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Doppio appuntamento con Ugo Marcangeli, un giovane del '99. La sua storia, la nostra storia.

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Doppio appuntamento con Ugo Marcangeli, un giovane del '99. La sua storia, la nostra storia. Doppio appuntamento con Ugo Marcangeli, un giovane del '99. La sua storia, la nostra storia. © n.c.
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Sabato 13 e domenica 14, rispettivamente a Scarperia e a San Piero a Sieve, si terranno due eventi dedicati alla Prima Guerra Mondiale a partire dalla coinvolgente storia di Ugo Marcangeli, uno dei tanti ragazzi della cosiddetta “Generazione del ’99”, l’ultima a partire per il fronte della Grande Guerra. Un’occasione per ricordare, riflettere e approfondire diverse tematiche legate alla storia del nostro paese nei decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento. La storia di Ugo nasce - o meglio, ‘rinasce’ proprio nel nostro Mugello, grazie alle appassionate ricerche della sanpierina Tania Maffei, la quale, oltre a essere la legittima erede del “Memoriale di Ugo Marcangeli” così come sua madre e sua nonna prima di lei, si è spinta fino a ricostruire quella memoria storica e sociale, oltre che affettiva, che altrimenti andrebbe perduta nei passaggi di generazione in generazione, donando nuova vita a quelle pagine. Il cosiddetto “Memoriale”, o “Libro di zio Ugo” per dirla con Tania, è un volume di notevoli dimensioni, pieno zeppo di fotografie, lettere, articoli di giornale, ricordi e testimonianze che il padre del giovane soldato progettò e curò negli anni che hanno seguito la morte del figlio, avvenuta nel 1918 sul Monte Grappa. Un libro voluto per non perdere del tutto quel figlio, per restargli ancora accanto, per farlo continuare a vivere in qualche modo. Con un coinvolgente lavoro di ricerca a ritroso nel tempo e nella memoria, Tania ha proseguito e diffuso il lavoro del padre di Ugo, ricreando così un piccolo mondo antico, un fedele spaccato di vita dei primi decenni del secolo scorso. Una lunga ricerca che oggi ci racconta nel sito internet www.librodiugo.it e nel romanzo del giornalista Paolo Ciampi, “Nel libro, figlio, tu vivrai”, un viaggio alla scoperta delle tracce di quel giovane e della sua famiglia, i Marcangeli, nonché un viaggio di riflessioni sugli accadimenti del secolo scorso. Immagini e parole per raccontare la breve vita di uno dei tanti ragazzi partiti per il fronte e mai più tornati a casa. Immagini e parole per raccontare la storia di uno di loro, quindi la storia di tutti loro. E allo stesso tempo, la storia di tutti noi. Il primo appuntamento del fine settimana, che si terrà sabato 13 settembre alle 17 presso il Palazzo de’ Vicari di Scarperia, avrà al centro la consegna del “Memoriale” al MART di Rovereto, dove entrerà a far parte del patrimonio del Museo Storico Italiano della Guerra e verrà esposto all’interno della mostra “La guerra che verrà non è la prima. Grande Guerra 1914-2014”, che resterà aperta al pubblico dal 4 ottobre 2014 al 20 settembre 2015. La consegna del “Memoriale” sarà quindi occasione per una conferenza che si concentrerà sulle tematiche della Grande Guerra, a cui parteciperanno, moderati dallo storico Paolo Nardini, numerosi e prestigiosi ospiti, tra cui Tania Maffei, erede del “Memoriale”, Camillo Zadra, Direttore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Paolo Ciampi, giornalista e autore di “Nel libro, figlio, tu vivrai”, Marco Casati, Assessore alla Cultura del Comune di Scarperia e San Piero, e l’attrice Michela Stellabotte che ha curato alcune brevi letture sul tema. Il secondo appuntamento, che si terrà domenica 14 settembre presso la OneRoom Gallery dell’albergo La Felicina a San Piero a Sieve, vedrà invece al centro della scena le immagini: alle 11, infatti, verrà inaugurata la mostra fotografica “Dal Memoriale di Ugo...”, una selezione di circa trenta scatti curata dal giornalista Carlo Ducci, che resterà aperta fino al prossimo 12 ottobre, tutti i giorni dalle 10 alle 18. L’esposizione, oltre a raccontare la storia di Ugo, si propone di descrivere uno spaccato di società, l’affresco di un’epoca, ponendo l’accento su focus tematici che mettono in risalto i piccoli particolari della vita quotidiana di allora: gli oggetti, i cappelli, i costumi, le mani, i volti e le pose fotografiche vengono qui decontestualizzati per meglio caratterizzare quel che è il cuore del libro: la vita. E nello specifico la vita di una famiglia della media borghesia italiana tra il XIX e il XX secolo. Ecco così che i dettagli delle scene di famiglia, i momenti vissuti con amici e parenti, gli scenari di campagna e di città, gli abiti e le pettinature, gli oggetti, le suppellettili, gli animali assumono un valore nuovo, rivelandoci la loro storia, quella della vita quotidiana del secolo scorso, la storia di una famiglia durante la Grande Guerra. La storia di noi tutti.

 

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