Papa Francesco © Wikipedia
La sindaca Sara Funaro esprime il cordoglio della città di Firenze per la scomparsa di Papa Francesco.
“La città di Firenze si unisce con profonda commozione e dolore al cordoglio del mondo intero per la scomparsa di Papa Francesco, pastore che ha saputo incarnare con straordinaria autenticità i valori di solidarietà, semplicità, giustizia e vicinanza agli ultimi.
La città e l'amministrazione comunale sono vicini alla Chiesa fiorentina per la scomparsa di Papa Francesco. Ci lascia un punto di riferimento vero per tutto il mondo, da sempre schierato per la pace, dono da perseguire e costruire insieme.
Ha sempre lanciato appelli al confronto e dialogo tra i popoli, anche ieri nel messaggio ‘Urbi et orbi’, invitando a ‘non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo” perché, ha ricordato, ‘sono queste le “armi” della pace’. Il suo esempio e le sue parole, il suo modo di essere sinceramente attento a tutti, soprattutto a coloro che erano invisibili ai più, la tenerezza che mostrava anche nei suoi gesti più piccoli, hanno segnato profondamente il nostro tempo, ricordandoci ogni giorno quanto sia importante guardare oltre noi stessi per abbracciare chi è più fragile. La sua visita del 10 novembre 2015, in occasione del Convegno Ecclesiale Nazionale, rimane nella memoria della città. In quell’occasione, il Papa tracciò il volto di una Chiesa umile, disinteressata, capace di riscoprire un nuovo umanesimo, sempre attenta a chi è in difficoltà. Indimenticabile resta la sua visita a Barbiana nel 2017, quando rese omaggio alla figura di don Lorenzo Milani. Con quel gesto e con le sue parole, Papa Francesco volle ribadire l’attualità del messaggio del priore: la scuola come strumento di libertà e riscatto, l’educazione come diritto inalienabile, l’impegno per gli ultimi come dovere morale. Un incontro che sancì un’ideale continuità tra due uomini di Chiesa che hanno fatto della giustizia sociale e della dignità degli esclusi la loro missione. Firenze, città del dialogo e dell’accoglienza, piange oggi un grande uomo, un grande Papa. Il suo insegnamento resterà vivo nei cuori di tutti noi”.
Il cordoglio del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani corre sui social: "La Toscana si unisce al cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, figura che ha segnato la storia con la sua voce di pace, giustizia e umanità. Una guida che resterà viva nei cuori di tutti noi. Riposa in pace Santo Padre."
Dolore e ricordo nelle parole di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana: "Un dolore immenso. Ci lascia un uomo straordinario, capace di cambiare la storia con la forza dell’umiltà, dell’ascolto, della misericordia. Papa Francesco è stato una luce nel buio di questi anni difficili. Ha parlato ai cuori con parole semplici e profonde, si è fatto vicino agli ultimi, ha indicato al mondo il valore immenso della fraternità. Per chi ha avuto il privilegio di ascoltarlo dal vivo, di stringergli la mano, di incrociare anche solo il suo sguardo, è stato come ricevere un dono. A nome di tutto il Consiglio regionale della Toscana, abbraccio la comunità cattolica e tutti coloro che oggi piangono un papa che è stato soprattutto un padre. Ci mancherà, Santo Padre. Ma le sue parole, i suoi gesti, il suo esempio resteranno con noi. Per sempre."
La sindaca di Poggibonsi e presidente di ANCI Toscana, Susanna Cenni, dice: “E’ davvero profondo il dolore di tutti i sindaci, dei Comuni italiani e dell’Anci per la scomparsa di Papa Francesco. In una delle fasi più instabili della vita dell’umanità, ci mancherà la sua voce universale che ha sempre invocato pace, giustizia ed equità. Papa Francesco in questi anni ha riservato grande attenzione alla vita delle nostre comunità, e dimostrato vicinanza soprattutto ai bisogni dei più deboli e indifesi. Una lezione che, da amministratori, terremo ogni giorno viva nel suo ricordo”.
Il gruppo di Fratelli d'Italia è uno dei primi a diffondere il suo dolore per a scomparsa di Papa Francesco. “Con dolore apprendiamo la notizia della morte del Santo Padre. Testimone di fede fino all’ultimo giorno, un faro per l’intera umanità nei momenti più bui come la pandemia, un esempio di impegno costante rivolto ai più bisognosi e alla pace. È un giorno di dolore e preghiera per tutti noi” lo scrive in una nota il gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano.
Riccardo Nencini, già presidente del Consiglio Regionale della Toscana, parlamentare, eurodeputato, senatore e oggi Presidente Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux: “Sii in pace, Francesco. Penso a papa Francesco e la mente rincorre aggettivi di pura semplicità: popolare, normale, poco ortodosso. Un crocevia tra due chiese, una pennellata audace nel desiderio di una Chiesa che affronti con decisione la modernità agganciandola alla verità dei Vangeli. L’auspicio è che il conclave non inverta la rotta. Mi ricorda Pertini”.
"Con grande dolore, abbiamo appreso della morte di Papa Francesco, un pontefice che ci ha insegnato tanto" scrive Grazia Bellini presidente della Fondazione Ernesto Balducci.
"È stato la nostra guida nella fede e nella carità. In questo momento di lutto, ci sentiamo spogli di una paternità importante, accogliente, rassicurante. Ci lascia affidandoci, come fosse una bussola sulla nostra strada, la cura della vita di ognuno e di tutti. Nel suo ricordo, ci sentiamo più responsabili di aver cura della comunità.
È morto nella festività più importante della nostra fede, ossia nella Pasqua, quando la vita ricomincia. Ma anche nell’ultimo momento della sua vita terrena, ha posto prima di tutto Gesù, andandosene all’indomani della celebrazione della Resurrezione di Cristo, quasi a non voler essere protagonista, ma mettendo la luce di Dio davanti alla sua. Ci uniamo nella preghiera per Papa Francesco e della Chiesa tutta, in questo lutto collettivo."
"Con la scomparsa di Papa Francesco, perdiamo un padre vero, capace di parlare al cuore delle persone semplici, dei lavoratori, delle famiglie. È un dolore profondo per tutta la comunità delle Acli, che in lui ha sempre riconosciuto una guida spirituale e civile". Lo afferma Elena Pampana, Presidente Acli Toscana, esprimendo a nome di tutta l’associazione il cordoglio per la morte del Santo Padre.
"Per noi toscan il legame con Papa Francesco è stato anche diretto: più volte ha scelto la nostra terra per portare un messaggio di speranza e di impegno concreto. Firenze, Prato, Loppiano: in ogni incontro ci ha lasciato parole che hanno tracciato una direzione chiara per chi crede in una fede incarnata nella vita quotidiana, nel lavoro, nella giustizia sociale.
Il Papa non ha mai smesso di ricordarci che 'il lavoro è sacro', che 'non c’è peggiore povertà di chi è privato della dignità del lavoro' – aggiunge –. Ha dato voce agli invisibili, ai precari, ai giovani che non trovano un futuro. La sua attenzione costante al mondo del lavoro, alla dignità della persona, alla pace e alla cura del creato resteranno per noi una bussola etica e sociale.
Oggi ci stringiamo alla Chiesa intera e lo facciamo con gratitudine. Il suo insegnamento continuerà a ispirare il nostro impegno, nel segno di una fede che si fa azione, accoglienza, coraggio."
"La morte di Papa Francesco ci lascia un grande vuoto, ma ci affida anche una grande responsabilità: continuare a servire gli ultimi come lui ci ha insegnato, con semplicità, umiltà e coraggio". Così Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze, esprime il cordoglio per la scomparsa del Pontefice, ricordando in particolare il forte legame che Francesco ha avuto con la città e con l’opera della Caritas.
"Per noi – prosegue Lucchetti – il momento più commovente e indimenticabile fu quel pranzo del 2015, quando Papa Francesco, durante la visita a Firenze, scelse di sedersi alla mensa della Santissima Annunziata insieme ai nostri volontari e agli ospiti. Non fu un gesto di rappresentanza, ma un segno autentico della sua visione della Chiesa: una Chiesa che si fa prossima, che si inginocchia davanti alla fragilità, che ascolta e condivide. Dopo quel pranzo, nessuno di noi fu più lo stesso.
"Papa Francesco ci ha ricordato che la carità non è un’attività accessoria, ma il cuore stesso del Vangelo. Ha parlato della 'carità che ascolta, accoglie, accompagna' e ha mostrato con la sua vita cosa significa davvero vedere Cristo nei poveri'. È un’eredità che che porteremo avanti ogni giorno con rispetto e gratitudine".
“Ha camminato con noi, nelle nostre strade, accanto agli ultimi. Papa Francesco non è stato solo un pastore universale, ma un fratello che ha scelto di condividere momenti di vita con le nostre comunità, portando conforto e speranza”. A dirlo è Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina, esprimendo il cordoglio per la scomparsa del Pontefice.
“Ricordiamo con particolare emozione la sua visita a Firenze nel 2015, quando partecipò al Convegno Ecclesiale Nazionale e pranzò con i poveri alla mensa di San Francesco Poverino. E ancora, nel 2018, la sua presenza a Loppiano, nel comune di Figline e Incisa Valdarno, dove incontrò la comunità del Movimento dei Focolari. In ogni occasione, ha testimoniato con gesti concreti la vicinanza della Chiesa agli ultimi e ai sofferenti.
Per noi volontari delle Misericordie, il suo esempio rimane un faro: ci ha insegnato che la carità non è solo assistenza, ma condivisione; non solo servizio, ma incontro. La sua eredità spirituale ci sprona a proseguire con rinnovato impegno nel nostro quotidiano operare accanto a chi ha più bisogno”.
Il Coordinamento delle Misericordie dell’Area Fiorentina si unisce alla preghiera della Chiesa universale, rendendo omaggio a un Papa che ha incarnato l’essenza del Vangelo nella semplicità dei gesti e nella profondità delle parole.
“Abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini di Papa Francesco, nel 2015, prima con gli occhi che guardano in alto in Battistero e poi l’ingresso nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Il suo richiamo all’Umanesimo e alla bellezza”.
Così il presidente Luca Bagnoli e il consiglio dell’Opera di Santa Maria del Fiore ricordano il Pontefice nel giorno della sua morte rivivendo l’incontro con lui, nel giugno del 2021, quando Papa Francesco ha ricevuto una rappresentanza della Chiesa e della Città di Firenze, guidata dall’allora arcivescovo, il cardinale Giuseppe Betori.
“In quella occasione l’Opera di Santa Maria del Fiore donò al Papa un volume dedicato alla Cupola del Brunelleschi, parte della Cattedrale dalla quale, come detto, prese le mosse nel suo discorso al Convegno della Chiesa italiana del 10 novembre 2015".
Un Papa che ha sempre saputo stare accanto agli ultimi, che ha lavorato per la pace nel mondo – ha proseguito Bagnoli, rifacendosi ancora al discorso del 2015, quando volle ricordare quanto ci è stato lasciato da chi ci ha preceduto nei secoli. “Siamo qui a Firenze, città della bellezza – disse -. Quanta bellezza in questa città è stata messa a servizio della carità! Penso allo Spedale degli Innocenti, ad esempio", concluse, perché bellezza può essere e deve essere al servizio di tutti soprattutto degli ultimi.
"Un giorno triste per tutto il mondo e anche per CNA Toscana. Papa Francesco ci ha lasciato. Un Pontefice che amava l’artigianato, come aveva avuto occasione di dire durante l’udienza del 15 novembre 2024 a Presidenti e Direttori di CNA. “Papa Francesco ci mancherà - ha detto il Presidente di CNA Toscana Luca Tonini - ma non dimenticheremo tutto quello che ci ha insegnato”.
“Ha mostrato al mondo che la cura non è solo tecnica, ma è relazione umana. Da medico e da cattolico, ho sempre sentito nelle parole di Papa Francesco un’eco profonda del nostro compito quotidiano: prendersi cura non significa solo guarire, ma accompagnare, accogliere, condividere”. A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Firenze, ricordando la figura del Pontefice nel giorno della sua scomparsa.
“Il Santo Padre ha parlato al mondo sanitario con lucidità e sensibilità, richiamando con forza l’urgenza di rimettere al centro la persona e non solo la malattia. Il suo insegnamento sull’accesso alle cure, sulla tutela dei più fragili, sulla medicina come servizio e vocazione, resta per tutti noi un riferimento imprescindibile” aggiunge Dattolo.
“Anche quando le posizioni non coincidevano pienamente Papa Francesco ha saputo indicare una strada che unisce e non divide. Il suo messaggio è sempre stato di dialogo, compassione e profondità morale. Oggi il mondo perde un grande uomo, e noi medici perdiamo un punto di riferimento prezioso” conclude Dattolo.
“La scomparsa di Papa Francesco ci addolora profondamente. Come donne, come imprenditrici e come cittadine, abbiamo guardato al suo pontificato con stima e ammirazione per la forza con cui ha saputo parlare al mondo intero, per la forza con cui ha avuto a cuore la pace e per lo sforzo profuso per avviare una vera strategia in questo senso, per il suo mettersi sempre a fianco degli ultimi sottolineando l’unitarietà del “genere umano” e l’impossibilità di lasciare qualcuno indietro”.
Così Antonella Giachetti, presidente nazionale dell’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, esprime il cordoglio dell’associazione per la morte di Papa Francesco.
“Il suo costante richiamo alla cura – della persona, del pianeta, delle relazioni - attraverso la consapevolezza che tutto è unito e connesso è stato un messaggio universale e coraggioso che ha parlato anche al mondo dell’impresa. Papa Francesco ha indicato una strada economica fatta di responsabilità, ascolto e solidarietà, che è stata descritta nel 'Progetto dell’Economia di Francesco', la sua visione spirituale e morale ed anche economica rappresenta ora la sua importante eredità che continuerà comunque a ispirarci”.
AiCS - Associazione italiana cultura sport - si unisce al cordoglio per la morte di Papa Francesco: “Il Pontefice ha rappresentato una guida spirituale e morale, promuovendo valori di inclusione, pace e dialogo tra i popoli. Il suo impegno per la giustizia sociale e la lotta contro ogni forma di discriminazione ha ispirato milioni di persone nel mondo, compresi noi che – da laici – abbiamo ritrovato nel pensiero di Bergoglio vicinanza e condivisione” “Papa Francesco – commenta il presidente di AiCS Bruno Molea - ha parlato spesso e con grande passione del valore dello sport, vedendolo come una scuola di vita, capace di educare alla solidarietà, all’inclusione e alla pace. AiCS, da sempre impegnata nella promozione dello sport come strumento di coesione sociale, si riconosce nei principi che hanno guidato il suo pontificato. La sua visione di un mondo più giusto e solidale continuerà a essere un faro per le nostre attività e iniziative. In questo momento di lutto, esprimiamo la nostra vicinanza a tutti coloro che hanno trovato in Papa Francesco un punto di riferimento. AiCS raccoglie l’invito del presidente del CONI Giovanni Malagò e farà osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le sue manifestazioni sportive che si svolgeranno in Italia, da oggi e per tutta la settimana, per onorare la memoria del Santo Padre”.
ANED, associazione laica che riunisce associati di diverse religioni e di nessuna religione, sentirà la sua mancanza, ricorderà e seguirà il suo insegnamento. "La sua voce stanca ma fortissima non ha mai smesso di parlare di Pace, ricordando anche nell'ultima benedizione Urbi et Orbi, che “nessuna Pace è possibile senza il disarmo”. Francesco ha denunciato l’insensatezza di un mondo che continua a investire in armi mentre milioni di persone ancora soffrono la fame e l’ingiustizia. Ha indicato con determinazione - come nei Giuramenti dei deportati alla Liberazione dei Campi nazisti 80 anni fa - la via dell'Umanità, del disarmo, della fratellanza tra i popoli, con un messaggio chiaro e profondo: “solo la Pace è il futuro”. Un grazie profondo con riconoscenza e affetto a colui che - quasi solo, in un modo pervaso da odio, indifferenza, individualismi, discriminazioni, guerre, nazionalismi e fanatismi religiosi contrapposti, governato da regimi autoritari, e nella migliore delle definizioni, para-fascisti - nel suo magistero ha sempre cercato di mettere al centro gli esseri umani, la fratellanza, la considerazione, la dignità delle persone, l’eguaglianza, la giustizia sociale, l’accoglienza, l’inclusione."
Cgil Toscana e la Cgil Firenze esprimono cordoglio e commozione e ricordano quel 12 dicembre 2022 quando, per la prima volta, la Cgil (con una importante delegazione toscana e fiorentina) venne ricevuta in udienza dal pontefice in Vaticano, nella grande e imponente sala Nervi. Un evento storico, preceduto da una lunga marcia di avvicinamento al mondo cattolico e a quello dell’associazionismo che dal tema sulla pace nel mondo ha finito per trovare un terreno comune Rossano Rossi (segretario generale Cgil a Toscana): “Abbiamo perso il più grande paladino della pace. Io da comunista ho comunque pregato per lui e oggi ho pianto. È stato un grande uomo, vicino agli ultimi, e ci mancherà tantissimo” Bernardo Marasco (segretario generale Cgil a Firenze): “Lo abbiamo sempre sentito vicino perché è stato il papa degli ultimi lasciati indietro dal mercato che tratta l'uomo solo come un mezzo, e il papa che ha avuto il coraggio di alzare sempre un grido per la pace”
"È con grande commozione che la Comunità di Sant’Egidio si unisce al dolore della Chiesa universale per la morte di Papa Francesco. Per oltre 12 anni ci ha guidato e orientato in un tempo difficile, attraversato da rapide trasformazioni e grandi incertezze, che lui stesso chiamava “cambiamento d’epoca”. Con le sue parole e i suoi gesti è stato un punto di riferimento decisivo non solo per la Chiesa ma per il mondo intero, come durante la pandemia. La sua scomparsa fa mancare la voce più forte a favore della pace in uno scenario internazionale sempre più attraversato dalla violenza e dalle guerre. Ci lascia in eredità il suo grande amore per i poveri e per i migranti che ha aperto una via di speranza nella globalizzazione dell’indifferenza. Ricordiamo con affetto i tanti incontri che ha avuto con la nostra Comunità, come vescovo di Roma e come padre di tutti, la sua vicinanza al progetto dei corridoi umanitari e il suo incoraggiamento a proseguire nella fedeltà alle “3 P” con le quali ha ribattezzato la Comunità di Sant’Egidio: Preghiera, Poveri, Pace. Resteranno nel nostro cuore come orientamento per il futuro le parole che ci disse durante la sua prima visita nel 2014: «Camminando così, aiutate a far crescere la compassione nel cuore della società – che è la vera rivoluzione, quella della compassione e della tenerezza, quella che nasce dal cuore –, a far crescere l’amicizia al posto dei fantasmi dell’inimicizia e dell’indifferenza".
Il gruppo per il cambiamento in città metropolitana di Firenze esprime il suo più profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. "Una notizia terribile per ogni credente da ricevere proprio il giorno del lunedì dell'Angelo e nell' anno del Giubileo! La sua figura di uomo di pace, di pastore del mondo in un momento di estrema difficoltà, con uno scenario internazionale travagliato di conflitti, ha rappresentato un baluardo di speranza per tutta l'umanità. L'applicazione che l'ha portato a voler essere tra i fedeli nonostante le sue precarie condizioni di salute nel giorno di Pasqua, è un grande esempio per tutti noi"


