Tour dei Pirenei. In bici dall’Atlantico al mediterraneo. © n.c.
Dopo l’attraversamento delle Alpi nel 2014, gli amici del “mugellotoscana.bike” Daniele, Marco, Alessandro e Saverio, supportati dall’impagabile Stefano sul pulmino, si sono cimentati con i Pirenei in un “costa a costa” da St Jean du Luz sull’oceano Atlantico a Argelès sur mer sul mar Mediterraneo. Dopo un lungo trasferimento col furgone, siamo partiti dalla cittadina atlantica lunedì 22 giugno di buon mattino. La prima tappa ci ha portato ad Arette dopo 128 chilometri e due colli superati sotto un sole “spaccapietre”, ovvero di “col de St Ignace” e il “col d’Osquich” di 495 metri per un dislivello di 1850 metri. Il giorno successivo abbandoniamo il territorio basco per salire sul “col d’Aubisque” di 1709 metri, dove tre enormi biciclette con i colori del Tour de France indicano la cima del passo. Dopo mangiato scendiamo di qualche chilometro e subito risaliamo per il “col de Soulor” di 1464 metri. Dopo 110 chilometri inizia un vero e proprio mito, ossia il “col de Tourmalet” che, con i suoi 2115 metri, rappresenta la “cima Coppi” del nostro raid. Salita durissima e infinita che ci impegna al limite delle nostre forze. Scolliniamo con il sole al tramonto in un tripudio di gioia per la meta conquistata. 135 i chilometri percorsi oggi per un dislivello di 3850 metri. La terza tappa ci vede salire su un altro mito del Tour, ovvero il “col d’Aspin” di 1489 metri, sul “col de Peyresourde” di 1569 metri, sul “col des Ares” di 797, sul “col de Burett” di 599 metri e per finire sul durissimo “col de Portet d’Aspet”, dove ci fermiamo per rendere omaggio a Fabio Casartelli, campione olimpico a Barcellona ’92, qui deceduto per una caduta in discesa durante il Tour de France del 1995. Abbiamo percorso 132 chilometri per un dislivello pari a 2720 metri. Il quarto giorno da St.Lary, dove abbiamo dormito, siamo arrivati ad Ax les Termes, cittadina famosa per le sue acque termali, superando il bellissimo “col de Port” di 1249 metri, sulla cui sommità abbiamo mangiato in un silenzio surreale. I panorami sono spettacolari con il verde intenso di giugno che domina su tutto, con mucche e pecore allo stato brado e che spesso invadono la sede stradale. Il traffico è modesto e le strade sono ben curate. Siamo felici e siamo pronti per affrontare l’ultima tappa venerdì 26. Partenza all’alba e scalata del “col de Puymorene” di 1915 metri che raggiungiamo dopo 23 chilometri di salita e oltre due ore di pedalata. Prendiamo d’assalto il pulmino per bere ed alimentarci e subito in discesa per poi risalire quasi senza riprendere fiato per il col de la Perche di 1579 metri, proprio sul confine spagnolo. Una lunghissima e pericolosa discesa di oltre 30 chilometri ci riporta a livello del mare, che tuttavia dista ancora 70 chilometri. Bruciati dal sole e al limite della disidratazione superiamo anche l’ultimo colle, il “col de Ternère” e, dopo 175 chilometri, l’ apoteosi finale con la vista del mare che ci ripaga di tutti i sacrifici e della fatica fatta per arrivare fin qui. Complessivamente in cinque giorni, abbiamo percorso 682 chilometri, superando 14 colli pirenaici per un dislivello complessivo di 11850 metri. Una cena con paella alla valenciana e un brindisi sulla spiaggia suggellano una settimana intensa e ricca di emozioni.


