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Dicomano - San Godenzo. Un anno dal No alla fusione

Petronici (Difendi San Godenzo): 'Niente apocalisse'

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Un anno fa il No alla fusione Un anno fa il No alla fusione © N.c.
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"C'è chi dice No - dichiara Cristian Petronici di Difendi San Godenzo e FdI - Cosi era iniziato tutto per Difendi San Godenzo, il primo a partire a distanza di un anno dal voto, che si era opposto alla fusione per molti motivi". Spiega Petronici in una nota:

Il fatto che noi siamo in rapporto a 1 a 5 rispetto a Dicomano,la perdita della rappresentanza, il sale di una democrazia sana, tutto per contenere il nostro dissenso con un municipio (allora dov'era l'abbattimento dei costi?) che aveva 2 consiglieri senza aver nessun potere di veto.

Come non ricordare i dati Irpet (studi fatti per capire tutti questi fallimenti), consigliavano di mettere dei veti per garantire al comune più piccolo la sopravvivenza. I famosi 12 milioni di buoni motivi che abbiamo dimostrato che erano incerti e se fosse avvenuto il tutto,la prima tranche non sarebbe mai arrivata.

Poi i processi partecipativi (dimostratosi faziosi) che hanno parlato solo del bene e noi dei difetti, i libretti di promesse (che poi erano solo un programma elettorale) consegnati a tutti tramite posta (pagati da noi cittadini della Regione senza essere imparzialità), mentre noi abbiamo pagato i nostri volantini iniziando a coprire 4 volte tutte le case (la prima passata fatta a maggio), finendo il tutto con conferenze fatte in tutte le frazioni.

Un programma di fusione per il Si che puntava a costruire parcheggi e piazze in zone che avevano bisogno di ben altro. Ma non per questo bisogna essere contro a tali poiché dove vi sono comuni dove hanno fatto percorsi lunghi fra pro loco e associazioni, commercianti (fatta una volta con sala vuota) e deve essere un idea dei cittadini e non cose calate dall'alto, dove da noi il si erano i due sindaci contro il nostro gruppo dei giovani.

Ecco una nota che può riassumere il tutto;

“Un patto per lo sviluppo delle isole minori, un fondo perequativo per quei comuni che non raggiungeranno risorse sufficienti dall’IMU, stop alle fusioni tra piccoli comuni. Sono queste alcune delle richieste che sono arrivate ieri dalle associazioni ANCIM e ANCPI, che rappresentano rispettivamente i comuni delle isole minori e i piccoli comuni, in audizione in Commissione Bilancio congiunta di Camera e Senato. La realta’ dei piccoli Enti locali e’ di certo molto complessa e richiede risposte che la Legge di Bilancio non sta riuscendo a dare. Ne e’ una prova il fatto che il fondo di sviluppo per le Isole Minori pur essendo una buona iniziativa lodata da ANCIM, richiede tuttavia un emendamento che possa rendere la ripartizione di quei fondi piu’ snella, coinvolgendo solo i Ministeri e i rappresentanti dei Comuni coinvolti e non la Conferenza Stato-Regioni. Semplificazione e’ proprio la parola d’ordine che arriva da queste realta’, troppo spesso soffocate dalla burocrazia e dalla mancanza di personale, e che non riescono a trovare ristoro dal gettito fiscale considerato che parte di questo va allo Stato ma i servizi rimangono comunque a carico degli enti locali. Ai piccoli Comuni servono leggi e risorse adeguate e una maggiore flessibilita’ su argomenti quali bilanci, programmazione, appalti, personale. Piuttosto che rispondere a queste esigenze, il governo preferisce mettere 15 milioni di euro l’anno per favorire l’accorpamento dei piccoli Comuni. Cio’ risulta fuori da ogni logica perche’, come sottolineato dall’ANCPI, al momento sono solo circa 90 i comuni hanno optato per la fusione, se fosse stata la strada corretta, probabilmente avrebbe avuto piu’ popolarita’. Piuttosto che cancellare o fondere i Comuni, la Legge di Bilancio deve dare delle risposte che possano tutelare queste realta’ piccole solo nelle dimensioni geografiche, ma immense per cultura e tradizioni”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, capogruppo in Commissione Bilancio.

Ora siamo un nuovo comune dopo questa brutta esperienza dove abbiamo rischiato di perdere tanto e anzi siamo più uniti e proponiamo il 12 Novembre come data da festeggiare nel comune,per non scordare quanto abbiamo rischiato di perdere.

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