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Storia di una cartolina e di una travolgente storia d'amore in Mugello

Una bellissima storia che si intreccia con quella della storia d'amore intensa e 'disperata' tra Dino Campana e Sibilla Aleramo

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La cartolina La cartolina © N.c.
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La bella storia che ci racconta con questo contributo il nostro lettore Andrea Pini: 

Recentemente sono entrato in possesso di una cartolina “speciale”. A prima vista di poco valore, dato che l’immagine dell’8° Reggimento Alpini è abbastanza comune sul mercato collezionistico; ciò che invece la rende particolarmente interessante è il retro.

Cartolina spedita dalla “zona di guerra” il 9 settembre 1916, nel pieno del primo conflitto mondiale.

Il mittente è Guido Mazzoni (Firenze 1859-1943), letterato, politico e patriota italiano.

Quando agli inizi del 1916 il figlio Carlo cadde prigioniero di guerra, Guido, nonostante l’avanzata età di 56 anni, smosse tutte le sue conoscenze e come volontario chiese e ottenne di subentrare al figlio nella lotta contro gli austriaci; inizialmente venne assegnato alla Milizia Territoriale (categoria riservata alle classi anziane con elevato titolo di studio) con compiti di servizio nelle seconde linee. Volendo servire in maniera più concreta la patria, chiese nuovamente e con insistenza di entrare in prima linea combattenti e fu assegnato all’8° Reggimento Alpini. Salvò la pelle e fu meritevole di essere più volte citato negli Ordini del Giorno del Reggimento per il suo coraggio, elevato spirito di combattente e di "eroico" comportamento in operazioni di guerra, meritando anche la promozione a Capitano per "meriti speciali" e, aggiungo io, dimostrando un immenso amore per la patria italiana.

Il destinatario è Giuliano Luchaire (all’anagrafe Julien, 1876-1958), letterato e insegnante francese che ideò e fondò l’Istituto Francese di Firenze.

Luogo di destinazione Borgo San Lorenzo.

Le poche righe scritte nella cartolina sono sufficienti per intuire il rapporto che legava il Mazzoni al Luchaire, mentre sorge la curiosità di scoprire cosa facesse nel 1916 a Borgo San Lorenzo lo stesso Luchaire, che diventerà complice “forse” involontariamente, della nascita di un’altra storia d’amore.

Ecco i fatti: nel 1916 Luchaire prese in affitto villa “La Topaia” nei pressi di San Giovanni Maggiore, Borgo San Lorenzo. Durante il periodo estivo si assentò per del tempo e la concesse a Sibilla Aleramo sua collaboratrice come traduttrice per la “Rivista delle Nazioni Latine” di cui Luchaire era co-direttore; scrive Sibilla Aleramo, da La Topaia lunedì 24 luglio 1916 “Qui sono in una casa di campagna, grande, deserta. Gli ospiti me l’han lasciata durante questa loro assenza, per due settimane.” E proprio a La Topaia nacque l’appassionante e burrascosa storia d’amore fra l’Aleramo e il marradese Dino Campana: ”Stasera è l’ultima di questa solitudine alla Topaia. (Quei benedetti Luchaire, avessi saputo che tardavano tanto a tornare! Sarei forse ancora al Barco... Ma non bisogna voler loro male: senza questa villeggiatura in casa loro, chissà quando ci saremmo trovati, io e te.) Non sei venuto qui, ma come ci hai vissuto!” [missiva di Sibilla Aleramo a Dino Campana, Villa La Topaia, Borgo San Lorenzo, mercoledì sera, 9 agosto 1916].

Per dovere di cronaca il 10 giugno del 1916 l’Aleramo, dopo aver letto i “Canti Orfici”, scrisse una lettera al Campana spinta dal fascino della potenza poetica dell’autore. Nel venire in villeggiatura in Mugello portò con sé il libro, nella speranza di poter conoscere di persona il Campana e avere una sua dedica. I primi d’agosto s’incontrarono, l’Aleramo ottenne la dedica desiderata (“Con cuore fraterno a Sibilla Aleramo Dino Campana. Il Barco 5 agosto 1916”) e fra i due sbocciò una travolgente passione; al Barco rimasero per alcuni giorni e poi, tra agosto e settembre di nuovo assieme, per circa un mese, a Casetta di Tiara. Tra i due iniziò un rapporto "impossibile", destinato al fallimento ancor prima di essere cominciato. Una magnifica e disperata storia d'amore nata nella solitudine dei boschi del Mugello.

Ultima cosa: non so per quale motivo questa cartolina era finita a Singapore, dove l’ho acquistata. Adesso è tornata in Mugello, dopo un lungo viaggio d’amore.

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