Mostra d'arte di Don Nicolò Santamarina alla SS. Annunziata di Firenze © n.c.
Una significativa pagina artistica avrà luogo mercoledi 4 settembre 2019 (ore 16,30) nel Chiostro della Basilica della SS. Annunziata a Firenze. Don Nicolò Santamarina, parroco della badia di San Michele a Ronta di Mugello, artista autodidatta da molti anni, esporrà una serie di opere della sua ultima produzione. Così scrive Prof. Antonio Paolucci, che presenta l’artista in catalogo: “ - Iperrealismo e surrealismo fanno un mix pericoloso che può esplodere in mano se non si sa maneggiarlo con cura. Quando poi la pittura affronta temi di storia sacra, iconografie che generazioni di artisti hanno moltiplicato e consumato, allora il rischio di deflagrazione si moltiplica in modo esponenziale. Pensavo queste cose di fronte alle tele che don Nicolò Santamarina ha dedicato all’Uomo dei Dolori: la caduta sulla via del Golgota, la Crocifissione, la Deposizione. Se poi si pensa che l’autore di questi soggetti, rappresentati e divulgati da artisti che si chiamano Masaccio e Grϋnenwald, Donatello e Tiziano, Rubens e Velazquez, è un prete, allora si comprenderà che il rischio di cadere nel santino devozionale è altissimo. Invece no, ed è questa la cosa che più mi sorprende. Nicolò Santamarina riesce a salvarsi dalle sabbie mobili dell’oleografia e della devozionalità fine a sé stessa. Come ci riesce? Ci riesce immergendosi in un duello senza tregua, in una specie di corpo a corpo con la pittura, la pittura densa, aggrumata, a volte smagliante. Prendiamo la Crocifissione. Impaginatura tradizionale, del resto come si potrebbe modificare uno schema iconico antico di duemila anni? Eppure Santamarina è pittore di istinto e di talento quando immagina dietro la croce del Golgota un cielo attraversato da nuvole catastrofiche, quando assiepa intorno alla croce figure nere che diresti goyesche, quando sfuma la croce del buon ladrone sulla sinistra, quando rappresenta nell’angolo (come chiamarlo? Citazionismo surrealista?) un vaso di maiolica bianca e azzurra con dentro una rosa, come avrebbe fatto un fiammingo del Quattrocento. Ancora, vediamo la tela di Gesù caduto sulla Croce. E’ una delle stazioni dolorose e, in effetti, non ci può essere dolore più grande di questo corpo straziato dalle torture e già abitato dalla morte. Ma ecco il particolare, nato da una pia leggenda popolare, del pettirosso che si è posato sul legno della croce macchiando di rosso le sue piume. Un particolare di commossa tenerezza che non contraddice l’orrore della scena. Mentre nel Cristo deposto con accanto a piangerlo il dolore della Madre e il sudario grondante di sangue, resta indimenticabile. Nella sua presenza inquietante, la figura del miliziano armato, lacorazza scintillante nella luce, che fa la guardia al sepolcro. Nicolò Santamarina è giovane, ancora lunga è per lui la strada dell’arte. Lo aspettano nuove esperienze e nuove avventure. Lasciatemi dire, tuttavia, che questo suo incipit è molto promettente e fa ben sperare per il futuro-”. Nell’invitare tutti gli amici e gli estimatori mercoledi 4 settembre 2019 (ore 16,30) all’inaugurazione della mostra di don Nicolò Santamarina, ricordiamo che sarà presente anche il “Semplicemente Coro” della Pieve di Borgo San Lorenzo ad allietare la serata; verranno eseguiti "Donna de Paradiso" di Jacopone da Todi seguito da brani in tema con l'esposizione. Pianoforte e direzione di Coro Marilisa Cantini, alla chitarra Sauro Pasi. Foto 1 (in alto un particolare e qui sopra): Un’opera che sarà esposta alla SS. Annunziata di Firenze Foto 2 (qui sopra): Altra opera che sarà esposta dall’artista don Nicolò Santamarina Foto 3 (qui sopra): Don Nicolò Santamarina al centro fra Pier Tommaso Messeri e Patrizio Baggiani durante un incontro culturale a Ronta di Mugello.



Marilisa
Grazie, Aldo.Puntuale come sempre. Marilisa