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Movida alla gogna per il Covid. Santini del Convivio: “Pago buttafuori per evitare assembramenti"

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Cosimo Santini Cosimo Santini © Cosimo Santini
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Ad oggi sono 18 le persone positive al Coronavirus in Mugello. In tutta la Toscana si parla di focolaio Mugello e in effetti tra Borgo San Lorenzo e Scarperia – San Piero a Sieve non si erano contati così tanti casi neanche in piena pandemia. La diffusione così repentina del virus nell’ultima settimana sarebbe da ricondurre a un contagio da ritorno: una persona sarebbe rientrata dall’Albania (Paese in cui il Coronavirus sta avendo la sua massima diffusione adesso) e non sarebbe stata in isolamento domiciliare per i 15 giorni successivi al rientro. La maggioranza dei contagiati sono giovani e giovanissimi e subito è stato puntato il dito contro la cosiddetta movida mugellana.

Occorre spiegare che in Mugello la movida non esiste. Un centinaio di persone che si ritrova in una piazza non è movida. Per definizione la movida è la “vita notturna, culturale e artistica particolarmente ricca e vivace delle grandi città”, è capace di raggruppare migliaia di persone così come succede sui Navigli a Milano o a Trastevere a Roma.

Roboanti titoli giornalistici hanno parlato di allarme movida provocando non pochi disagi e attacchi gratuiti ai ristoratori delle piazze borghigiane in cui si ritrovano i giovani. Di tutto questo abbiamo parlato con Cosimo Santini che qualche giorno fa ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un video di denuncia agli eccessivi attacchi ricevuti. Classe 1990 e padre di due bambini con un terzo pargolo in arrivo. Nel 2018 ha aperto il locale ‘Il Convivio’. Un ragazzo (perché ancora non ha 30 anni) che si è rimboccato le maniche e dal nulla ha creato una sua attività rendendo nuovamente viva piazza del Popolo in centro a Borgo San Lorenzo.

E’ uscita la notizia che alcuni giovani mugellani sono stati contagiati dal Coronavirus e subito è stato puntato il dito contro la cosiddetta movida, in particolare quella di piazza del Popolo a Borgo

“E’ stato fatto del vero e proprio terrorismo gratuito. E’ stato subito additato il mio locale per questo focolaio. Per fortuna l’assessore regionale Saccardi e il sindaco Omoboni sono immediatamente intervenuti spiegando che i contagi erano avvenuti durante una festa privata. Appena abbiamo saputo che la situazione stava peggiorando abbiamo annullato l’evento di sabato sera che aveva come protagonista Andy dei Bluvertigo. Per ciò che è stato affermato abbiamo subito un danno di immagine, non solo in Mugello ma anche a Firenze. Da quando abbiamo la possibilità di riaprire sempre più fiorentini vengono qui perché si sentono maggiormente sicuri dal Covid rispetto alla città. Quelle affermazioni ci hanno fortemente danneggiati”.

Inoltre, per quanto le è possibile, cerca di far mantenere le distanze in questa piazza

“Ogni sera pago due buttafuori che invitano gli avventori della piazza a indossare le mascherine e a mantenere una giusta distanza. Dopo il lockdown la piazza è tornata a vivere come non succedeva da anni. I giovani preferiscono incontrarsi dal vivo anziché dietro lo schermo di uno smartphone e i borghigiani hanno deciso di farlo in uno dei luoghi del centro della città. Prima i ragazzi si ritrovavano in posti più appartati come per esempio Villa Pecori, adesso lo fanno alla luce del sole e anche per questo le forze dell’ordine mi hanno ringraziato. Sulla cosiddetta movida - che sia chiaro non è movida - è stato detto sin troppo. In fondo in questa piazza succede quello che facevano i nostri genitori: si socializza davanti a qualcosa da bere. Oggi manca totalmente il dialogo tra le generazioni, fino a 20 anni fa se qui un gruppo di ragazzi faceva troppa confusione la persona infastidita dal rumore glielo diceva senza problemi e addirittura chiamandoli per nome perché in fondo in paese ci si conosce tutti. Adesso si preferisce diffondere sui social foto o video di quello che succede in piazza condannando a priori il comportamento di giovani. Vorrei che il 70enne tornasse a parlare con il 18enne”.

I ragazzi sono i diretti interessati di questo focolaio

“In paese tutti sappiamo chi sono e sta montando un odio smoderato verso questi giovani che hanno contratto il virus (la maggioranza è asintomatico, ndr.). Sui social si leggono post di insulti rivolti a questi ragazzi che spaventano: il nervosismo è alto. Oltre ad aver preso il Coronavirus rischiano di essere etichettati come untori ed è difficile convivere con tale stigmate in una cittadina piccola come Borgo. Sicuramente il focolaio è scoppiato perché qualcuno ha sbagliato, ma non tutti loro”.

Ritiene che le istituzioni abbiano fatto il loro dovere nel fronteggiare la pandemia?

“Sì. Sia durante lo scoppio della pandemia che adesso. Penso che riusciremo a uscire dalla pandemia e dalla crisi economica se lavoriamo uniti e ricostruiamo il senso della comunità. Non è il momento d demolire l’altro ma di costruire insieme”.

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Commenti 3
  • Lorenza Collini

    Io son stata tempo fa di sabato sera perché "obbligata" da una amica. C'era fin troppa gente e tutti senza mascherina. Io l'avevo e venivo guardata male. Non c'era nessun buttafuori.

    rispondi a Lorenza Collini
    mar 4 agosto 2020 08:30
  • Paolo

    Ben vengano i giovani e lungi da me essere uno dei soliti bacchettoni che per un po' di musica rompe le p.... al prossimo... anzi ben venga se c è un po' movimento in questo paese un po' abbandonato, ma se qualcuno punta il dito effettivamente è perché è agli occhi di tutti che quella piazza si è spesso riempita di persone (vedi le scale...) tutti appiccicati, senza mascherine e senza un minimo distanziamento. Quindi, bisognerebbe far ragionare la testa anche quando ci si vuol divertire come è giusto, ed oltretutto se c è chi controlla, lo dovrebbe fare a modo...tutti questo lo hanno visto... e noi vogliamo che continui ad esserci divertimento senza che nessuno ci rinchiuda mai più. Chiaro il concetto?

    rispondi a Paolo
    gio 30 luglio 2020 10:58
  • Piero

    Mi lascia perplesso, se non addirittura preoccupato, il fatto che siano stati ingaggiati due "buttafuori" per far rispettare l'obbligo della mascherina. Sempre che costoro rispettino le caratteristiche psico-fisiche che solitamente vengono associate alla figura del buttafuori. In ogni caso, questa azione intrapresa da un privato, DOVREBBE ESSERE PRESA, COME ESEMPIO, DALLE ISTITUZIONI che, senza fare assunzioni, potendo già disporre di numeroso personale, oltretutto già dotato di divisa, può far intervenire a costo zero. Esempio: Stato: CC e GdF; Comune: VV.UU. Escludendo Esercito, Aeronautica e Marina, di cui non abbiamo disponibilità locale

    rispondi a Piero
    mer 29 luglio 2020 02:46