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Sorpresi a bruciare rifiuti. Due imprenditori edili denunciati a Scarperia e San Piero

IL fatto è avvenuto in località Casenuove Taiuti

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I rifiuti bruciati I rifiuti bruciati © Carabinieri Forestali
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I Carabinieri Forestali di Borgo San Lorenzo, su segnalazione della Centrale Operativa, si sono recati lungo la SR Bolognese, in località Casenuove Taiuti in Comune di Scarperia e San Piero. La pattuglia, arrivata sul posto, ha constatato che, all’interno di un’area recintata, era in corso l’abbruciamento di rifiuti legnosi, costituiti da mobilia, all’interno di un fusto metallico. Sul posto erano presenti due soggetti che sono stati identificati e ai quali è stato chiesto immediatamente di spegnere il fuoco.

I militari hanno anche accertato che, in prossimità del fusto dove venivano bruciati i rifiuti, erano accumulati in modo caotico rifiuti di varia natura, derivanti dall’edilizia. Che erano stoccati in parte al suolo, in parte all’interno di imballaggi e in parte all’interno di big bags. Così hanno chiesto spiegazioni alle due persone, in relazione alla presenza di tali rifiuti. Questi hanno spiegato di essere titolari di imprese edili, senza però possedere l’autorizzazione allo stoccaggio. Il luogo di deposito dei rifiuti non era il luogo di produzione dei rifiuti, non era infatti un cantiere in corso, ma esclusivamente un sito di deposito materiali e attrezzatura varia della ditta edile.

Costatato pertanto uno stoccaggio non autorizzato di rifiuti speciali non pericolosi i militari, hanno aver verificato che si trattava di rifiuti derivanti da lavori edili; la gran parte dei quali non erano protetti dagli agenti atmosferici e stoccati su un piazzale non impermeabilizzato, privo di un sistema di raccolta delle acque.

I due imprenditori sono stati dunque denunciati per smaltimento illecito mediante combustione di rifiuti speciali abbandonati al suolo, e gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi. I rifiuti, in base al Testo Unico Ambientale (TUA), sono stati posti sotto sequestro.

Ad aggravare il tutto, il fatto che la combustione avvenisse in periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi, prorogato al 25 settembre, durante il quale vige il divieto assoluto di abbruciamento di qualsiasi tipo. Ai soggetti è stata contestata quindi anche la sanzione amministrativa di 480 euro.

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