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Oltre alla copertura obbligatoria della RC Auto, esistono numerose garanzie accessorie che permettono di estendere la protezione del proprio veicolo e del conducente. Si tratta di coperture facoltative ma sempre più diffuse, poiché rispondono a esigenze specifiche e a nuovi rischi legati alla mobilità quotidiana.
Per capire davvero quanto siano utili, però, è bene conoscere i due concetti chiave che le riguardano, ossia massimale e franchigia. Sono proprio questi due fattori che determinano l’effettiva convenienza di una polizza.
Molti automobilisti, infatti, scelgono le garanzie accessorie basandosi solo sul prezzo finale, senza valutare se il livello di copertura sia adeguato. Spendere troppo poco per una polizza con franchigie elevate o massimali troppo bassi può significare ricevere un rimborso insufficiente in caso di sinistro. Allo stesso modo, pagare cifre alte per coperture inutili rispetto al proprio profilo di rischio comporta solo sprechi.
Occorre quindi sempre considerare il valore del veicolo e la situazione personale. Vediamo come decidere quali attivare.
Quali sono le garanzie accessorie più comuni?
Prima di definire quali siano le regole per scegliere la migliore combinazione di garanzie accessorie, vediamo quali sono le più comuni e le più scelte in Italia.
- Furto incendio: la garanzia accessoria tra le più comuni sottoscritte in Italia. Secondo i dati del sito Facile.it, disponibili alla pagina https://www.facile.it/assicurazioni/guida/assicurazione-furto-e-incendio.html, questa garanzia accessoria ha avuto un costo nel 2024 che è variato dai 97 ai 331€, in base alla zona d’Italia di residenza.
- Assistenza stradale: la garanzia accessoria perfetta se la vettura ha qualche anno e temi possa avere guasti o malfunzionamenti improvvisi. È una copertura solitamente molto economica e scontata, che si aggira sui 20€ all’anno.
- Tutela legale: Copre le controversie legali, potenzialmente molto salate, in caso di sinistro.
- Infortuni del conducente: una tra le garanzie accessorie più scelte perché l’unica che tutela chi guida in caso di sinistro. Il guidatore, infatti, è l’unica persona non coperta dalla RC.
- Kasko: la garanzia accessoria che rimborsa i danni di chi causa un sinistro o di chi ha un incidente durante la propria guida, anche senza coinvolgere altri veicoli. È la garanzia accessoria più costosa, ma anche quella che garantisce la protezione più ampia.
Altre garanzie accessorie altrettanto utili ma leggermente meno scelte sono:
- Eventi naturali, in particolare per l’estensione grandine;
- Eventi socio-politici
- Atti vandalici
- Collisione con animali selvatici
Alcune compagnie assicurative, poi, creano coperture ad hoc per casi molto specifici come la perdita delle chiavi o l’aiuto domestico.
Cosa sono i massimali e perché contano davvero
Il massimale rappresenta la somma massima che la compagnia assicurativa si impegna a risarcire in caso di danno. Nella RC Auto obbligatoria, la legge stabilisce dei limiti minimi, attualmente pari a 6,45 milioni di euro per i danni alle persone e 1,3 milioni per i danni alle cose; per le garanzie accessorie, invece, i massimali variano a seconda del tipo di copertura scelta. Ad esempio, nelle polizze furto e incendio, il massimale corrisponde al valore commerciale dell’auto al momento del sinistro: ciò significa che, anche se il veicolo era stato acquistato a una cifra superiore, il risarcimento sarà calcolato sul valore aggiornato e non sul prezzo d’acquisto originario.
Un massimale troppo basso può portare a coprire solo una parte del danno, lasciando il resto a carico dell’assicurato. Per questo, soprattutto nel caso di veicoli nuovi o di valore elevato, conviene sempre verificare che il massimale sia coerente con il prezzo reale del mezzo.
Il massimale, in sostanza, è una soglia di sicurezza: più è alto, maggiore sarà la tutela economica in caso di incidente o evento imprevisto.
Franchigie e scoperti: come incidono sui rimborsi
La franchigia indica la parte del danno che resta sempre a carico dell’assicurato, indipendentemente dall’entità del sinistro. È uno strumento che le compagnie utilizzano per contenere i costi delle polizze, riducendo il premio annuale a fronte di un piccolo rischio economico in caso di incidente. Ad esempio, con una franchigia di 250 euro, un danno da 800 euro verrà risarcito solo per 550 euro, mentre i primi 250 resteranno a carico del cliente.
Esistono anche formule a scoperto, in cui la quota non coperta è espressa in percentuale, ad esempio il 10% del danno, con o senza un minimo garantito. Le franchigie e gli scoperti sono presenti in quasi tutte le garanzie accessorie: dalle polizze kasko alle coperture cristalli, fino agli eventi naturali.
Una franchigia troppo alta può rendere la polizza quasi inutile, poiché il rimborso effettivo sarà minimo per danni di lieve entità. Mentre una franchigia troppo bassa comporta un premio più alto ma garantisce un maggiore intervento dell’assicurazione.
Come scegliere garanzie accessorie efficaci senza sprecare denaro
Il modo migliore per valutare una polizza è chiedersi quanto costerebbe un danno medio in caso di grandine, furto parziale o tamponamento? E quanto verrebbe rimborsato tenendo conto di massimali e franchigie?
Anche confrontare più compagnie è utile, perché le differenze di prezzo possono essere notevoli, anche a parità di condizioni. Quindi una garanzia accessoria non va mai scelta in base al prezzo più basso o alla paura del peggio, ma sulla base di un’analisi razionale delle proprie esigenze e delle clausole contrattuali.


