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Caso di meningite da Meningococco B a Pontassieve: uomo ricoverato e avviate misure di profilassi

Ogni anno, nonostante l’introduzione dei vaccini e le campagne informative, vengono notificati casi sporadici di meningite in varie parti d’Italia.

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Menginococco B Menginococco B © nn
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Un uomo residente a Pontassieve è stato colpito da meningite da Meningococco B e si trova attualmente ricoverato presso una struttura ospedaliera dell’USL Toscana Centro. L’episodio ha immediatamente attivato le procedure sanitarie previste dai protocolli regionali e nazionali per contenere il rischio di diffusione dell’infezione. Il caso è stato notificato nella giornata di lunedì 14 luglio 2025 e ha richiesto l’intervento del team di medici e assistenti sanitari delle Unità Funzionali Complesse di Igiene Pubblica e Nutrizione Firenze 1 e 2, che si sono occupati di avviare un’indagine epidemiologica dettagliata. Sono state subito individuate e contattate le persone che hanno avuto contatti stretti con il paziente, tra cui familiari, amici e colleghi di lavoro. Nei loro confronti sono state predisposte le opportune misure di profilassi antibiotica, come indicato dalla circolare del Ministero della Salute sulla prevenzione delle malattie batteriche invasive prevenibili con vaccinazione.

La meningite meningococcica di tipo B è un’infezione batterica che può manifestarsi in modo acuto e compromettere in tempi rapidi lo stato di salute. Sebbene possa colpire persone di qualunque età, le fasce più esposte risultano essere i bambini piccoli, gli adolescenti e i giovani adulti. Proprio per ridurre il rischio di casi gravi, in Regione Toscana la vaccinazione contro il meningococco B è stata introdotta gratuitamente per tutti i nuovi nati a partire dal 2014, oltre che per i soggetti ritenuti a rischio in base alla valutazione sanitaria individuale.

Per il resto della popolazione, è comunque possibile sottoporsi alla vaccinazione tramite il sistema sanitario regionale, sostenendo una quota di compartecipazione alla spesa. L’AUSL Toscana Centro ribadisce che la vaccinazione resta lo strumento di prevenzione più efficace contro la meningite meningococcica.

Ogni anno, nonostante l’introduzione dei vaccini e le campagne informative, vengono notificati casi sporadici di meningite in varie parti d’Italia, soprattutto nei periodi dell’anno in cui la circolazione batterica tende a intensificarsi. La sorveglianza sanitaria e l’attenzione ai sintomi – che possono includere febbre alta, rigidità nucale, mal di testa intenso e stato confusionale – risultano fondamentali per riconoscere precocemente la malattia e intervenire con le terapie appropriate.

Secondo gli esperti, l’immediatezza dell’assistenza ospedaliera e la somministrazione tempestiva degli antibiotici sono elementi chiave per ridurre le complicanze e salvare vite. In questa circostanza, i servizi di igiene pubblica hanno dimostrato un elevato livello di prontezza nell’attivazione delle misure di contenimento e nella gestione delle profilassi, allo scopo di proteggere la comunità.

Il caso di Pontassieve richiama l’attenzione sull’importanza di non sottovalutare la meningite meningococcica di tipo B e sulla necessità di informarsi sulle possibilità di vaccinazione. La Regione Toscana da anni investe in programmi di prevenzione e in iniziative di sensibilizzazione rivolte alle famiglie e ai cittadini, evidenziando come la consapevolezza e la protezione vaccinale possano fare la differenza nella riduzione dei casi.

Per maggiori informazioni sulle modalità di accesso alla vaccinazione e sui percorsi di prevenzione, è possibile consultare i siti istituzionali dell’AUSL Toscana Centro o rivolgersi al proprio medico di medicina generale.

 

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