Fiammetta Capirossi © Fotocronache Germogli
La Regione Toscana ha approvato la strategia integrata per l’Area Interna comprendente Valdarno e Valdisieve – Mugello – Val di Bisenzio, con una dotazione finanziaria complessiva di oltre 11 milioni di euro. L’intervento, reso operativo attraverso la delibera della Giunta regionale relativa all’Investimento Territoriale Integrato (ITI), mira a contrastare lo spopolamento, rilanciare i servizi essenziali e promuovere uno sviluppo sostenibile, innovativo e inclusivo per le aree più periferiche della regione.
Lo rende noto la consigliera regionale del Partito Democratico Fiammetta Capirossi, che ha evidenziato l’importanza strategica dell’atto. La programmazione prevede il coinvolgimento attivo dei Comuni interessati (tra cui Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Marradi, Scarperia e San Piero, Rufina, Vicchio, e altri), delle tre Unioni di Comuni, del GAL Start e degli stakeholder locali.
I fondi provengono da diverse fonti europee: 8,86 milioni di euro dal FESR per interventi su patrimonio culturale, edifici pubblici, prevenzione sismica e tutela ambientale; 1,1 milioni di euro dal FSE+ per progetti sociali e di welfare comunitario; e 1 milione dal FEASR per la valorizzazione delle foreste in chiave multifunzionale.
Tra gli interventi principali figurano la riqualificazione di Villa Poggio Reale a Rufina e del Castellotto di Vespignano a Vicchio, l’efficientamento energetico di scuole e sedi comunali a Barberino, Borgo San Lorenzo e San Godenzo, la prevenzione sismica per il plesso Dino Campana di Marradi, la messa in sicurezza idrogeologica a Firenzuola (Bruscoli) e la rigenerazione dell’oasi naturalistica di Gabbianello a Barberino.
Sul fronte sociale sono previste iniziative per l’inclusione sportiva dei minori fragili, percorsi partecipativi di rigenerazione urbana e sostegno a giovani e persone con disabilità. Capirossi ha sottolineato come questo piano rappresenti un esempio concreto di programmazione integrata, costruita attorno ai reali bisogni dei territori. Una visione che dà forma a una “Toscana diffusa”, in cui le aree interne assumono un ruolo centrale nello sviluppo regionale.


