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Filippo Timi, uno spettacolo che è uno “Skianto”

​Al Teatro Niccolini di Firenze la grande performance dell’attore perugino fino a domenica 19

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Skianto. Filippo Timi Skianto. Filippo Timi © N.c.
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Fluttua in aria Filippo per raccontare la lotta spietata tra gli spermatozoi nella battaglia che ne decretò il concepimento, e già dai primi attimi dello spettacolo i presenti al Niccolini di Firenze si sono resi conto di essere destinati ad assistere a qualcosa di straordinario.

Timi, forte di una visibilità aumentata dalla messa in onda dl primo film della serie “I delitti del Barlume” giusto un giorno prima del debutto in una città che gli ha sempre regalato “tutti esauriti” record, è esattamente come tutti se lo aspettano, eccezionale, e si mette a nudo anima e quasi corpo (recita in mutande metà dello spettacolo) raccontando una vita forse sua o forse no, di un bambino che vive rinchiuso in casa.

Lui parla, balla, fa piroette sui pattini ma tutto dentro se stesso perche è nato con la scatola cranica sigillata, e vive una vita parallela della quale gli altri non sanno niente.

Sogna di danzare come la Parisi o di innamorarsi di un pattinatore russo con il quale vivere una vita normale, chiuso dalle mura e dal terrazzino che gli fanno sembrare eccezionale anche un uscita per andare in ospedale, “Almeno esco!”.

Accompagnato da un bravissimo Salvatore Langella al piano , Skianto è un crescendo irrefrenabile di emozioni e risate.

È divertente Timi, tragicamente divertente soprattutto quando non capisce il lutto di Candy Candy quando muore Anthony ed il cartone va in onda il giorno dopo come se non fosse accaduto niente, quando muore qualcuno importante… quando è morto Pertini siamo stati un giorno a casa senza scuola, perché si interroga il bambino, per Anthony niente, il cartone animato prosegue.

Il pubblico applaude senza riserve, ai racconti del nonno, al mangiadischi arancione in una girandola di prove d’artista che confermano tutto il carisma dell’attore teatrale più quotato dell’ultimo decennio.

Come in alcuni dei suoi spettacoli precedenti Filippo utilizza brani video e questa volta sono gli spot di un Panda cattivissimo che costringe all’acquisto del prodotto, a coprire gli attimi che servono al protagonista per cambiarsi e trasformarsi in minotauro, pattinatore, Pinocchio e fatina.

Ed è con la fata, una specie di imitazione di Gina Lollobrigida del Pinocchio di Comencini o di Anna Marchesini che le faceva il verso, che Timi raggiunge l’apice dell’umorismo chiudendo tra risate e musica questo spettacolo bellissimo con scenografie e costumi strabilianti dimostrandosi ancora una volta un vero e proprio Skianto!

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