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Batosta Valentino Rossi, bloccato il ritorno: divieto assoluto

Valentino Rossi, ecco perché non gli hanno permesso di esibirsi: cosa è successo, nel dettaglio

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Batosta Valentino Rossi, bloccato il ritorno Batosta Valentino Rossi, bloccato il ritorno © youtube@geopop
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Ci sono sport che emozionano, altri che affascinano, e poi c’è la MotoGp. Si tratta un universo in cui la velocità diventa arte e il coraggio prende la forma di curve affrontate a trecento all’ora. È un mondo in cui ogni millimetro ha il peso di una vittoria o di una caduta, e dove i campioni si misurano con i limiti estremi della fisica e di sé stessi. 

Basta osservare una gara per capire la tensione di una staccata al limite, il rumore assordante che fa vibrare l’asfalto e il respiro trattenuto di chi segue dagli spalti o davanti a uno schermo. Chiunque abbia assistito a una gara dal vivo sa bene quanto sia impossibile restare indifferenti. 

La MotoGp ipnotizza, seduce, regala adrenalina pura. Ma non è soltanto velocità a catturare l’attenzione, è anche la capacità dei piloti di trasformarsi in eroi moderni, disposti a rischiare tutto per quel brivido che accomuna chi ama i motori. Proprio di eroi si è parlato al Red Bull Ring, teatro della spettacolare Legends Parade. Una parata che ha riunito i grandi campioni di ieri e di oggi, regalando agli appassionati l’emozione di vedere nuovamente in pista i propri miti. 

Eppure, tra applausi e nostalgia, è rimasto un vuoto evidente: l’assenza di Valentino Rossi. Una mancanza che ha lasciato l’amaro in bocca a tanti tifosi. Perché il “Dottore” non ha partecipato? È importante sapere che non si è trattato di una scelta casuale. A Valentino è stato infatti impedito di esibirsi per un motivo ben preciso. 

Divieto per Valentino Rossi: ecco perché non lo abbiamo visto in pista al Red Bull Ring

Il Gran Premio d’Austria di quest’anno non è stato soltanto un banco di prova per i protagonisti della MotoGp, ma anche un tuffo nella memoria di questo sport. Al Red Bull Ring, infatti, si è svolta la consueta “Legends Parade”, appuntamento che raduna i grandi del passato per una passerella capace di far vibrare il cuore dei tifosi.

È bastato poco per trasformare la pista in un museo vivente. C’è stato Casey Stoner di nuovo sulla Honda che gli regalò il titolo mondiale nel 2011, Dani Pedrosa in sella a una KTM 250 due tempi, Loris Capirossi con l’Aprilia che ha segnato un’epoca e Luca Cadalora tornato a ruggire sulla Yamaha YZR 500. E accanto a loro non poteva mancare Giacomo Agostini, leggenda tra le leggende, con la sua iconica MV Agusta.

Il pubblico ha applaudito, ha fotografato, ha rivissuto emozioni che appartengono a più generazioni di appassionati. Eppure, qualcosa mancava. O meglio, qualcuno. L’assenza di Valentino Rossi è stata la vera nota stonata dell’evento. Il “Dottore” era presente in circuito, ha seguito da vicino la parata, ma non ha potuto prendere parte all’esibizione in pista. Non per un problema fisico, né per una scelta personale.

Dietro a questa decisione c’è un nodo contrattuale: Rossi è legato a Monster Energy, sponsor storico e diretto rivale di Red Bull, organizzatrice della Legends Parade. Un conflitto di interessi che gli ha impedito di indossare casco e guanti per unirsi agli altri campioni. Una regola di marketing che ha lasciato i tifosi con l’amaro in bocca. Vedere gli idoli del passato senza il numero 46 è stato come assistere a un concerto senza la presenza di tutta la band. Una mancanza che ha ricordato, una volta di più, quanto Valentino resti uno dei punti di riferimento assoluti di questo sport.