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Il (NON) silenzio elettorale. Il vuoto normativo su internet

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Dalle prime ore di Sabato mattina ci sono giunte alcune segnalazioni relative a delle pubblicità elettorali che venivano visualizzate sui nostri giornali (OKValdisieve.it - OKFirenze.com e naturalmente OKMugello.it). In prima istanza abbiamo dato poco peso alle prime segnalazioni, poiché (sbagliando) pensavamo che fosse una non corretta impostazione del computer o smartphone del segnalatore, in quanto il nostro sistema pubblicitario e lo spazio dello "Speciale elezioni" erano stati disattivati alle ore 20 di Venerdì 18 settembre.

Comunque, come nostro costume, nel corso della mattinata abbiamo effettuato dei controlli di sicurezza ed effettivamente in alcuni slot pubblicitari passavano banner elettorali sia di Eugenio Giani che di Susanna Ceccardi. A questo punto abbiamo allarmato i tecnici per effettuare un controllo più approfondito.

Dobbiamo fare presente ai nostri lettori che su i nostri giornali ci sono tre tipi di spazi pubblicitari in gestione a tre soggetti differenti:

  1. Pubblicità diretta - nel senso che sono gli spazi in nostra gestione per la pubblicità locale
  2. Pubblicità Livenetwork - ovvero degli spazi in gestione alla società NetNews Srl che utilizza la piattaforma Adsense di Google. NetNews è la società che ci offre tutto il servizio tecnico e gli spazi concessi sono a compensazione economica per il lavoro quotidiano che svolgono. Pertanto se vi trovate bene con OKMugello, se il sito è performante e di facile lettura, dobbiamo dire grazie a NetNews che ci mette a disposizione un sistema software e una piattaforma professionale e sicura ad un prezzo accessibile compensato in parte anche da questi due spazi pubblicitari.
  3. Pubblicità programmatica in concessione all'agenzia ADVPartner. Sono degli spazi ben definiti che visualizzano pubblicità native come video in text, banner animati all'interno di articoli e pubblicità miste negli articoli correlati. Anche in questo caso vengono diffuse pubblicità provenienti da piattaforme automatiche dove gli inserzionisti e/o agenzie pianificano le proprie campagne in autonomia.

Ebbene dopo prove, test, abilitazioni e disabilitazioni, non riusciamo a fermare le pubblicità elettorali. In prima battuta spegniamo tutte la "pubblicità diretta", dopodichè chiediamo l'inserimento di filtri e blocchi per parole chiave sia a NetNews che all'agenzia ADV Partner.
Il lavoro e le prove continuano anche nel giorno di domenica. Nel frattempo le segnalazioni di "mancato silenzio elettorale" continuano a pervenire, alcuni lettori pubblicano commenti sui nostri articoli facendo presente che aprendoli si vedono le pubblicità di Ceccardi o di Giani.

Nel frattempo attiviamo il nostro "Studio Legale di Filippo Muzzolon", che ci segue da tempo per le varie problematiche legali, affinchè si interessi a inviare formale denuncia al Prefetto di Firenze per segnalare questa anomalia.

Nel tardo pomeriggio di oggi, domenica, decidiamo di "Cancellare" tutti gli spazi pubblicitari presenti sulle pagine. Un lavoro immane, poiché i tecnici di stanza a Bari sono dovuti rientrare in ufficio per mettere mano al software e apportare la modifica di cancellazione di tutti gli spazi pubblicitari relativi a Livenetwork e ADVPartner.

Alle ore 19,00, l'Avvocato Muzzolon (anche lui rientrato dalla giornata domenicale in Studio) ci informa dell'inghippo, ovvero del vuoto normativo della legge sul silenzio elettorale, che permette ai singoli schieramenti e fazioni politiche di poter effettuare pubblicità e inviare messaggi d'invito al voto per X o Y senza incorrer in sanzioni o reati proprio in virtù della NON definizione normativa in merito a internet.

Come funziona il silenzio elettorale

Le campagne elettorali sono normate da una serie di leggi, che ne assicurano il funzionamento e soprattutto la regolarità. Tra queste c’è anche la legge 212 del 1956, dedicata proprio alla disciplina della propaganda elettorale. Nei diversi articoli della norma vengono affrontati numerosi aspetti: dalle regole per l’affissione dei manifesti, alle multe per chi li distrugge. L’articolo 9 è dedicato proprio al silenzio elettorale:

Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per, le elezioni sono vietati i comizi e le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonché la nuova affissione di stampati, giornali murali od altri o manifesti di propaganda o l’applicazione di striscioni, drappi o impianti luminosi. Nei giorni destinati alla votazione è vietata, altresì, ogni propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali.

- art. 9 - Legge 212 del 1956

La norma in questione è stata poi integrata con il decreto legge 807 del 1984, che espande il divieto di diffondere propaganda elettorale il giorno del voto anche alle emittenti radiotelevisive private. La logica dietro questa regola è che il cittadino, dopo aver ascoltato ed analizzato le proposte fatte dalle varie forze politiche candidate durante la campagna elettorale, possa riflettere serenamente sul voto che sta per esprimere.

Il problema però è abbastanza evidente, ed è anche normale visto l’anno in cui i testi sono stati prodotti: l’attuale principale mezzo di comunicazione per la politica italiana, internet, non viene mai citato direttamente dalla norma. Questo crea delle evidenti ambiguità, che potrebbero essere superate dal semplice buonsenso: se c’è un divieto di fare propaganda su qualsiasi mezzo di comunicazione, è chiaro che questo riguardi anche i social network.

Peccato però che questo collegamento non sia così evidente. Motivo per il quale prima delle scorse elezioni politiche l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), che ha lo specifico mandato in materia, aveva pubblicato chiare linee guide per evitare questi problemi:

La normativa vigente vieta di fatto ogni forma di propaganda elettorale (in tv e attraverso comizi pubblici) nel giorno del voto e in quello precedente. Sarebbe pertanto auspicabile che anche sulle piattaforme in questi due giorni fosse evitata, da parte dei soggetti politici, ogni forma di propaganda, per evitare di influenzare con pressioni indebite l’elettorato ancora indeciso.

- Linee guide Agcom - politiche 2018

(testo ripreso dall'articolo apparso su OpenPolis - leggi tutto l'articolo qui)

A seguire la diretta Facebook di Saverio Zeni effettuata Domenica 20 settembre

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Commenti 2
  • Claudio Martin

    Come mai sabato mattina su OK Mugello c'era un'intervista ai candidati di Fratelli d'Italia ? Mi ha lasciato perplesso che di sabato, in silenzio elettorale, ci fosse questa specie di spot per solamente questi candidati. Avrei potuto non notarlo se fossero state fatte contemporaneamente anche altre interviste ai candidati degli altri partiti

    rispondi a Claudio Martin
    mar 22 settembre 2020 06:47
  • La redazione

    Gentile Claudio, il comunicato di Fratelli d'Italia come appello al voto è un comunicato stampa di propaganda elettorale e non una notizia della redazione. Infatti, essa, si trova nella sezione dello speciale elezioni, come ampiamente descritto prima della partenza della campagna elettorale nella pagina "Cosa faremo noi".

    rispondi a La redazione
    mar 22 settembre 2020 07:43