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Mostro di Firenze: scoperta la rivista con cui fu redatta la lettera di sfida

Il caso irrisolto

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Si parla della macabra missiva spedita al magistrato Silvia della Monica che conteneva il reperto della vittima femminile. Dopo una lunga e meticolosa ricerca su numerosissime tipologie di periodici, sono riuscito con la collaborazione di Valeria Vecchione e Martino Rossi a identificare la rivista specifica e il numero.

E’ martedì 10 settembre 1985, negli uffici della Procura di Firenze, l'orrore arriva per posta. Il giorno successivo al ritrovamento dei due giovani corpi dei poveri ragazzi francesi, una busta senza mittente è indirizzata al Sostituto Procuratore della Repubblica: Dottoressa Silva Della Monica.

Una busta come quelle che tutti noi abbiamo visto mille volte nei film gialli, con il destinatario scritto utilizzando lettere ritagliate dai giornali. Ma questo non è un film e il contenuto della busta non è, purtroppo, un effetto speciale. All'interno c'è un foglio piegato su sé stesso, incollato lungo i margini, quasi a formare una busta nella busta. Al suo interno ancora, un sacchetto in polietilene contenente un lembo di pelle umana, feticcio del seno di Nadine Mauriot!

La busta, unica missiva certa inviata dal mostro, venne analizzata con attenzione, alla ricerca di qualunque traccia possa aver lasciato il mittente.

Si analizzo’ il collante, con la speranza che l’autore avesse commesso l'errore di usare la saliva, ovviamente non lo fece. Nessun DNA, oltre a quello della vittima, fu rilevato sulla busta e sul contenuto all’interno. Anche le recenti indagini lo hanno confermato. Lo stesso dicasi per il francobollo, con regolare affrancatura dell'epoca di 450 Lire, che per le lettere che formano la scritta:

“DOTT. DELLA MONICA SILVIA PROCURA DELLA REPUBLICA 50100 FIRENZE”

Le lettere usate vennero staccate dalla busta e analizzate nel retro, per cercare d'identificare la rivista utilizzata. Sul retro delle lettere “scollate” erano presenti le scritte e caratteri del retro-pagina. Nessuno riuscì a stabilire il tipo di periodico, ne tanto meno il numero specifico.

Il Dott. Giorgio Trinca, incaricato per la perizia chimico-merceologica, ascoltato durante il “Processo Pacciani” nel 1994 affermò:

“L’indirizzo era stato composto utilizzando dei ritagli di giornale, presi da dei giornali periodici. Quindi fu escluso che si trattasse di ritagli di quotidiani ma presumibilmente un periodico di bassa qualità, pubblicazioni settimanali o simili. Non fu possibile, dunque, individuare il periodico di riferimento”.

Ecco come siamo riusciti ad arrivare a questo importante risultato.
Prendendo come riferimento il font, ma soprattutto la copia del retro delle lettere, abbiamo potuto confrontare sia il fronte che il retro delle lettere ritagliate e adoperate dall’autore. Dopo in infinito incrocio di dati si è giunti all’individuazione di un unico numero rivista.

Tutte le lettere risultano prese da un periodico specifico che sveleremo nella prossima edizione del libro “Mostro di Firenze – Al di la’ di ogni ragionevole dubbio” verranno pubblicati tutti i dettagli tecnici ed i riferimenti a tutte le lettere presenti sulla busta.

Ma vi è un elemento di interesse ancor più forte. A uno dei personaggi entrati nell’indagine, nell’ambito di una perquisizione, gli furono trovate riviste dello stesso periodico, molto in voga in quel periodo.

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