OK!Mugello

Eolico Mugello. Le ragioni del No. Intervista a Piera Ballabio

Dentro la notizia

Abbonati subito
  • 2
  • 967
Eolico Mugello. Le ragioni del No. Intervista a Piera Ballabio Eolico Mugello. Le ragioni del No. Intervista a Piera Ballabio
Font +:
Stampa Commenta

Continua il lavoro di approfondimento di OKMugello in merito all'impianto eolico previsto sul Giogo di Villore e di Corella. Dopo che nei giorni scorsi abbiamo pubblicato una intervista a Stefano Passiatore (clicca qui) con le ragioni del Sì adesso pubblichiamo invece una intervista a Piera Ballabio di Italia Nostra con le ragioni del No. Buona lettura

Se poteste rivolgere un appello a Draghi in attesa della decisione del Governo quale sarebbe?
"
Draghi dovrebbe ricordarsi di aver approvato la legge n. 53 del 22.4.2021 che assegna alle regioni il compito entro sei mesi di individuare le aree idonee per l’installazione delle rinnovabili. La legge obbliga al rispetto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei corpi idrici ...”privilegiando l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali, parcheggi, e aree non utilizzabili per altri scopi…”
La Regione Toscana oltre a non osservare le indicazioni della legge 53 non ha proceduto alla individuazione delle aree idonee per gli impianti eolici, pertanto il progetto deve essere bocciato o per lo meno sospeso per il mancato rispetto degli obblighi legislativi.

2) La guerra in Ucraina ha posto con forza la questione energetica. Come conciliare la necessità di diversificare le fonti con la tutela ambientale?
"
Sicuramente rimane la necessità di procedere con l’uso delle rinnovabili, anche per rendere l’Italia maggiormente indipendente dalle energie acquistate all’estero. E’ comunque un processo che non potrà essere affrontato in breve tempo. Certamente ogni fonte energetica deve essere inserita nel pieno rispetto dell’ambiente e c’è una grande differenza tra la collocazione di pannelli fotovoltaici sulle chilometriche barriere stradali antirumore o sui tetti delle aree urbane, industriali e artigianali e nelle zone degradate e la realizzazione di mega impianti eolici come quello impattante del Giogo di Villore".

3) Tra tutti i problemi che avete sollevato, quale a vostro avviso il maggiore? Quale cioè l'ostacolo più grande per realizzare l'impianto in questo sito?
"
Il nostro Appennino è bellissimo e fragile: riteniamo che gli interventi per trasportare e installare gli aerogeneratori sul crinale siano assolutamente distruttivi. Ci saranno circa 40 interventi solo tra il casello di Barberino e San Bavello senza contare i 24 interventi successivi sulla strada per Corella. Interventi pesantissimi in una zona di grande fragilità soggetta a frane e distacchi resi più probabili dalle piogge intense dovute al cambiamento climatico. Sono previsti allargamenti di curve, con arretramenti dei versanti e interventi sulle scarpate. Dalla valvola SNAM sino al sito verrà invece realizzata una nuova viabilità di 3 km., il primo tratto di 2 Km ha pendenze elevatissime che arrivano anche al 28%. In un ambiente oggi incontaminato la strada sarà cementata per garantire l’aderenze alle ruote dei mezzi eccezionali che trasporteranno torri e pale. Si prevede che addirittura i mezzi dovranno essere trainati e spinti. Senza contare la cementificazione del crinale dove passa il Sentiero Italia. Cementeranno complessivamente circa 9 ettari del crinale e altri 10 ettari per la strada di accesso".

4) Secondo voi l'alternativa di mini impianti sarebbe praticabile? Nella sua intervista Passiatore ha affermato che ce ne vorrebbero decine di migliaia per eguagliare la produzione di queste sette pale
"
Le dichiarazioni rilasciate dall’Assessore all’ambiente regionale Monni ribadite da Passiatore e ultimamente dal presidente Giani “l’impianto servirà 100.000 famiglie mugellane” non hanno alcun valore riscontrabile soprattutto per la decisione della regione di secretare i dati relativi alla ventosità del sito. L’impossibilità di conoscere tali dati non permette di fatto di conoscere la reale capacità produttiva dell’impianto, quindi o Passiatore e Monni hanno un accesso privilegiato ai dati secretati (perchè loro si e gli altri no?) oppure citano numeri a casaccio. Vorrei citare a proposito della domanda le affermazioni di ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale): “si stima che al 2030 saranno tra 200 e 400 i chilometri quadrati di aree agricole persi per installare pannelli fotovoltaici a cui se ne aggiungerebbero 365 destinati a nuovi impianti eolici”. Sempre secondo ISPRA i due obiettivi – ambiente ed energia – possono essere conciliabili poichè “sfruttando i tetti degli edifici esistenti, gli ampi piazzali associati a parcheggi o ad aree produttive e commerciali, le aree dismesse o i siti contaminati si stima che potrebbero essere installati pannelli per una potenza totale più che doppia rispetto ai gigawatt fissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima.”

5) Avete posto, certamente, problemi reali. Dal paesaggio agli impatti sull'avifauna. Ma non si rischia di perdere la percezione delle priorità? Ad esempio non si rischia di rimanere senza energia a forza di scartare questa o quella soluzione? O peggio ancora di dover riaccendere le centrali a carbone?
"
Come già affermato in tante occasioni, non siamo contrari alle energie rinnovabili. Ma c’è modo e modo, c’è luogo e luogo. Le energie rinnovabili rappresentano una risorsa, soprattutto pensando alla necessità di mitigare il cambiamento climatico, ma solo in contesti di buona integrazione tra il costruito e il paesaggio. Nel recente passato spesso abbiamo assistito a progetti speculativi che hanno devastato grandi tratti di paesaggio senza portare la tanto attesa rivoluzione energetica. Nel nostro caso abbiamo conosciuto lo spregiudicato modo di comportarsi dell'Agsm, anche con pretestuose azioni legali nei confronti di attivisti dell'associazionismo, della politica e della stampa, azioni che puntualmente la magistratura ha rigettato".
Purtroppo lo sviluppo delle fonti rinnovabili deve fare i conti con limiti come l’incapacità di stoccare l’energia prodotta e quindi con il rischio di dispersioni come accade oggi in Sardegna. Ciò richiede nell’immediato una verifica sulle fonti tradizionali scegliendo quelle meno impattanti.

6) L'altro giorno alla manifestazione a San Godenzo è stato proposto in alcuni interventi un cambio di paradigma. Ovvero limitare i consumi come primo passo. Invece di aumentare le produzioni. Ma quanto si potrebbe davvero risolvere con questa azione? Di quanto potremmo realisticamente diminuire i consumi?
"In casa come in azienda sono realisticamente possibili grandi risparmi energetici. Faccio a tal proposito un esempio: si stima che in Italia per alimentare elettrodomestici spenti o in stand-by in ogni abitazione si impiega mediamente l’11% del consumo elettrico annuale, il che equivale complessivamente alla produzione energetica di circa tre centrali elettriche. Accorgimenti domestici (accensione, spegnimento, fasce orarie, ecc.) e obblighi alle imprese costruttrici (eliminazione piccoli led, spegnimenti automatici, ecc.) potrebbero raggiungere buoni risultati sul risparmio energetico".

8) Pensate sia maggiore il rischio che questo impianto rimanga una cattedrale nel deserto, magari sottoutilizzato, o che sia la porta per colonizzare l'Appennino con decine di pale?
AGSM ha più volte dichiarato di voler procedere alla colonizzazione dei crinali appenninici. L’approvazione del progetto mugellano è sicuramente una fortissima spinta all’assalto della catena montuosa principale del centro nord Italia.

9) Il paesaggio, che ha richiamato anche Sgarbi, è un valore assoluto? O può essere mediato con altre esigenze? In che modo?
Da poco il parlamento ha approvato il nuovo comma dell’art. 9 della Costituzione che prevede “la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni”. Inoltre in materia di iniziativa economica privata, la norma esistente (art. 41 Cost.) viene integrata prevedendo che tale attività non possa svolgersi in modo da recare danno alla salute e all'ambiente. Il paesaggio deve essere rispettato e, come dice il soprintendente Pessina - che ha fatto opposizione alla decisione regionale di realizzare il progetto nel Mugello - il paesaggio e la bellezza architettonica sono una risorsa economica, e “una volta rovinata, ci accorgiamo di quanto vale”.

10) Quale sarà a vostro avviso l'impatto sul turismo di montagna?
Il crinale oggetto dell’intervento è da più di 40 anni attraversato dalla sentieristica principale del territorio. Su quel crinale sono presenti il Sentiero Europeo E1, il Sentiero Italia (SI), la ‘Grande Escursione Appenninica (GEA)’, il ‘Sentiero 00 ed in particolare il tratto di anello principale – dalla Colla di Casaglia al Passo del Muraglione – del Sorgenti di Firenze Trekking (SOFT) fatto oggetto di manutenzione e installazione della segnaletica da parte della Comunità Montana prima e dall’Unione del Mugello poi. L’escursionismo è in grande ripresa: ne sono la testimonianza le presenze sulla Via degli Dei. Il Sentiero Italia con i suoi oltre 7000 km è il cammino più lungo del mondo riconosciuto come priorità dal ministero dei Beni Culturali e degno di una valorizzazione nei prossimi anni. Potrà quindi rappresentare un volano per tante attività del territorio. Una ferita come quella dell’impianto eolico sul crinale costituisce un impatto enorme sull’appetibilità turistica del nostro territorio montano e questo si tradurrà in minore beneficio per gli operatori del settore e per l’indotto ad esso legato.

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 2
  • Mugelli Giampiero

    Penso che nessuno sprechi corrente elettrica senza bisogno (quando arriva la bolletta passa la voglia dello spreco. ) L'alternativa al petrolio potrebbero essere bacini artificiali, pannelli solari sopra i tetti di abitazioni e varie murature , pure le pale dove tira vento che girino trecentosessantacinque giorni ogni anno, pure centrali nucleari ultimo grido, del resto noi le abbiamo alle porte di casa sul confine francese e sono quelle che alimentano il nostro fabbisogno al 60%. Comunque come ho sempre affermato i mulini a vento del Don Chisciotte moderno sul crinale del Mugello non possono sorgere è un impatto ambiante e uno spreco di soldi pubblici che non ne vale la pena; soffierà il vento per farle girare ogni giorno? O girerà altro al popolo del Mugello.

    rispondi a Mugelli Giampiero
    mar 29 marzo 2022 03:07
  • Gianni Comoretto

    Un commento velocissimo. Ho misurato i consumi in standby di tutti i mei elettrodomestici. Non arrivano a 10W, 0,24 kWh al giorno. Un frigo moderno in classe AAA+ consuma da solo 1,4 kWh. Una famiglia media consuma 6-10 kWh, una molto attenta 4. Quindi i consumi in standby non possono essere 1/9 dei consumi di una famiglia, sono tipicamente 1/30. Se tutti i numero sono presi in questo modo, l'articolo è semplicemente disinformazione. E no, anche se il risparmio energetico è sacrosanto e va perseguito a tutti i costi (significa passare da 7 a 4 kWh a famiglia) , non sostituisce la necessità di impianti rinnovabili. Senza eolico fotovoltaico e tutto il resto non accendiamo neanche il frigorifero, altro che LED.

    rispondi a Gianni Comoretto
    mar 29 marzo 2022 09:07