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Calcio violento: "un episodio isolato non può condannare un movimento soportivo"

Le dichiarazioni del Presidente del Comitato Regionale Toscana L.N.D. Paolo Mangini,

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Calcio Giovanile Calcio Giovanile © Foto archivio
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"In merito al grave episodio accaduto nella gara tra Folgor Calenzano e Casellina di sabato scorso, vorrei prima di tutto esprimere la vicinanza del Comitato regionale e mia personale a Giorgio, giovane atleta del Casellina oggetto dell’atto di violenza, alla sua famiglia ed al Presidente della Società. Ho preso inoltre contatti con il Presidente del Folgor Calenzano che mi ha riferito di aver prontamente chiamato il Casellina e la famiglia del ragazzo mettendosi a  disposizione per qualunque necessità. E' innegabile che il gesto  rappresenti un atto di particolare violenza che poteva provocare conseguenze gravissime, un fatto però isolato in una gara tranquilla che stava terminando senza particolari difficoltà o eccessi di animosità, come dimostrato dall’assenza di ammonizioni comminate fino a quel momento. Un’esplosione di rabbia incontrollata, illogica che purtroppo si evidenzia anche in altri ambiti della vita sociale e sportiva. Un fatto che, se rapportato alle migliaia di gare che settimanalmente vengono disputate nella nostra regione, non giustifica  l'etichetta di "calcio giovanile violento" attribuita da alcune  testate giornalistiche in questi ultimi due giorni.  Aspettando il pronunciamento del Giudice Sportivo a cui il direttore di Gara invierà il referto arbitrale, ed ipotizzando probabili pesanti provvedimenti a carico del ragazzo che si è reso protagonista del gesto violento, ritengo necessario e urgente  che il sistema sportivo debba prevedere parallelamente, in casi come questo, alcune azioni che permettano al giovane atleta di intraprendere un percorso “riparatore”. Questi ragazzi, che hanno gravemente sbagliato, non devono essere marginalizzati ed abbandonati ma aiutati a prendere coscienza del proprio errore attraverso azioni di valenza educativa e sociale. Abbiamo il dovere di punire chi sbaglia senza però correre il rischio di perdere ragazzi che possono essere recuperati."

Qui di seguito anche le parole del Coordinatore del Settore Giovanile e Scolatico toscano Enrico Gabbrielli:

"Il Settore Giovanile e Scolastico della Toscana ormai da molti anni, attraverso progetti mirati, coinvolge famiglie, dirigenti, tecnici e ragazzi con momenti di confronto e dialogo che mettono sempre al centro i valori dello sport e tra questi il rispetto in tutto le sue forme. Siamo consapevoli che più di nuove ricette è necessario un impegno costante per il raggiungimento di una vera cultura sportiva. Il processo ha bisogno di tempo e di lavoro continuo che coinvolga in particolare le famiglie e l'istituzione scolastica, le due più importanti agenzie educative che sono a contatto con i ragazzi. Ed è per questo che il Settore Giovanile e Scolastico ha sviluppato specifici progetti rivolti anche al mondo della scuola al fine di promuovere il calcio come strumento educativo."

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