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Carza. Appello del Comitato al governatore Rossi

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Carza. Appello del Comitato al governatore Rossi Carza. Appello del Comitato al governatore Rossi © n.c.
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Dal Comitato Carza Viva riceviamo e pubblichiamo questo testo. In cui si chiede al Governatore toscano Enrico Rossi (e a tutta la Regione) maggiore attenzione rispetto al problema delle acque in Mugello e in particolare del torrente Carza:

Nelle valli senz'acqua spariscono anche piante e animali. Nel Mugello il sistema idrico è stato distrutto e le falde sono precipitate di centinaia di metri. Dove un tempo proliferavano trote, gamberi e vegetazione protetta ora ci sono solo profondi canyon. Il Carza era il più bel fiume della zona Oggi è diventato solo un misero scolo fognario... Caro Governatore della Toscana Enrico Rossi, Domenica 3 Febbraio ha partecipato a Firenze all'incontro della rete dei comitati della Toscana, invitando gli stessi nel Consiglio Regionale ad un confronto diretto fra le istanze di miriadi di comitati e l'istituzione del Consiglio Regionale; Egregio Governatore Rossi, se Lei ci invita veniamo subito a parlare del Fiume Carza, cosi vi diciamo di svegliarvi facendovi carico con noi di un disastro ecologico-ambientale di portata regionale. Il percorso delle acque del torrente Carza partiva da pochi metri sotto Pratolino e quindi Firenze, arrivava a San Piero a Sieve, si gettava nel fiume Sieve fino a Pontassieve e in Arno per circa 70 chilometri fino a Firenze e poi nel mar Tirreno. Rossi, ha detto al Sindaco di Sesto Fiorentino che l'acqua del nostro torrente arriva ora nel suo comune direttamente tramite la galleria dell'alta velocità facendo pochi chilometri? La prima volta di un'acqua a chilometro zero o ridotto. Complimenti Consiglieri Regionali per il vostro silenzio, venite a vedere la strada dai sassi bianchi. Noi vogliamo che il nostro torrente arrivi nel comprensorio fiorentino percorrendo la stessa strada che faceva da millenni. Signori, un po più di rispetto per un territorio che vi permette di non morire di sete ogni estate!!! Un "In Carza to"! Il Comitato Carza Viva è stato costituito, in forma spontanea, da un gruppo di cittadini che hanno a cuore la sopravvivenza del torrente Carza, fatto praticamente scomparire dai lavori compiuti per la linea ad Alta Velocità ferroviaria. Il Comitato prende atto che: • il torrente Carza, soprattutto nei mesi meno piovosi, è ridotto ad una squallida distesa di pietre, maleodorante e invasa dalle erbacce, senza che sia garantito il deflusso minimo necessario ad un corso d’acqua; • tale situazione, con uno scempio assoluto della fauna e della flora, è un danno enorme e gravissimo per tutto l’ecosistema del bacino del Carza; • tutto ciò può essere una fonte di problemi anche per la salute dei cittadini, viste le condizioni di degrado del letto del torrente, con poche pozze di acqua stagnante ricettacolo di zanzare e germi; • la scomparsa del Carza comporta anche la perdita di una risorsa facilmente accessibile per fare fronte alle estati sempre più siccitose che ormai caratterizzano anche il Mugello; • non di importanza minore è il danno provocato alla vita stessa della comunità di San Piero a Sieve, paese sviluppato sul corso di due fiumi, dei quali uno viene a mancare dopo millenni di storia; • di conseguenza, sono tragiche e non meno devastanti le ricadute culturali, sociali e storiche derivate dalla scomparsa del torrente. Da questo, e premessi come veri, accertati e sotto gli occhi di tutti i seguenti punti: • l’acquifero del torrente è stato impattato in modo irrimediabile durante i lavori di scavo delle gallerie per la tratta FI-BO ad Alta Velocità ferroviaria; • per tale danno non è stato stanziato alcun risarcimento; • non è stata compiuta alcuna azione tesa ad una soluzione complessiva del problema, né possono essere ritenute sufficienti, se non accettabili, azioni limitate o estremamente parziali come il rilancio di acqua a poche centinaia di metri dalla confluenza del torrente con la Sieve; • tale scempio ambientale non può essere venduto quale inevitabile prezzo del progresso: ci sono state scelte progettuali e costruttive che hanno portato al danno (il processo conclusosi con condanne lo dimostra) e se ne potevano attuare di diverse, rispettose dell’ambiente o comunque molto meno impattanti; • l’Alta Velocità ferroviaria è un asse portante, primario e assolutamente strategico delle comunicazioni italiane, e quindi opera che deve essere assolutamente in grado di poter compensare i danni provocati nella sua realizzazione; • la sottrazione del Deflusso Minimo Vitale di un corso d’acqua costituisce reato (Dlg. 152/2006); si CHIEDE alle Amministrazioni competenti per il territorio: 1) di operare in qualsiasi modo per risolvere il problema del torrente, perché quando viene fatto un danno si deve ripararlo, costi quel che costi; 2) di trovare quindi soluzioni per tutto il corso del Carza, e non solo per un breve tratto; 3) di informare costantemente i cittadini su quali passi sono stati compiuti, quali azioni sono state avviate e quale ne sia l’esito; 4) di vigilare in modo più concreto, attento e preciso su qualsiasi opera pubblica che venga d’ora in poi compiuta sul territorio. Distinti saluti, Comitato Carza Viva

 

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