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Scuola & Esercito: pronti, partenza… reclute?

I sindacati insorgono. E se si trattasse solo di lezioni su come scegliere amici, nemici e… il gruppo WhatsApp giusto?

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Buffa Buffa © fabu
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In Toscana i sindacati sono sul piede di guerra… Ops! Meglio dire: sono assai contrari alla proposta di progetti da realizzare tra Esercito e Scuola, per far conoscere il mondo militare agli alunni del territorio. Se l’idea degli alti comandi è preparare le nuove generazioni alla guerra, come se ormai fossimo rassegnati al terzo conflitto bellico mondiale, beh, allora sarebbe opportuno organizzare corsi per evadere il fisco, tanto dovremmo essere ormai rassegnati alla totale impossibilità di bloccare gli evasori. Oppure corsi per far conoscere alle donne la realtà e le vite dei molestatori, visto che più se ne condannano (di molestatori) e più ne vengono fuori, un po’ come le blatte.

Tornando al discorso della guerra, c’è da dire che in Italia sarebbe opportuno fare un corso preventivo e accelerato di scelta dell’alleato (di guerra) e del nemico, visto che la nostra nazione ha sempre dato prova di idee confuse su chi siano i buoni e chi i cattivi. Anche i problemi di comunicazione, storicamente, non sono mancati: quando si firma un armistizio, occorrerebbe informare le truppe al fronte, per evitare di combattere contro chi è diventato amico e di fiancheggiare chi, nel frattempo, è diventato nemico.

È vero che un tempo non c’era Internet e non c’erano i telefonini, quindi le comunicazioni erano più difficili da completare; oggi, al fronte, basterebbe attrezzarsi di smartphone, con il potenziale nuovo Badoglio che crea un gruppo WhatsApp con tutti i soldati in guerra.

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