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I proverbi di Settembre. Parliamone, con Alfreo Altieri

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I proverbi di Settembre. Parliamone, con Alfreo Altieri I proverbi di Settembre. Parliamone, con Alfreo Altieri © n.c.
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Ha inizio l'autunno, maturano gli ultimi frutti dell'anno, è un momento particolarmente importante per l'uva che si arricchisce di zuccheri; per la verità sempre un po' asprigna in Mugello, finché non sono giunti gli enologi, ma che si “sposava” bene con marroni e castagne. Dunque, era il momento di preparare i vasi per la vendemmia in particolare il tino e le bigonce e bagnarle con l'acqua perché il legno rinvenisse. E poi era il periodo del granturco, delle noci, dei marroni, dei fichi e altro. Secondo questo proverbio la stagione, però, non doveva essere torrida né particolarmente secca: Un settembre caldo e asciutto, maturare fa ogni frutto. Quel che fa maggio fa settembre. Maturazione e quantità del frutto dipende dalla sua trasformazione dal fiore in frutto che avviene tra maggio e giugno. Il motto qui si riferisce al castagno, ma si può estendere a molte altre piante. A settembre pioggia e luna, son dei funghi la fortuna. Si vuole che questi due elementi favoriscano la nascita e la crescita di gustosissimi funghi. In settembre l'uva è matura e il fico pende. Entrambi sono frutti dell'autunno che cominciano a essere buoni il questo mese. Per San Martino passa il beccaccino. Questo uccello è di “doppio passo” (luglio-novembre, febbraio-aprile); e non nidifica quasi mai nelle regioni centro-settentrionali. Pioggia di settembre poco acquista e nulla rende. Si è già visto come l'acqua in questo mese non è benefica per la maturazione dei frutti. Il proverbio intende solamente una pioggia eccessiva. Aria settembrina fresco la sera e fresco la mattina. L'equinozio d'autunno è alle porte e le giornate sono più corte e fresche. I giorni, dunque, continuano ad accorciare e questo ha notevoli ripercussioni in campagna: diminuiscono le ore di luce e quindi di lavoro, le bestie stanno meno al pascolo e ritorno l'uso delle veglie. Per Santa Croce una pertica per noce. Inizia la raccolta delle noci che generalmente vengono bacchiate con lunghe pertiche alla metà di settembre. C'è da ricordare come in alcuni luoghi si legano ai rami delle corde con le quali si scrollano in modo di far cadere le noci già fatte. Ogni uccello di settembre è beccafico. Il nome “beccafico” deriva dal fatto che molti uccelli mangiano i fichi ormai maturi. Starna settembrina una la sera e una la mattina. Settembre è uno dei mesi della caccia alla lepre, ma specialmente per il passo degli uccelli migratori che vanno verso i paesi più caldi. Le starne, quando l'uva è matura, escono dal bosco sia la mattina presto che la sera per andare a beccarla e i cacciatori si appostano nei pressi. Noci e pani, cibo da villani. È un motto conosciuto e c'è da dire che anche se un cibo rustico, il pane con le noci è veramente buono! Per San Michele le succiole nel paniere. La succiola come è noto è la castagna bollita; si differenzia della bruciata dove il frutto viene inciso con un taglio trasversale perché non scoppi e cotta sulla fiamma con una padella bucata. Quando l'Angiolo si bagna l'ale, piove fino a Natale. Anche in questo caso si vuole che se piove per San Michele, dovrebbe piovere fino a Natale. Si tratta uno di quei proverbi in cui si può credere solo per fede. Alfredo Altieri

 

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