Consiglio regionale - Toscana - immagine di repertorio © Toscana Notizie - Ufficio Stampa
Dopo tutti i conteggi e le verifiche del caso il nuovo consiglio comunale è formato fra volti nuovi, qualche esclusione eccellente, molte conferme e qualche ritorno.
Nella notte scorsa si è ufficializzato, in attesa del via libera della Corte di Appello atteso in una decina di giorni, il nuovo consiglio regionale della Toscana, che avrà 25 seggi della maggioranza (centrosinistra) e 16 dell’opposizione (centrodestra), compresi i seggi di Giani e Tomasi che scattano automaticamente perché candidati presidenti e quindi non rientrano nella ripartizione dei territori.
Il Pd, com'era chiaro dopo il patto del campo largo non è più dominante come nelle scorse legislature e non sarà più autosufficiente specie se si pensa che nella legislatura appena conclusa aveva da solo più della metà dei consiglieri.
Il campo largo si rivela quindi un'arma a doppio taglio. E' stato importante per vincere, ma adesso che si passa dalle promesse ai fatti sarà difficile governare e trovare una quadra sui temi determinanti (leggasi aeroporto ad esempio).
Sul fronte del centrodestra l'exploit di Fratelli d'Italia che raddoppia ad esempio a Firenze lo farà essere dominate, la Lega scende a un solo rappresentante mentre Forza Italia che cresce ne porta in Regione due.
Centrosinistra
Al momento al Partito Democratico vanno 16 seggi, inclusa la conferma del presidente Eugenio Giani. Alla lista civica Eugenio Giani Presidente - Casa Riformista vanno 4 seggi, 3 seggi per Alleanza Verdi e Sinistra e 2 al Movimento 5 Stelle.
Record storico di preferenze per l'ex e rimpianto sindaco di Prato Matteo Biffoni, seguito dall’ex portavoce di Giani l'enfant prodige Bernard Dika e poi degli ex assessori Nardini e Marras.
Molte le riconferme in casa Dem a iniziare dagli ex assessori, mentre tra i debutti si segnala un'altra campionessa di preferenze ovvero l’ex sindaca di Empoli, Brenda Barnini mentre a Pisa nella notte è scattato il seggio anche per lil presidente del consiglio uscente Antonio Mazzeo che clamorosamente rischiava di rimanere fuori dai giochi.
Nel collegio di Firenze 1 la lotta fraticida fra i due nardellianni Vannucci e Giachi ha visto trionfare Andrea Vannucci e lasciare fuori dal palazzo l'ex vicesindaca di Firenze Cristina Giachi. E a proposito di Firenze 1 porte niente riconferma nemmeno per Silvia Noferi a cui probabilmente non ha giovato il passaggio nelle file di Avs e l'abbandono del Movimento Cinque Stelle.
In Avs ha fatto il pieno di preferenze il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi che farà pesare la sua netta opposizione allo sviluppo dell'aeroporto di Firenze.
L'ottima performance della Casa dei Riformisti conferma in Regione l’ex vicepresidente e assessore Stefania Saccardi. Con lei entra direttamente dal consiglio comunale di Firenze Francesco Casini, ex sindaco di Bagno a Ripoli e con lui il coordinatore regionale di +Europa Federico Eligi e Vittorio Salotti.
Il M5S nonostante la debacle riesce a confermare due consiglieri: conferma per Irene Galletti e debutto per l'ex consigliere del Quartiere 5 Luca Rossi Romanelli.
Sfiora il colpaccio ma non ce la fa la Toscana Rossa di Antonella Bundu: dato che la lista non ha raggiunto il 5%, e la legge toscana prevede lo sbarramento a quella percentuale per chi non si presenta in coalizione, nessuno entra in Consiglio anche se il ricorso, citando dei precedenti è già pronto.
Centrodestra
Sul fronte del centrodestra, Fratelli d'Italia canni9balizza tutti e ottiene 12 seggi, mentre Forza Italia conquista 2 seggi e la Lega, che alle precedenti regionali aveva 9 consiglieri, ne ottiene soltanto 1.
Ritorna in palazzo del Pegaso la meloninana livornese Marcella Amadio, debutta invece Jacopo Cellai, coordinatori a Firenze del partito, e la parlamentare pratese Chiara La Porta che ha deciso di lasciare Montecitorio.
Per Forza Italia accanto al riconfermato e quasi eterno Marco Stella entra spinto da una montagna di preferenze l’ex parlamentare Jacopo Maria Ferri, che ritorna in Consiglio dopo 15 anni.
Per la Lega che ha avuto crollo elettorale qualcuno vocifera a causa del generale Vannacci complice il listino bloccato, entra solo il vannacciano Massimiliano Simoni.


