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Mostro di Firenze. Archiviata la posizione di Vigilanti e Caccamo, gli ultimi due indagati

La vicenda giudiziaria

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Mostro di Firenze. Archiviata la posizione di Vigilanti e Caccamo, gli ultimi due indagati Mostro di Firenze. Archiviata la posizione di Vigilanti e Caccamo, gli ultimi due indagati
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Non sufficienti gli elementi dell’opposizione e le successive integrazioni, presentate dalla parte Civile. Nel dispositivo di 13 pagine del GIP Angela Fantechi, si legge anche : “L’archiviazione del procedimento non comporta preclusioni di nessun tipo, in qualunque momento nuove emergenze possono condurre ad una riapertura delle indagini”

Archiviata, dunque, la posizione degli ultimi due indagati, Il legionario Vigilanti ed il medico Caccamo. Nell’opposizione l’avvocato delle vittime francesi aveva chiesto di approfondire anche i rapporti tra Giampiero Vigilanti ed “esponenti politici di destra e della P2” .

I lunghi accertamenti della Procura di Firenze, non hanno portato a nessun apprezzabile risultato indiziario sul punto: “Gli accertamenti relativi all’appartenenza di Vigilanti a servizi deviati o ad ambienti di estrema criminali in via generale, non vi sono elementi concreti che possano ricondurre i delitti oggetto del procedimento alla matrice eversiva” .

Ma la vicenda giudiziaria ed investigativa del “mostro” non si chiude qui . Rimangono in piedi dei procedimenti riguardanti la famigerata pistola Beretta calibro 22 ed i depistaggi che negli anni hanno caratterizzato questa orribile vicenda.

Il GIP Angela Fantechi ha dunque accolto la richiesta di archiviazione presentata dal PG Luca Turco .

Come noto in relazione ai delitti del “mostro”, si sono svolti numerosi processi, uno dei quali a carico dei cosiddetti “compagni di merende”, conclusosi con una sentenza di condanna per Mario Vanni e Giancarlo Lotti frutto di una confessione dello stesso Lotti che chiamava in correita’ lo stesso Vanni e Pacciani. Dichiarazioni in tanti punti estremamente incongruenti, ma al tempo giudicate attendibili .

La sentenza di condanna ha lasciato aperti degli interrogativi, sia in ordine agli episodi cui Lotti ha riferito solo de relato, sia sull’esistenza di un mandante che avrebbe acquistato i poveri resti escissi dai corpi delle vittime, sia per l’impossibilita’ di ricollegare ai delitti piu’ recenti l’episodio del 1968 (dove notoriamente era stata utilizzata la stessa arma) per il quale era stato condannato Mele, il marito di Barbara Locci, sia per i dubbi sull’attendibilita’ di Lotti . Al di la’ della sentenza passata in giudicato, quindi, molti dubbi sono rimasti. “

Gli elementi piu’ importanti del quadro indiziario su Giampiero Vigilanti riguardavano vari elementi:

- Il possesso della pistola High Standard calibro 22;
- Ritagli di giornale risalenti ad alcuni delitti rinvenuti nella sua abitazione ed in quella della madre
- La conoscenza con Pietro Pacciani .
- Alcune impronte di anfibi militari rilevate in almeno due scene del crimine.




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Commenti 2
  • Ivan Cioni

    Buona sera Signor Cochi. Nel suo libro, circa l'autostoppista, si dice a pag 210 che i carabinieri si recano presso un'azienda che combacia con i dettagli forniti dalla ragazza. I titolari dichiarano di conoscere il proprietario della talbot celeste. Si è a conoscenza di questo nome, pur non potendolo citare nel libro? Grazie Ottimo libro

    rispondi a Ivan Cioni
    dom 15 novembre 2020 10:42
  • hazet

    Finalmente un buona notizia. Del resto, cosa altro mai avrebbe potuto decidere. Avrei capito l'insistere se il Vigilanti avesse dichiarato un alibi accertatamente falso per Signa e per il Venerdì di Scopeti, come per altro nome [xyz]: ma su una genericissima base di 'possibile appartenenza del Vigilanti servizi Segreti deviati', no. proprio no. assolutamente no. Si è evitato un nuovo Vanni, e di questo ne siamo felici.

    rispondi a hazet
    sab 14 novembre 2020 05:56