nel 1898 sancisce che solo quando l’ultima delle sorelle verrà a mancare, solo allora, l’immobile traslerà ad altra proprietà. Quindi, per poterlo incamerare e destinare ad altro utilizzo, in questo momento si starebbe operando per portare via le suore. La cosa è interessante perché chi ha deciso che questo bene immobile non deve più appartenere a loro ha dato per scontato che nessuno qui, a Marradi, si curasse di loro. Non possono portarle via contro la loro volontà, sarebbe sequestro di persona, ma possono spaventarle con il peso di venir meno all’obbligo di obbedienza. Perché tanta fretta? Forse perché sono giunte due richieste dall’Australia di postulanti che hanno scelto il nostro monastero per abbracciare il dono claustrale di San Domenico? Il nostro monastero non è un guscio vuoto che si sta spengendo sui resti di una tradizione e di una identità storica che questa società vuole distruggere. E’ un corpo vivo e attivo: ha sempre fatto accoglienza, ha ospitato chi ha chiesto aiuto e chi ha scelto di morire tra le sue mura e non in un ospizio tra l’indifferenza e il vuoto della carità. Perché questa fretta? Perché questo silenzio e perché questa rabbia, alterigia, arroganza verso chi, con diritto, chiede perché? La stessa domanda mi è stata rivolta a Roma dal prelato a cui mi sono rivolta che mi ha anche chiesto se questo monastero ha rendite che lo pongono in totale autonomia e disposizione di beni. La risposta è sì, e questo sì spiega anche perché sia così necessario portare via le sorelle. Ma dato che tutto ciò che è in essere in questo monastero è stato realizzato dalla comunità di Marradi nel corso dei secoli ed è frutto di donazioni e beni acquisiti dallo stesso convento e che questo convento è nel comune di Marradi ed è parte attiva della vita di questo paese, noi abbiamo il diritto di sapere che cosa si vuole fare di questo luogo. Quindi tutti i marradesi devono sapere perché sono state richieste le carte planimetriche di questo monastero e a quale fine. Spero e mi auguro che il tutto non sia riconducibile alla legge varata dal Governo della Regione Toscana per 4 milioni di euro chiamata “Legge sui diritti Samaritani”. Inoltre è giusto sapere che domani (lunedì 22 Luglio), arriveranno nel nostro convento un frate e una suora, apparentemente inviati per coadiuvare le sorelle presenti, ma che essendo, secondo loro, attualmente esautorata dalla sua carica Suor Maria Domenica, avranno modo di cercare di prendere in carico i beni e gli affari del convento. Mi permetto di rivolgermi direttamente al parroco di questa comunità: io sono quella musicista alla quale rivolse prima di un concerto nella chiesa arcipretale un complimento che mi imbarazzò e lusingò allo stesso tempo. Mi disse che avevo dato, oltre che una lezione di storia sulla musica sacra anche una lezione di catechismo per le informazioni contenute nella brochure che avevo preparato. Non era quello il mio intento ma ne fui felice. Ora sono sempre io, che da credente ma sicuramente poco praticante le chiedo: "Strappare due donne così anziane dalla loro casa per buttarle in una casa di riposo è da cristiani? Portare via la casa, in nome di un voto di obbedienza al quale ormai la stessa chiesa non porta più rispetto, è morale? In un mondo dove vecchio significa inutile siamo ancora o non siamo più i difensori della sacralità della famiglia? Sentiamo continuamente parlare di gruppi di preghiera, amicizie con prelati, padri spirituali personali, pellegrinaggi a santuari, catechisti…mi chiedo allora se tutto questo sia rivolto solo a se stessi, io prego per me e Dio per tutti? No, grazie, io non ci sto. Perché portare via le due sorelle più anziane significa destinarle ad una veloce morte. Questo significa ucciderle. Nello spirito e nel corpo. E non ci sto e non ci sto. Neanche a guardare dall’altra parte perché sarebbe un peccato di omissione, il peggiore, dato che contiene in sé tutti gli altri. Vorrei che tutti ripensassero a quanto hanno ricevuto in preghiere, consigli, affetto, accoglienza e che coloro che hanno ricevuto soccorso molto più concreto di quanto si possa considerare una prece, e si mettessero una mano sul cuore e sulla coscienza per queste sorelle che sempre hanno dato. Questo scritto molto più dettagliato è già stato inviato a Roma, nelle mani dell’ultimo baluardo rimasto in difesa della nostra identità storica, delle nostre radici cristiane e della nostra morale. Per quanto mi riguarda continuerò a considerare Suor Maria Domenica la vera Priora di questo nostro convento. Ricordo a tutti che le sorelle del Monastero di Notre Dame de la Misericorde de Laval in segno di protesta per le decisioni prese in forza di una libera interpretazione del “ Cor Orans” dal focolarino Braz de Aviz hanno rinunciato ai voti e alcune di loro potrebbero essere interessate a raggiungerci per sostenere le sorelle di Marradi. In ogni caso, questo opaco commissariamento del nostro convento così violento e tenuto sotto silenzio ma soprattutto così repentino non ha ragione d’essere. A meno che il timore di un aumento delle sorelle claustrali faccia temere una rinascita ed una indipendenza non auspicabili. Chiudo citando il Magistero di Joseph Ratzinger, il Santo Padre Benedetto decimo sesto con un estratto dalla sua Omelia per le Sorelle Claustrali. “…La forma di vita contemplativa che dalle mani di San Domenico avete ricevuto nella modalità della clausura vi colloca, come membra vive e vitali nel cuore del Corpo Mistico del Signore che è la Chiesa e come il cuore fa circolare il sangue e tiene in vita il corpo intero, così la vostra esistenza nascosta con Cristo, intessuta di lavoro e preghiera, contribuisce a sostenere la Chiesa strumento di salvezza… Invocando la sua materna intercessione, insieme a quella di San Domenico e Santa Caterina da Siena e dei tanti santi e sante dell’ordine Domenicano, imparto a tutte voi una benedizione Apostolica che estendo volentieri ALLE PERSONE CHE SI AFFIDANO ALLE VOSTRE PREGHIERE”. BARBARA BETTI

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 4
  • Domenico

    Ma la gente del posto che fa? Gli va bene cos? Io sar pure non molto credente e un po' superstizioso, ma mi pare che permettere questi soprusi, senza cercare di difendere le suore del posto, possa richiamare maledizioni dal Cielo

    rispondi a Domenico
    mar 23 luglio 2019 01:49
  • Marinella Giacomini

    Buongiorno. Scrivo da Firenze.Mi unisco alla lettera della signora Barbara Betti, circa il monastero delle Sorelle Domenicane. Non riesco neppure io a capire la fretta, il negare possibilit di rinascita, senza minimamente porsi la domanda che magari dietro a queste richieste australiane e delle Sorelle di Laval, possa esserci la volont di Dio? E che bellissimo esempio di sensibilit, di carit, dividere queste sorelle dopo una vita trascorsa insieme....Le sorelle di Laval sarebbero di grande aiuto, visto che sono state giuducate ' troppo oranti' nella loro forma di vita, sarebbero perfette come claustrali... Mi auguro, che la lettera della signore Betti trovi eco in tanti cuori . Mi auguro che le Sorelle che ogni giorno offrono a Dio preghiere per ogni uomo, non diventino 'numero' da gestire, ma anime preziose da salvaguardare, in un mondo cattolico, dove pare si stia perdendo il valore della preghiera, del Silenzio e dell'ascolt

    rispondi a Marinella Giacomini
    lun 22 luglio 2019 01:55
  • Silvia Puleo

    Io ho conosciuto personalmente tutte le suore citate nella lettera della signora Betti (ero suor Maria Cecilia) dal 1998 al 2004). Ora voglio dire a tutte loro ma in particolare a. suor Maria Domenica di farsi coraggio e andare avanti ricordando anche le parole di Madre Antonina che era una suora molto fervorosa e tenace. Prego il Signore insieme a loro affinché la luce dello Spirito Santo possa giungere forte e decisa al cuore di tutte loro e al cuore di chi vuole dividerle. Rivolgo alle suore un caro saluto.

    rispondi a Silvia Puleo
    dom 3 novembre 2019 05:12
  • Marinella Giacomini

    o,e tutto si faccia fuorch cercare direcuperarlo,

    rispondi a Marinella Giacomini
    lun 22 luglio 2019 01:55