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La follia di un sistema alla deriva e l’ignoranza di chi opera in questo sistema

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La follia di un sistema alla deriva e l’ignoranza di chi opera in questo sistema La follia di un sistema alla deriva e l’ignoranza di chi opera in questo sistema
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Martedì 28 mi sono svegliato con un po’ di tosse e con 37.2 di febbre.
Siccome Natale l’ho passato con uno dei figli della mia compagna che ha un amico risultato positivo al tampone Sars covid 19, ho pensato di gestire la questione da cittadino responsabile. Premetto di aver fatto la terza dose di vaccino il 19 dicembre. Ho immediatamente segnalato la cosa al mio medico curante che mi ha prescritto un tampone molecolare ma, ad oggi, non sono riuscito a prenotarlo da nessuna parte nel raggio di 200 Km.
Ho comunque cercato subito un tampone fai da te che sono riuscito ad avere nel pomeriggio del 29. L’ho fatto ed è risultato positivo.
Ho prenotato quindi un tampone presso la farmacia di Scarperia dando seguito all’Ordinanza della Regione Toscana firmata il 28 dicembre da Eugenio Giani, in cui si equipara, ai fini del tracciamento, il tampone eseguito in farmacia a quello molecolare.

Stamani (31 dicembre) avevo l’appuntamento per eseguire il tampone nel gazebo di fronte alla farmacia di Scarperia.
Sono arrivato puntuale, ho compilato il modulo del consenso informato e, prima di eseguire il tampone ho segnalato, per correttezza, che avevo eseguito un tampone veloce due giorni prima e che ero risultato positivo. Un ragazzo giovanissimo che non si è qualificato né aveva alcuna tessera di riconoscimento e che stava dentro il gazebo mi ha detto di aspettare e che “chiamava la mamma”.

La mamma che si è prontamente presentata è uno dei medici della farmacia la quale mi ha dichiarato che io “non potevo fare il test, non potevo uscire di casa e che dovevo contattare il medico curante”. Quando le ho fatto presente che esiste una Ordinanza regionale mi ha detto che non conta e che devo restare in isolamento.Il tutto senza garantire un minimo di privacy, in mezzo alla strada, davanti ad uno stuolo di ragazzini che erano li a farsi il tampone per poter probabilmente avere accesso a chissà quale festicciola di fine anno.

Una serie di considerazioni:

  1. Il tampone di conferma lo voglio fare per poter garantire un tracciamento e procedere con il corretto protocollo per la gestione della mia positività;
  2. Ad oggi niente può attestare la mia positività formale e se fossi un cialtrone potrei tranquillamente, forte del mio Super green pass, andare ad infettare mezzo mondo;
  3. il mio tampone “fai da te” non risulta tracciato da nessuna parte e non vale nulla dal punto di vista giuridico, quindi, la mamma dottoressa si metta l’anima in pace: io non DEVO stare proprio da nessuna parte se non dove VOGLIO;
  4. ma si dà il caso che, essendo un cittadino responsabile, sono tre giorni che vivo in assoluto isolamento a casa mia e sono uscito solo ed esclusivamente per fare questo tampone, previsto dall’Ordinanza regionale, con mascherina FFP2 ben indossata, essendomi igienizzato le mani come previsto ed essendo rimasto ad almeno 2 metri di distanza da chiunque
  5. ho dichiarato la mia positività “fai da te” solo per una questione di correttezza e responsabilità civile
  6. sono tre giorni che cerco, comunque, di prenotarmi sulla piattaforma regionale per un tampone molecolare, passando ore sulla stessa piattaforma fino alle 3 di notte e non sono riuscito comunque a trovare un posto
  7. ribadisco di essermi comunque già fatto tre dosi di vaccino
  8. ho sempre creduto nella sanità pubblica e nella grande professionalità dei medici e del personale infermieristico e assistenziale
  9. ognuno si fa le feste che vuole e, senza obblighi cogenti, ha tutto il diritto di assembrarsi con chi gli pare (questo per chiarire che i ragazzini che si fanno i tamponi ne hanno tutto il diritto, magari se indossassero la mascherina e non fumassero sul muso a tutti i vicini sarebbero più credibili)
  10. il GDPR è una norma europea che dovrebbe garantire il diritto alla privacy soprattutto in relazione a dati sensibili quali quelli sanitari, capisco la situazione emergenziale ma se ti prendi l’onere di effettuare tamponi, devi garantire tutela della privacy e corretta informazione
  11. Sono ancora senza tampone ufficiale. Se non riesco a prenotare un molecolare, considerato che sono due giorni che non ho più praticamente sintomi, potrei far finta di non aver mai avuto la positività al tampone fai da te. E se qualcuno dei miei congiunti risultasse positivo, potrei, ai sensi dei nuovi Decreti, uscire senza problemi in quanto ho fatto il booster e sono asintomatico.
  12. A scanso di equivoci, poiché la legge non ammette ignoranza, riporto un estratto del Decreto Legge emanato a seguito del Consiglio dei Ministri del 29 dicembre, e una sintesi dell’Ordinanza del 28 dicembre della Regione Toscana, dai quali si evince che i centri privati abilitati (tra cui le farmacie) possono (e devono) eseguire test antigenici per confermare la positività o dichiarare la cessazione della quarantena:

Fintanto che si gestiscono le cose in questo modo non se ne uscirà. Ma, in fondo, fin da subito, in molti auspicavano il ritorno alla normalità.
Questa è la normalità. Purtroppo.
Un sistema che dopo due anni continua ad andare in tilt. Nessuna risorsa significativa per un sostegno reale alla sanità pubblica.
Tamponi, vaccini e mascherini scaraventati sul mercato libero dove il privato fa business sulla salute dei cittadini e non si assume alcuna responsabilità delle inefficienze e degli insuccessi.
Politici sia nazionali che locali che improvvisano e non hanno una visione di lungo termine su questioni fondamentali come la salute pubblica che, a partire dalla Legge che ha istituito il Sistema Sanitario Nazionale (L.N. 833/78), dovrebbe garantire e promuovere il benessere psichico, fisico e sociale di tutta la popolazione ed invece risulta una delle più abusate merci di scambio.

Simone Peruzzi.

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Commenti 8
  • Desi Gensini

    Salve sono una cittadina di San Piero a Sieve… vorrei unirmi alla criticità segnalata di recente dal signor Simone Peruzzi verso la farmacia di Scarperia. Io mi sono recata li il giorno 31 dicembre per eseguire un tampone rapido di controllo a seguito di positività Covid . Ho consigliato ad amici di fare lo stesso per accelerare l’esito di una eventuale e sperata negatività ; fra questi anche amici adolescenti di mia figlia rinchiusi ormai da giorni nelle loro camere. Dopo aver eseguito Il test il farmacista mi ha segnalato semplicemente la mia positività. Mi ha richiamato pochi minuti dopo mentre rientravo a casa per chiedermi dati anagrafici e li ho fatto presente che ero già nella procedura usl.

    rispondi a Desi Gensini
    gio 6 gennaio 2022 04:37
  • Desi Gensini

    Il farmacista ha esordito dicendomi che non sarei dovuta recarmi li, che non dovevo assolutamente fare un tampone rapido mettendo a rischio loro operatori.. che se mi avessero fermato i carabinieri avrei rischiato per abbandono di isolamento. (Premetto che prima di eseguire il test e al momento della prenotazione niente nessuno mi ha chiesto informazioni). Il signor farmacista mi ha successivamente ritelefonato ( forse ero il primo caso di positiva’ al suo gazebo e non era pronto a gestirla in unica volta ??)chiedendomi la mail. Mi sono sentita mortificata anche e soprattutto perché ho fermato chi come me si stava recando lì a fare il tampone rapido…

    rispondi a Desi Gensini
    gio 6 gennaio 2022 04:37
  • Desi Gensini

    (persone che nel frattempo hanno disdetto quello già prenotato alla regione per evitare tempi di attesa infiniti dovendo quindi ricominciare con le prenotazioni notturne). Dopo giorni passati fra telefonate estenuanti, confronti con esperti e letture di articoli ho la conferma che con il nuovo decreto Giani io ho seguito correttamente la procedura e vorrei invitare quel farmacista ad informarsi meglio visto il ruolo che ricopre in un momento così delicato per persone stressate, arrabbiate e in balia dell’ ignoranza

    rispondi a Desi Gensini
    gio 6 gennaio 2022 04:37
  • Renzo Bartoloni

    Mi meraviglia la pubblicazione così corposa di farneticazioni ignoranti. Quel signore, consapevole di essere positivo NON POTEVA USCIRE DI CASA secondo i decreti. Punto

    rispondi a Renzo Bartoloni
    sab 1 gennaio 2022 08:09
  • simone peruzzi

    sono io "quel signore" e le rispondo con estrema pacatezza che per poter formalizzare la positività al Covid serve un tampone. Fino al 29 dicembre era necessario un molecolare. Dal 29 dicembre è possibile anche un antigenico. Ho postato l'estratto dell'ordinanza che sarebbe bene leggesse e cercasse di capire. In ogni caso, sia per andare a fare il molecolare che per andare a fare l'antigenico uno deve uscire. E non infrango alcun decreto poiché la segregazione di un positivo avviene a partire dalla conclamata positività che, appunto, avviene non con un "fai da te" ma con un molecolare o (dal 29/12) con un antigenico. Se ne faccia una ragione. Così come avrebbe dovuto farsene una ragione la farmacista che, avendo accettato di fare i tamponi, dovrebbe conoscere i disposti dell'ordinanza.

    rispondi a simone peruzzi
    dom 2 gennaio 2022 10:25
  • Wanda SORDYL

    Bravo Simone Da Lu Lu

    rispondi a Wanda SORDYL
    mar 4 gennaio 2022 12:57
  • Roberto Biagioni

    O 'quel signore' manco se gli fai un disegnino capiscano!!

    rispondi a Roberto Biagioni
    dom 2 gennaio 2022 07:27
  • Daniele Baldoni

    Tutte le cose che il sig. Peruzzi descrive hanno una unica e sola causa : la pressoché totale privatizzione della sanità a favore di associazioni che ad esempio nel Mugello sono 2 o 3 e sono ben note. Naturalmente e per fortuna non la sanità ospedaliera perché è costosissima e poco remunerativa. Ma la sanità ambulatoriale e diagnostica, che fanno guadagnare una montagna di soldi, sono totalmente affidate al privato grazie ad accordi politici. E ringraziamo di vivere in Toscana...

    rispondi a Daniele Baldoni
    ven 31 dicembre 2021 10:01