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Scandicci: Gemelli: “Se vinciamo, io e Schmidt elimineremo lo Scudo verde. Se vince la sinistra, farà pagare il pedaggio”

All'inaugurazione del comitato elettorale, il candidato del centrodestra propone anche la sua ricetta per la crisi del settore moda.

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Claudio Gemelli col candidato alle Europee e consigliere regionale Francesco Torselli Claudio Gemelli col candidato alle Europee e consigliere regionale Francesco Torselli © Facebook
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"Rendere Scandicci una città viva, vivace, sicura, con un commercio che funzioni e che possa continuare a essere l'eccellenza toscana per l'artigianato pelletterio”. Così Claudio Gemelli, candidato sindaco per il centrodestra a Scandicci, in occasione dell'inaugurazione del comitato suo elettorale in via Dante.
Il candidato di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega, ha le idee chiare soprattutto sul contestatissimo Scudo verde. “Per noi lo Scudo verde è una conseguenza non una scelta che è stata fatta dal comune di Firenze – chiarisce Gemelli – è una grande ingiustizia, per quanto mi riguarda, nessun scandiccese dovrà pagare un euro per entrare a Firenze o andarci a lavorare”.

Per adesso il pagamento del pedaggio, sarebbe escluso. “Se vince la sinistra a Scandicci e Firenze in pochi mesi passeremo al pedaggio – commenta Gemelli – e non posso permettere che i miei cittadini paghino. Se vincerò, con Schmidt che sarà il futuro sindaco di Firenze, toglieremo lo Scudo verde. E magari riutilizzeremo le telecamere per la sicurezza e i pali già messi per l'illuminazione pubblica”.

Il candidato sindaco del centrodestra ha detto la sua anche sulla crisi del distretto della moda. “Premettendo che la crisi del comparto non riguarda competenze comunali – precisa Gemelli - ma il mercato della moda e il blocco di quello russo e arabo si riflette sui terzisti. Quello che possiamo farci portavoce come amministrazione delle piccole e medie imprese nei tavoli di crisi con le grandi imprese di modo da non farle schiacciare e fare in modo di risolvere i problemi infrastrutturali esistenti”. 

Per Gemelli ci sarebbe poi un problema grosso e irridolto di viabilità. “Il casello autostradale ad esempio va rifatto e ne ho parlato anche col ministero dei trasporti – spiega – com'è fatto ora crea solo traffico ed è una penalizzazione enorme per la logistica delle imprese che devono perdere mezz'ora di tempo per entrare in autostrada. Ci vuole una nuova viabilità, un collegamento tramviario fino all'area artigianale, parcheggi ed espandere l'area per le ditte. Ad esempio recuperando quei posti oggi inutilizzati”. 

Investire sarebbe il modo per far evitare delocalizzazioni. “Non dobbiamo dare per scontato che l'industria pellettiera resti qui per sempre – osserva – dobbiamo fare in modo che non delocalizzino. Per questo ci vogliono infrastrutture e incentivare la formazione di nuovi artigiani tramite le scuole già presenti. Ci vuole di creare una nuova classe di artigiani giovani che vada a rigenerare il settore e l'artigianato locale”.

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