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Mozione per contrastare la carenza di medici nelle aree marginali: scontro politico a Firenzuola

La mozione chiede alla Giunta regionale di attivarsi presso il Governo per superare gli attuali vincoli legislativi, che ostacolano una...

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Mozione sanità Mozione sanità © Bene comune Firenzuola
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Il 25 giugno 2025 il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato all’unanimità la mozione n. 2084, presentata dalla consigliera Fiammetta Capirossi insieme ai membri del suo gruppo consiliare. L’iniziativa mira a contrastare la grave carenza di medici di medicina generale nelle aree marginali e di confine, proponendo un intervento normativo che consenta ai professionisti sanitari di operare anche in territori limitrofi a quelli di assegnazione, qualora ciò favorisca un servizio più efficiente e accessibile.

A livello locale, tuttavia, non è mancata la polemica. Il gruppo “Bene Comune” ha presentato al Consiglio comunale di Firenzuola una mozione di sostegno a quella regionale, proposta simbolica ma con forte valore istituzionale. La maggioranza ha però respinto il testo, giudicandolo una manovra elettorale, in netto contrasto con la lettura data dal Consiglio Regionale.

La mozione chiede alla Giunta regionale di attivarsi presso il Governo per superare gli attuali vincoli legislativi, che ostacolano una distribuzione più razionale ed efficace delle risorse sanitarie. Si tratta di una proposta dal forte impatto pratico, pensata per garantire la continuità dell’assistenza in contesti territoriali fragili, soprattutto nei piccoli comuni montani e nei territori interregionali.

L’iniziativa ha ricevuto il sostegno trasversale di tutte le forze politiche del Consiglio Regionale, evidenziando un chiaro impegno comune per il diritto alla salute e l’universalità del servizio sanitario pubblico.

Secondo “Bene Comune”, questa decisione rappresenta un’occasione persa per il territorio e testimonia una mancanza di visione e responsabilità da parte dell’Amministrazione locale, accusata di anteporre logiche politiche all’interesse della comunità. Il gruppo ha infine rinnovato l’auspicio che Regione Toscana, Regione Emilia-Romagna e Governo collaborino per rimuovere le attuali rigidità normative, a vantaggio delle popolazioni che vivono nei territori di confine.

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