Lo sport aiuta nella lotta al cancro? - www.okmugello.it © N. c.
Il cancro è stato definito da molti esperti come la “malattia del secolo” e, allo stesso tempo, da anni, si stanno cercando cure per poterlo combattere quanto anche, nei casi più difficili, anche rallentare.
Nel corso degli anni, però, le scoperte sono state al tempo stesso anche sensazionali portando alcuni tipi di tumore ad essere sconfitti anche in maniera totale senza avere più la possibilità di ripresentarsi nuovamente nel paziente.
Novità arrivano anche in campo medico, attraverso la scoperta di esami e cure che possono davvero allungare la vita del singolo paziente affetto da malattia oncologica. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Lo sport fa sempre bene?
La cura contro il cancro è una delle lotte più estenuanti che tantissimi medici, ricercatori e infermieri stanno portando avanti per poter sconfiggere la malattia del secolo e riuscire a salvare quante più vite umane possibili. Davanti agli aumenti di casi di cancro, molto spesso e purtroppo, anche fra i bambini, la domanda che tutti si pongono è: “Ma non c’è una cura definitiva?”.
Purtroppo non ancora ma, come dicevamo all’inizio, la ricerca va avanti a grandi passi. Ciò che conta, e ce lo hanno sempre detto, è la prevenzione. Prevenire, anche attraverso semplici esami, quelli che possono essere tutti (o solo alcuni) dei sintomi che la malattia può dare e riuscire ad intervenire in tempo.
Diversi, nel corso del tempo, sono stati gli studi portati avanti e pubblicati anche su riviste scientifiche, che hanno dato ulteriore speranza a coloro che erano o sono ammalati. C’è da dire, anche, che ci sono alcuni studi che stanno portando avanti alcuni chiarimenti circa l’utilità e i benefici dello sport per chi ha il cancro.
È sempre utile e positivo fare sport? Ad esempio, la corsa non sempre può essere simbolo di salute, specie per coloro che la praticano da sempre. Possibile? A quanto pare sì e si tratta di uno studio condotto in Virginia dal dottor Timothy Cannon dell'Inova Schar Cancer Institute. Le osservazioni fatte hanno portato a vedere negli ultramaratoneti di età inferiore ai 40 anni, la possibilità di presenza di un cancro al colon in fase avanzata.
Uno studio contro il cancro svela alcune cose
Per approfondire la questione, ha avviato uno studio su corridori che avevano completato almeno cinque maratone o due ultramaratone, escludendo quelli con una storia familiare o altri fattori di rischio noti.

I ricercatori hanno esaminato 100 partecipanti di età compresa tra 35 e 50 anni e, ad ogni partecipante allo studio è stata effettuata una colonscopia. È stato compilato un questionario sulle abitudini alimentari, la storia intestinale e le abitudini di corsa su lunghe distanze.
Si è scoperto che il 15% dei pazienti presentava neoformazioni precancerose del colon, rispetto alla media dell'1-2% per la stessa fascia d'età. E ben il 41% presentava almeno un adenoma. I ricercatori hanno ipotizzano che un allenamento di resistenza intenso possa causare ripetuti "stress intestinali", innescando danni e infiammazioni potenzialmente pericolosi.
“Per prima cosa vorrei dire che le persone dovrebbero continuare a fare attività fisica. Abbiamo molti più problemi per non fare attività fisica che per farne troppa” – conclude il dottor Cannon, affermando che la prevenzione resta sempre l’arma migliore.


