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Multa auto da 1.400 euro anche se sei fermo al semaforo o nel traffico: colpa di un errore comune

È vietato usare il cellulare anche quando l’auto è ferma in coda? Cosa dice il codice della strada e quali sanzioni rischia il conducente.

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È vietato usare il cellulare anche quando l’auto è ferma in coda? Cosa dice il codice della strada e quali sanzioni rischia il conducente.

Usare il cellulare mentre si guida un veicolo resta una delle abitudini più pericolose per chi si trova al volante e per chiunque si trovi lungo la carreggiata. Lo sappiamo: basta un attimo, un messaggio, una breve distrazione, e l’imprevisto è dietro l’angolo. Per questa ragione il legislatore ha introdotto norme chiare, sanzioni pesanti e perfino limitazioni alla patente per chi non rispetta le regole. La domanda che molti automobilisti continuano a farsi, però, riguarda una situazione molto frequente nelle città italiane: quando si resta fermi in fila, bloccati da un ingorgo, è possibile utilizzare il cellulare, visto che l’auto non sta avanzando? Oppure quel gesto resta vietato allo stesso modo? La risposta è meno immediata di quanto sembri e affonda le radici nelle interpretazioni della giurisprudenza oltre che nel testo della norma.

Cosa prevede la norma sul divieto di uso del cellulare alla guida

Il codice della strada, in particolare l’articolo che disciplina il comportamento dei conducenti, vieta di fare uso di apparecchi elettronici durante la marcia quando ciò comporta l’allontanamento delle mani dal volante. Il riferimento comprende smartphone, tablet, notebook e dispositivi simili, utilizzati per telefonare, leggere messaggi, navigare sui social o gestire chat mentre si guida. Il legislatore ha previsto una multa amministrativa di importo variabile, che può colpire in modo sensibile chi viene sorpreso a infrangere il divieto. In più è prevista la decurtazione dei punti dalla patente e la sospensione breve, misura applicata direttamente dagli agenti in casi specifici. La sospensione è più rapida e immediata rispetto a quella ordinaria e viene estesa a chi presenta un punteggio patente basso o commette violazioni gravi o ripetute.

Cosa prevede la norma sul divieto di uso del cellulare alla guida - okmugello.it

Chi viene fermato mentre utilizza il telefono alla guida rischia quindi un danno economico ma anche la temporanea perdita del titolo di guida, con tutte le conseguenze pratiche sulla vita personale o lavorativa. Non a caso, la norma insiste anche sul fatto che l’uso di strumenti a viva voce o attraverso auricolare sia ammesso solo se il conducente mantiene il pieno controllo del volante e la capacità uditiva necessaria a percepire ciò che accade intorno al veicolo.

Le modifiche degli ultimi anni hanno reso ancora più severa la risposta dello Stato al problema della distrazione stradale, indicata come una delle cause principali di incidenti, feriti e rallentamenti della circolazione. Per valutare correttamente i comportamenti consentiti o vietati, però, occorre chiarire cosa si intende per “marcia”, parola che potrebbe sembrare riferita unicamente al movimento del veicolo.

Cellulare in coda o al semaforo: quando l’arresto è solo una fase della circolazione

Molti automobilisti ritengono che, una volta fermi nel traffico, il divieto perda effetto. Seduti nella propria auto, magari a motore accesso, con la colonna di veicoli immobile per qualche minuto, il pensiero comune è: se l’auto non si muove, perché non controllare il telefono?

Eppure la giurisprudenza ha già dato una risposta precisa: fa parte della circolazione ogni fase che precede o segue la marcia vera e propria. Fermarsi al semaforo, davanti a un attraversamento pedonale, in coda per traffico intenso o per lavori stradali non interrompe la circolazione, la sospende soltanto. L’automobilista deve restare sempre pronto a riprendere il movimento, lasciando le mani libere e lo sguardo vigile. In queste ipotesi l’uso del cellulare rimane vietato e comporta sanzioni identiche a quelle previste durante lo spostamento del mezzo.

Non è un dettaglio secondario: quando il veicolo è fermo ma può ripartire in pochi secondi, il conducente resta in piena responsabilità della guida e qualsiasi distrazione può generare un urto con il mezzo davanti, una mancata ripartenza o situazioni di pericolo. Il mancato scorrimento del traffico non dà diritto ad “abbandonare il ruolo” di guida, neppure per leggere una notifica.

La valutazione cambia quando l’auto è bloccata da molto tempo e la ripresa del movimento non è prevedibile in tempi brevi, come nel caso di una lunga attesa a causa di un incidente o della chiusura improvvisa della carreggiata. Qui, la fermata prolungata diventa sosta, e dunque è possibile che l’uso del dispositivo non rappresenti una violazione. Non esiste però un tempo fisso per stabilire quando una coda smette di essere marcia e diventa una sosta: gli agenti valutano situazione, posizione del veicolo e comportamento generale del conducente.

La differenza tra “freno tirato e attesa lunga” e “ripartenza imminente” resta quindi cruciale. E molte volte è più sottile di quanto si creda.

Chi guida deve quindi abituarsi all’idea che stare al volante comporta obblighi continui, anche quando il mezzo sembra fermo. Distrarsi col cellulare resta una scelta rischiosa, perché ignorare ciò che accade davanti all’auto, anche solo per due secondi, può creare problemi a sé e agli altri utenti della strada.