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Dove va la sanità toscana? Riflessione di Paolo Superbi

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Da Paolo Superbi, di Fratelli d’Italia riceviamo quest’anno riflessione sulla " Sanità Toscana":


Ritengo che sia arrivato il momento di fare una attenta riflessione sul modello di Sanità Pubblica in Toscana.
La istituzione del Servizio Sanitario Nazionale a fine anni '70 segnò un passo fondamentale nella riorganizzazione di un settore strategico, degno di un paese civile: il cittadino veniva posto al centro di una fitta rete di servizi decentrati, prossimi alla comunità, efficienti e ben organizzati con professionisti e dotazioni di tutto rispetto.

Nel corso degli ultimi 30 anni nella nostra Regione abbiamo assistito a numerose riorganizzazioni del Servizio Sanitario Nazionale, in seguito divenuto Regionale, partendo da un numero di 40 UU.SS.LL., successivamente accorpate a 12 con la istituzione di Aziende Ospedaliere Autonome e per ultimo riaccorpate in 3 mega Aziende Sanitarie.

Sicuramente sono state nel tempo delle scelte dettate da criteri di economia ed efficienza ma l'eccessivo accorpamento ha avuto fra le conseguenze negative una graduale perdita di contatto con l'utenza, specialmente quella delle zone periferiche.
Si è passati da una capillare rete di uffici e servizi ad accorpamenti che spesso hanno allontanato la Sanità Pubblica dal cittadino. A parte la rete ospedaliera, si è assistito ad accorpamenti di vari
servizi e ambulatori che hanno costretto l'utenza a indirizzarsi verso strutture sanitarie private, alcune delle quali in regime di convenzione e altre no, con serie ricadute nel bilancio familiare.
Inoltre si è assistito nel corso degli anni all' affidamento diretto a privati di importanti settori dell'assistenza e cura, riducendo o addirittura smantellando nel contempo le strutture pubbliche
esistenti.

I tagli nel corso degli anni ai finanziamenti, con diminuzione di personale e risorse, hanno di fatto consolidato un sistema pubblico/privato per rispondere alle esigenze della cittadinanza.
Se poi consideriamo l'innalzamento dell'età media, con tutte le relative e connesse problematiche socioassistenziali, comprendiamo bene come la politica, dal livello locale fino a quello nazionale,
debba avere l'unico obiettivo di garantire servizi e prestazioni puntuali ed adeguate.
La salute della persona, e non l'attenzione a molteplici ed interessate "gravitazioni" di partito o di sindacato vario, deve essere l'unico scopo di chi si mette al servizio della Comunità;
pubblico o privato, l'importante è che si attivino percorsi assistenziali celeri e di qualità.

Paolo Superbi

Responsabile provinciale sanità Fratelli d’Italia

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