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Il treno del ricordo si ferma a Firenze alla presenza del Ministro Roccella

Toccante cerimonia oggi alla stazione di Santa Maria Novella.

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Il treno del ricordo a Firenze Il treno del ricordo a Firenze © OkNews24
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Una mattinata emozionante a Firenze dove stamani ha fatto tappa il "treno del ricordo" partito dalla stazione di Trieste il 10 febbraio in occasione del "Giorno del Ricordo" e che proseguirà il suo viaggio per tenere vivo il ricordo di una tragedia per troppo tempo dimenticata lungo la Penisola fino a terminare la sua corsa il prossimo 27 febbraio a Taranto.

Un treno speciale che rappresenta (finalmente) una sorta di pacificazione nazionale con un pezzo di storia tragica troppo a lungo negata in nome di una politica opportunistica che ha nascosto gli orrori criminali perpetrati a guerra finita dagli uomini del Maresciallo Tito che sognavano di portare il confine della Jugoslavia fino a Venezia.

Un treno che finalmente rende onore ai tanti italiani costretti ad abbandonare le loro case e la loro vita: italiani di Pola, di Fiume, dell'Istria e della Dalmazia costretti all'esodo solo perché italiani.
Per troppi anni questi esuli non solo non hanno ricevuto alcun riconoscimento ma si sono sentiti anche affibbiare responsabilità ed epiteti fuori dal tempo e fuori dalla storia.
 

Oggi finalmente grazie a un treno carico di vita ed emozioni (significativi a bordo gli arredi e le vettovaglie del Magazzino 26 di Trieste dove gli esuli lasciarono i loro mobili) tutti gli italiani dal pensiero libero potranno toccare con mano le sofferenze e soprattutto la difficile realtà e l'accoglienza spesso incerta che hanno ricevuto nel loro paese gli italiani d'Istria e della Dalmazia.

Alla cerimonia a fare padrona di casa l'Assessore Maria Federica Giuliani che per motivi familiari quella storia la conosce bene e che ha confermato che in quella Sant'Orsola che accolse gli esuli a Firenze e gli ha ospitati per quasi dieci anni nascerà un museo della memoria.
Significativo anche l'intervento della Ministra Roccella che si è soffermata sulla tragedia delle famiglie e soprattutto sulle figure di molte donne, tante giovanissime di cui Norma Cossetto è solo la più nota, stuprate e torturate prima di essere uccise dai titini.
 

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