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A Pontassieve è arrivata la mostra di Adriano Bimbi e la sua "Assenza", un viaggio nostalgico fra molte opere

La mostra resterà aperta fino al 13 ottobre. Tutte le informazioni utili

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Una delle opere della mostra "L'assenza" di Adriano Bimbi" Una delle opere della mostra "L'assenza" di Adriano Bimbi" © Ufficio stampa Comune di Pontassieve
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L’Assenza, questo il titolo della mostra personale dello scultore e docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze Adriano Bimbi, curata dallo storico dell’arte Antonio Natali, aperta dallo scorso sabato 4 maggio, nel palazzo comunale di Pontassieve. La mostra, allestita nella Sala delle Colonne (Palazzo Comunale, via Tanzini, 32) resterà aperta fino al 13 ottobre 2024, con un periodo di chiusura estiva dal 15 luglio al 31 agosto. Il progetto è stato realizzato dal Comune di Pontassieve e dalla Regione Toscana col contributo di Fondazione Cassa di Risparmio Firenze e la collaborazione di Toscana Energia e Auser.

Nella Sala delle Colonne esposte, insieme a una scultura di grandi dimensioni, ventidue sculture in bronzo dorato: piccoli paesaggi della memoria e di sogno, lievi brani di poesia fra realtà e astrazione. Sono pensieri sulla transitorietà e sulla fugacità del tempo; riflessioni sull’assenza ma anche sull’attesa. Favole belle: immagini di una poetica così sobria e gentile da rammentare lo spirito delle nostre terre toscane, cantate da Aldo Palazzeschi in qualche sua filastrocca, fra la Casina di cristallo e Rio Bo, col “verde praticello”, l’“esiguo ruscello” e il “vigile cipresso”.

La mostra è aperta il Martedì, Giovedì, Sabato, Domenica dalle 16:00 alle 19:00; ed il mercoledì e Venerdì dalle 09:00 alle 12:00.

L’Assenza evocata da Adriano Bimbi nelle sue opere è anche nostalgia per quella semplicità che ritroviamo solo nei luoghi dell’infanzia e che è capace di dare leggerezza all’esistere e conforto al cuore. Quello che con nitore emerge nei piccoli bronzi di Adriano è il continuo balenare di nuvole nel cielo. Nuvole che non sono mai compatte, ma brillano di squame di luce. Nuvole che s’allungano e si distendono come per un transito lento ma costante, e dall’alto sorvegliano nel loro aereo viaggio il fuggevole pulsare d’una vita solitaria di ritmi quieti. Nuvole che della transitorietà sono simbolo poetico.

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