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Firenze violenta: e la politica non trova meglio da fare che accapigliarsi

Anche Firenze Democratica, neonata formazione che si riconosce in Cecilia del Re non ci sta. “Ormai il PD Firenze ha perso...

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Firenze sempre più violenta. Mai come negli ultimi giorni si susseguono gli episodi di violenza in città e il tema, che sarà protagonista della campagna elettorale amministrativa infiamma la politica e scatena battibecchi a solo interesse politico di cui i cittadini vittime ne farebbero volentieri anche a meno.

La miccia l'ha accesa l'assessore alla sicurezza di Palazzo Vecchio Benedetta Albanese che dopo gli ultimi violenti episodi in città fra cui un omicidio attacca il sottosegretario Molteni reo a suo dire di raccontare "numeri mirabolanti sulle forze dell’ordine a Firenze, numeri che non hanno alcuna corrispondenza con la realtà delle nostre strade, chissà tutto questo personale in più dove è stato nascosto. I fatti sono altri: solo a dicembre scorso arrivarono 24 nuovi agenti di polizia e se ne sono andati in 60. La diminuzione degli organici è un fatto innegabile che gli stessi sindacati di polizia denunciano, un calo costante di organico che non viene compensato dal turn over. Il tema della sicurezza, come sostenuto più volte dal sindaco Nardella, è serio. Se per il ministero dell'Interno va tutto bene, questo è il più grosso problema che dobbiamo affrontare, la loro noncuranza per Firenze”.

Tutto esplode violentemente (questa volta per fortuna solo nella dialettica) in un lunedì agitato in cui tutti sono contro tutti.
Inizia Matteo Renzi in forma come non mai che sottolinea come: "Nel centro si vedono scene da Far West mai viste.  La futura amministrazione comunale farebbe bene a concentrarsi sulla sicurezza e la vivibilità, anziché sull'edilizia e sulla visibilità".
Ma non solo. Il Pd, tramite l'ex assessore delfino di Nardella e oggi onorevole Federico Gianassi ha proposto un' interrogazione parlamentare al ministro Pinatedosi per sottolineare la gravità della situazione. La richiesta è sempre la stessa da tempo: servono più agenti.

Così, si scatena nel suo stile l'onorevole Giovanni Donzelli: "Hanno un'insolenza imbarazzante, i disastri sulla sicurezza in città provocati dalla loro incapacità politica sono sotto gli occhi di tutti ma, pur di non ammettere gli sbagli, sanno solo scaricare le colpe sulle forze dell’ordine".

Poteva già essere abbastanza per i cittadini esasperati quando arriva a sorpresa la "bomba" del segretario metropolitano del Pd Andrea Ceccarelli che chiede le dimissioni del Questore.
"Sono mesi che lanciamo grida d’allarme riguardo alla carenza degli organici nelle forze dell’ordine a Firenze. È necessario che il ministro proceda con misure straordinarie, anche con la sostituzione del questore Maurizio Auriemma” sottolineando che "la sicurezza è di competenza dello stato", hanno scatenato un putiferio nell'agone politico cittadino e non solo già in fibrillazione..

"Il Pd si sveglia sulla questione sicurezza a due mesi e mezzo dalle elezioni amministrative - ha sentenziato Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega - e attacca il Viminale e la Questura di via Zara. Un atteggiamento vergognoso, tipico di chi non vuole e non sa prendersi le sue responsabilità davanti agli elettori". 

Anche Giovanni Donzelli ha replicato a Ceccarelli. "La richiesta di dimissioni del questore sono indecenti. I disastri sulla sicurezza in città provocati dalla loro incapacità politica sono sotto gli occhi di tutti. Il governo Meloni ha messo a disposizione 109 poliziotti, 42 carabinieri e 13 finanzieri. Nell’area metropolitana governata da Nardella sono stati assegnati 260 uomini. Sono degli incapaci e con loro alla guida, di uomini delle forze dell'ordine non ne basterebbe neanche il doppio".

Ai numeri donzelliani ha replicato l’assessora alla sicurezza Benedetta Albanese“Donzelli che dice numeri a caso perché in realtà gli organici sono in calo. E poi, tutte le forze dell’ordine che dice di aver inviato a Firenze non le vede nessuno e noi fiorentini non ce ne siamo accorti. Basta bluff”.

"Qualcosa di assolutamente irrituale e inaudito" la richiesta di dimissioni di Auriemma è stata definita da Rosa Maria Di Giorgi di Italia Viva che si chiede ."Dove è finito il senso delle istituzioni?" 
Dimitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune hanno sottolineato che "il Pd a Firenze ha perso il senso del limite. Pensa che tutto sia dovuto, senza comprendere le diverse titolarità" aggiungendo che "Chiedere la sostituzione del Questore per problemi di sicurezza, perché non fa abbastanza in materia di repressione, è un clamoroso regalo alle destre".

La polemica irrompe anche a Palazzo Vecchio mentre è in svolgimento il consiglio e così interviene anche Nicola Armentano, capogruppo del Pd in aula che si rivolge al governo lanciando l'idea di un "consiglio comunale aperto sul tema della sicurezza al quale chiediamo al ministro Piantedosi di partecipare. Decida lui la data".

Federico Bussolin, Capogruppo Lega in Consiglio Comunale e Segretario Provinciale offre la sua solidarietà al Questore: “Il PD pur di non riconoscere i propri fallimenti sulla sicurezza attacca il Questore Auriemma, sono vergognosi. Alla loro campagna scarica barile rispondiamo rinnovando la richiesta di realizzare il Centro rimpatri e dotare di taser la Polizia Municipale: non possiamo lottare il crimine coi fiori. La municipale ha fatto abbastanza multe, si utilizzi anche per le funzioni di sicurezza, in supporto alla Polizia di Stato”.

Anche Firenze Democratica, neonata formazione che si riconosce in Cecilia del Re non ci sta. “Ormai il PD Firenze ha perso il senso della misura e anche oggi, nell’attacco frontale al Questore di cui chiede la sostituzione, mostra la sua autoreferenzialità nel governo della città, ed anche l’arroganza - spiegano i consiglieri di Firenze Democratica Leonardo calistri, Stefano di Puccio e Massimiliano Picciolidi chi pensa di poter attribuire colpe e decidere chi deve sedere o meno nelle postazioni di comando.
L’offensiva lanciata oggi dal Segretario cittadino Aè purtroppo solo l’ultima sgrammaticatura istituzionale del più recente passato. L’ultimo episodio di un metodo divenuto sistematico: di fronte alle problematiche presenti in città, si individua un colpevole da additare alla pubblica piazza e lo si attacca a testa bassa con toni inaccettabili.
Una sgrammaticatura istituzionale che dispiace, a fronte di una cittadinanza che chiede maggiore sicurezza e quindi una collaborazione tra enti senza scaricabarili. Quella collaborazione che ogni settimana il Comune è chiamato a prestare sedendo al Comitato di ordine e sicurezza pubblica insieme a Questore e Prefetto”. 


Anche l'ex prefetto Tagliente in un'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino è chiaro nell'affermare che "servono azioni congiunte anche con l'uso dell'intelligenza artificiale". 

 

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