Un immagine del sequestro © Polizia di stato - Ufficio stampa
Nell’ambito dei controlli straordinari effettuati la scorsa settimana a Firenze, la Polizia di Stato, in collaborazione con la Polizia Municipale, ha arrestato un cittadino tunisino di 60 anni con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione ha portato al sequestro di circa mezzo chilo di cocaina e oltre 35.000 euro in contanti.
L’indagine è scattata in via delle Ghiacciaie, dove gli agenti, durante un servizio di osservazione, hanno notato un giovane in bicicletta avvicinarsi a un condominio. Poco dopo, l’uomo arrestato è uscito dallo stabile consegnandogli un oggetto. Le forze dell’ordine sono intervenute in due direzioni: una squadra ha fermato l’acquirente, un cittadino italiano trovato con due dosi di cocaina, presumibilmente acquistate per 80 euro, mentre un’altra ha identificato e perquisito il presunto spacciatore.
Nella sua disponibilità immediata sono stati rinvenuti circa 60 euro e 10 dosi di cocaina per un totale di 7 grammi. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di scoprire oltre 200 involucri contenenti cocaina, pari a circa 500 grammi, suddivisi e pronti per la vendita, insieme a un bilancino di precisione e a denaro contante in diverse mazzette per un totale di circa 35.800 euro.
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici, è stato arrestato e trasferito presso la casa circondariale di Sollicciano, a disposizione della Procura della Repubblica di Firenze. L’intera sostanza stupefacente e il materiale rinvenuto sono stati posti sotto sequestro.
Parallelamente, nel corso della settimana, sono stati intensificati i controlli nelle aree limitrofe alla stazione di Santa Maria Novella, con particolare attenzione a via Alamanni, via Nazionale, via Fiume, via Guelfa, piazza Unità e via Faenza. Sono state identificate oltre 200 persone e sequestrati circa 100 grammi di hashish grazie all’impiego delle unità cinofile.
Si ricorda che l’effettiva responsabilità dell’indagato e la fondatezza delle accuse dovranno essere valutate in sede processuale, nel rispetto della presunzione di innocenza.


