auto fiat cina 25-10-2025 okmugello.it © N. c.
Secondo l’ex AD Carlos Tavares, Stellantis rischia uno smembramento: i marchi europei come Fiat potrebbero finire sotto controllo cinese.
Stellantis, il colosso automobilistico nato dall’unione di Fiat Chrysler e PSA, torna sotto i riflettori, ma questa volta per una previsione inquietante. Carlos Tavares, ex amministratore delegato e artefice dell’alleanza, mette in guardia: l’equilibrio tra Italia, Francia e Stati Uniti è più fragile di quanto si pensi, e il futuro della Fiat potrebbe non essere più italiano.
In un libro di recente pubblicazione, Tavares ipotizza scenari che farebbero tremare l’industria e i lavoratori italiani: un possibile smembramento e la cessione dei marchi europei a investitori cinesi.
Fiat, il rischio di smembramento e il ruolo della Cina
Secondo Tavares, l’unità di Stellantis richiede un impegno quotidiano per evitare tensioni interne. La sua uscita di scena potrebbe aver indebolito la protezione degli interessi francesi, lasciando spazio a dinamiche geopolitiche e industriali che potrebbero favorire un acquirente esterno.
L’ex AD suggerisce uno scenario inquietante: i marchi europei, tra cui Fiat, Alfa Romeo e Peugeot, potrebbero finire sotto il controllo di un gruppo cinese, mentre le divisioni americane come Chrysler, Dodge e Jeep resterebbero in mani statunitensi. Una dinamica simile a quella adottata da General Motors con Opel, venduta separatamente anni fa, che segnò un’epoca di cambiamenti radicali per il settore automobilistico europeo.
Stellantis oggi controlla 14 marchi, ognuno con la propria storia e identità, ma alcuni mostrano segni di debolezza. Chrysler fatica a sopravvivere, Dodge non riesce a reinventarsi e persino Jeep, considerata la punta di diamante americana, mostra segnali di affanno. Durante la gestione Tavares, l’azienda ha privilegiato la riduzione dei costi, conquistando reputazione di efficienza, ma anche di rigidità e scarsa empatia verso i lavoratori, provocando forti tensioni sindacali in Italia e negli Stati Uniti.

Tavares stesso ammette che la sua ferrea strategia, sebbene mirata a consolidare il gruppo, potrebbe aver contribuito a indebolire alcune filiali, rendendo più plausibile la minaccia di uno smembramento futuro.
Se la previsione di Tavares si concretizzasse, il baricentro industriale e decisionale del gruppo potrebbe spostarsi all’estero, con ripercussioni significative sull’occupazione italiana e sullo sviluppo tecnologico locale. Fiat, simbolo storico dell’automobile italiana, rischierebbe di perdere parte della propria autonomia, finendo sotto controllo straniero, con potenziali effetti su produzione, design e politica industriale nazionale.
Gli scenari delineati dall’ex manager, sebbene non imminenti, rappresentano un campanello d’allarme per l’intero settore: la globalizzazione e le pressioni sui grandi gruppi automobilistici potrebbero trasformare radicalmente la proprietà e la gestione dei marchi storici europei.


