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Il Natale dai parenti e la terza ondata. Una lettera

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Scrive il nostro lettore: Sono polemico di natura ma vi prego di sopportarmi anche questa volta. La normativa recentemente emanata dal governo italiano riguardante il periodo delle festività natalizie, e che dovrebbe avere lo scopo di contenere la pandemia alleviando nel contempo la solitudine vera o presunta dei "nonni", si trasformerà a mio avviso in una autentica pulizia demografica.

Pensate: il 25, 26 e tutti gli altri giorni rossi gruppi di 2 persone accompagnati da un numero imprecisato di bambini e adolescenti in giro per la regione per andare a trovare parenti, più o meno anziani, che magari non vedevano da anni e che ora sono rispolverati per l'occasione.

I bambini, che notoriamente sono quasi sempre asintomatici, sono freschi di scuola con ciò che questo comporta.

Sembra proprio che il governo si sia impegnato per diffondere accuratamente l'infezione in ogni più remoto angolo della nostra martoriata Italia.

Poi i fanciulli, dopo questa full immersion di affetto e di "relazioni sociali" e naturalmente di contatti con pazienti inconsapevolmente positivi al tampone per covid, torneranno nelle patrie scuole su cui veglia la ministra dalle labbra scarlatte.

In quelle scuole che si frequentano "in sicurezza" incontreranno coetanei, insegnanti, custodi, autisti di pulmini eccetera...

Alla fine della fiera la prevista terza ondata arriverà, e sarà stata se non provocata sicuramente favorita dal nostro provvido governo che per paura di decidere e di scontentare chiunque, ascolta e accontenta tutti.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti ed il meglio deve ancora arrivare.

Daniele Baldoni

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