Luco, che fare per l'ex ospedale? Mugnai: 'Via i vincoli e nuove perizie' © n.c.
Cosa fare per l'ex ospedale di Luco? Il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, Stefano Mugnai, propone di eliminare alcuni vincoli, procedere a nuove perizie di stima, emanare un nuovo bando di alienazione su nuove basi… molte sono le azioni che la Regione Toscana potrebbe intraprendere per valorizzare l’ex monastero camaldolese di Luco del Mugello "prima, afferma, che vada tutto in rovina". E spiega:
Cosa è stato fatto? E quali sono le reali intenzioni della giunta regionale? Questo chiede di sapere il capogruppo di Forza Italia Consiglio regionale Stefano Mugnai, che di questo prestigioso complesso si occupa con un’interrogazione che da parte dell’organo di governo regionale prevede risposte scritte, proprio nero su bianco. La storia burocratico-istituzionale dell’ex monastero parte da lontano, e Mugnai la ripercorre nel suo documento a partire dal «protocollo d’intesa sottoscritto il 5 maggio 2004 tra Università degli Studi di Firenze, Regione Toscana, Provincia di Firenze, Azienda Usl 10 di Firenze, Comunità Montana del Mugello e Comune di Borgo San Lorenzo» con cui si fissavano «le scadenze per le varie fasi del progetto». In base a quel protocollo, si legge nell’interrogazione, «la Regione Toscana ha acquisito dalla Asl al proprio patrimonio il complesso immobiliare, con decreto n. 6349 del 19 dicembre 2006 per 2,4 milioni di euro». «Già nel 2009 – scrive ancora Mugnai – l’Università ha dichiarato l’impossibilità di istituire il polo universitario». Da lì, botta e risposta tra Forza Italia e Regione ce ne sono già stati: il più recente è con l’interrogazione a risposta orale 1.185 presentata nel 2014 dal gruppo Fi in Consiglio. La giunta rispose che la destinazione d’uso era stata modificata e che dal 2013 l’immobile risulta «destinato all’uso turistico-ricettivo». Inoltre, sempre in quella risposta la giunta afferma che «la Regione Toscana dimostra l’assoluto interessamento per la valorizzazione del’immobile» e che «erano state avviate procedure per la stima dell’immobile con l’Agenzia delle entrate al fine di poter pubblicare un bando di alienazione», sostenendo che «il degrado attuale non è la conseguenza di inerzie ingiustificate» ma che «nelle more, ogni intervento finalizzato alla ristrutturazione deve essere coperto da risorse al momento non disponibili per le note ragioni legate al rispetto del patto di stabilità». Che è successo da allora? Secondo Mugnai, stante «lo stato di degrado ed inutilizzazione in cui versa il complesso immobiliare», è giunta l’ora di rifare il punto della situazione. Per questo il capogruppo azzurro chiede di sapere «a quanto ammonti la stima da parte dell’Agenzia delle Entrate di cui si parla nella risposta della giunta del 2014», «se non si ritenga opportuno affidare una nuova perizia di stima analitica del bene ad un altro ente in grado di effettuare una valutazione più attinente alla realtà del valore all’attualità dell’immobile, viste le reali condizioni del bene in oggetto ed il mercato prevalente in zona», «se non si ritenga più opportuno, anche alfine di ampliare il range dei potenziali investitori, eliminare il vincolo d’uso turistico-ricettivo». Non solo, perché pare anche che l’immobile sia «tuttora soggetto ad un comodato d’uso di 99 anni in favore del Comune di Borgo San Lorenzo», e anche su questo aspetto Mugnai chiede chiarezza. Infine, si domanda «se siano state effettuate o siano in programma procedure per un nuovo bando di alienazione» e «quali siano gli intendimenti dell’amministrazione regionale per garantire la valorizzazione dell’ex-monastero di Luco di Mugello».


