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I primi 50 anni del Gruppo Archeologico Dicomanese

Sabato 16 giornata celebrativa

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Il contributo di Massimo Certini sulla storia del gruppo: Cinquanta anni di storia rappresentano un traguardo significativo per qualsiasi tipo di associazione. Quando poi i fini e le motivazioni mostrano caratteri esclusivamente culturali e di aggregazione, appare naturale supporre che un tale risultato appartenga ad un organismo ben strutturato e sostenuto da valori garanti un percorso di intensa attività, naturalmente destinato a durare nel tempo.

Su queste basi infatti, si è formata e si articola ancora, la storia del Gruppo Archeologico Dicomanese, che proprio nel 2019 coglie il lusinghiero traguardo di mezzo secolo di vita.

Erano gli ultimi anni del 1960, quando Alessio Guidi insegnante presso le Scuole Elementari di Dicomano, decideva di rendere concreta un’idea che ormai lo lusingava da tempo e costituire un’associazione di appassionati con particolare interesse per la storia locale e la ricerca archeologica.

Il primo ad essere contattato fu Piero Bruni, figura emblematica, di grande competenza e disponibilità a cui va il merito di aver rivestito in maniera esemplare l’incarico presidenziale dalla nascita del Gruppo fino ai giorni nostri. A lui si unirono presto i primi soci e fra questi, Giuseppe Ancarani, Brilli Marco, Guidi Elisabetta, Giusti Sergio, Pasquini Pietro, Carotti Franco, Gori Pierluigi, Fezzi Romano.

L’entusiasmo e l’intensa attività di ricerca evidenziarono presto la necessità di un riconoscimento da parte di un’istituzione competente che fu individuata ovviamente nell’Istituto fiorentino della Soprintendenza alle Antichità dell’Etruria.

La sera del 15 ottobre del 1969, presso il Centro di Cultura Popolare a Dicoamano, si svolse il primo incontro con il Dott. Francesco Nicosia, ispettore per la Soprintendenza nelle provincie di Firenze e Pistoia, il quale rese noti i termini e le normative affinché il gruppo potesse operare legalmente sul territorio comunale.

Era la nascita di un nuovo sodalizio che da allora avrebbe portato il nome di Gruppo Archeologico Dicomanese (GAD).

L’impegno e l’entusiasmo del nuovo gruppo di appassionati ebbero fin dall’inizio risultati sorprendenti, con ritrovamenti singolari di reperti antichissimi, dei quali fino ad allora si ignorava la presenza. Una ricerca attenta e minuziosa fu dedicata a quelle zone potenzialmente custodi di tracce e vestigia di civiltà remote e Frascole sul Poggio di San Martino, poco distante dal capoluogo, si rivelò come un’area ricca di indizi, fra le più interessanti per una proficua attività archeologica.

Il numero considerevole di reperti raccolti durante l’aratura e la preparazione alla semina dei terreni, avrebbe pian piano stimolato le attenzioni della Soprintendenza che nel 1972 eseguiva nell’area di Poggio San Martino i primi saggi esplorativi.

Era l’inizio di un lungo percorso archeologico di grande successo, sostenuto da un programma periodico di campagne di scavo, ultima delle quali fra 2010 e 2013, che ci avrebbe restituito un monumento di grande suggestione architettonica, databile intorno al IV-III secolo a.C.

Oggi Poggio San Martino a Frascole, costituisce l’unico sito archeologico visitabile in Mugello e questo grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale e alla disponibilità del GAD che ne gestisce la manutenzione e ne garantisce la fruibilità pubblica per tutto il periodo estivo.

Una realtà divenuta presto simbolo della presenza etrusca in Mugello, elemento di notevole potenziale turistico per Dicomano ma soprattutto premessa all’intensa attività di ricerca condotta dal Gruppo negli anni successivi che, ottenuti i consensi della Soprintendenza, avrebbe offerto il proprio contributo anche nelle indagini svolte in altri siti come quello di Monti a San Piero a Sieve, Cafaggiolo, Poggio Colla, Sandetole, Radicondoli, Monte Giovi.

Accanto a questa sua identità preminente e puramente archeologica, nei suoi primi cinquant’anni di attività il GAD ha operato costantemente per la tutela e la conservazione delle testimonianze raccolte nel corso degli anni, fino ad ottenere nel 2008 il gratificante incarico di partecipare alla commissione per l’allestimento del Museo Archeologico Comprensoriale, la struttura espositiva realizzata nella sede del Palazzo Comunale di Dicomano, dove oggi è possibile ammirare una raccolta significativa di reperti archeologici pervenuti dall’intero territorio del Mugello.

All’analisi e allo studio del territorio, il GAD ha unito inoltre un altro tipo di indagine, sistematica e costante, che potremmo definire senz’altro “Archeologia d’Archivio”, indagando minuziosamente negli Archivi pubblici e privati, un lavoro spesso parallelo a quello archeologico, impegnativo ed essenziale per una lettura corretta e approfondita della storia locale.

Ma non basta. L’amore per il territorio e per la storia nel suo significato più completo, ha voluto che il GAD si rivelasse anche tutore e custode del patrimonio architettonico e artistico locale, rivolgendosi direttamente o segnalando alle autorità competenti tutti quegli aspetti strutturali e monumentali che costituiscono l’identità più antica del territorio.

Poco a poco, nel corso degli anni, l’impegno e l’opera del Gruppo ha maturato le attenzioni e i consensi delle autorità locali ma anche dell’intera comunità, che ne apprezza oggi il grande lavoro di ricerca e la valorizzazione del proprio territorio di appartenenza.

Un lavoro esemplare e invidiabile nei propri contenuti culturali, gli stessi che hanno senza dubbio concesso un percorso che vanta oggi mezzo secolo di vita. Un percorso che nel suo lungo cammino ha accolto progressivamente un numero crescente di iscritti, tutti appassionati e disponibili a contribuire nella crescita e allo sviluppo del Gruppo, auspicandone un futuro proficuo e costruttivo.

Per il GAD il 2019 non appare dunque come metà programmata e ormai raggiunta ma uno stimolo pungente a proseguire un “copione” lusinghiero nel quale l’”attore” preminente resta ancora la Cultura, quella da condividere con tutti, priorità che il sodalizio ha perseguito fin dalle proprie origini.

Per ringraziare le autorità comunali, i cittadini e i soci che in maniera diversa hanno contribuito al conseguimento di questo traguardo lusinghiero, l’attuale Consiglio Direttivo ha programmato per l’anno in corso una serie di momenti conviviali tesi a sottolineare questa ricorrenza davvero particolare.

I primi eventi celebrativi aperti a tutti, sono iniziati nella primavera scorsa con una gita al Museo Archeologico di Verrucchio, anche se il momento più significativo è da considerarsi senza dubbio quello del Convegno di Archeologia dal titolo “Officine e artigianato ceramico nei siti etruschi dell’Appennino tosco emiliano tra VII e IV sec. a.C.” che si è tenuto nelle sedi di Arezzo e Dicomano il 18 e 19 ottobre appena trascorsi. La manifestazione avvenuta grazie al coinvolgimento delle Università di Firenze e Bologna e organizzata dal Prof. Luca Cappuccini docente alla Cattedra fiorentina di Archeologia, ha affrontato e analizzato il tema della produzione ceramica nei siti etruschi dell’Appennino tosco-emiliano nel periodo orientalizzante, per una conoscenza più ampia della cultura etrusca in ambito Fiesolano, Casentinese e della Valle del Reno.

Un ultima giornata celebrativa è prevista inoltre per sabato 16 novembre presso la sede del GAD, negli ambienti del Palazzo Comunale di Dicomano, durante la quale a conclusione di questo singolare momento per la storia del Gruppo e dell’intera comunità di Dicomano saranno presentate due pubblicazioni a carattere locale, la prima riferita all’evento celebrativo del sodalizio e l’altra al patrimonio artistico e architettonico dei “Tabernacoli e immagini sacre” presenti sul territorio.

Un evento al quale tutti sono chiamati a partecipare, almeno in segno di affetto e di riconoscenza per un’associazione che tanto ha dato a livello culturale e di aggregazione sociale e che ancora molto sembra riservare per le generazioni future.

Massimo Certini

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