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Moda: la crisi come occasione di rinnovamento

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moda moda © n.c
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Se c’è una lezione che la moda ha sempre dimostrato di saper trarre dalle situazioni di crisi, come quella attuale, è reinventarsi stando al passo con epoche e cambiamenti. Di fronte alle abitudini sconvolte dal lockdown la moda si è adeguata al comfy, l’imperativo dell’abbigliamento in quarantena. E nel progressivo ritorno alla normalità, come al termine di altre grandi crisi della storia, dalla grande depressione del ‘29 alle guerre mondiali, anche nello scenario attuale emerge con forza l’esigenza di rinnovare il settore puntando su due parole chiave: digitalizzazione e sostenibilità.

L’innovazione digitale e sostenibile che ci aspettiamo

La digitalizzazione delle manifatture e la sostenibilità della produzione sono due aspetti sempre più cari alla moda Made in Italy, e divengono tanto più attuali quanto più le aziende desiderano essere competitive sul mercato attuale. La manifattura digitale si configura come il futuro paradigma del fashion system che, alla costante ricerca d'innovare i processi produttivi, individua nelle tecnologie digitali la possibilità di accrescere le competenze aziendali e mettere a frutto nel miglior modo le risorse a disposizione. Apprendere le tecniche, studiare i materiali, testare i prodotti, grazie ad uno stretto legame con i clienti, sono alla base della manifattura digitale dell’immediato futuro. In un’era in cui al consumatore interessa tanto l’oggetto quanto la storia dell’oggetto acquistato, quest’ultimo aspetto diventa fondamentale in fase d’acquisto e determinante nell’ottica della sostenibilità. Valorizzare la filiera produttiva e tutti gli attori coinvolti rappresenta infatti un modo per accogliere le nuove richieste dei consumatori e perseguire l’obiettivo di una moda green che si esprime in una filiera trasparente, capace di riconoscere il valore e il contributo di tutti i suoi attori.

La ripartenza secondo l’imprenditore Marco Marchi

In questo nuovo inizio ad affermare la necessità di porre al centro la qualità dei prodotti Made in Italy e di fare tesoro degli aspetti positivi e degli insegnamenti che si possono trarre dall’attuale situazione di difficoltà ci pensa Marco Marchi, imprenditore carpigiano nonché Presidente del noto brand italiano di successo Liu Jo, che può vantare un’importante presenza sul web. Secondo lui l’emergenza ha mostrato due volti, quello implacabile del calo dei fatturati e dei negozi chiusi, ma anche quello umano e solidale delle persone che hanno fatto squadra. Marco Marchi parla dell’attaccamento eccezionale mostrato a Liu Jo dai dipendenti e dai collaboratori dell’azienda, che hanno brilllato per partecipazione e flessibilità in un momento di estrema incertezza. Nonostante la cautela nel lanciarsi in previsioni edulcorate, Marchi ravvisa aspetti positivi nella voglia di normalità degli italiani e nell’opportunità offerta dall’estate. Le vendite estive infatti non sono ancora compromesse e se gli italiani tenderanno a comprare meno ma meglio non sarà necessariamente negativo, soprattutto per brand come Liu Jo che hanno sempre puntato sulla qualità dei loro prodotti.

Il mondo della moda si trova dunque di fronte a nuove sfide che, se affrontate con competenza e lungimiranza, potranno offrire un’occasione unica di rinnovamento del settore.

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