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Coronavirus, all'Osmannoro inaugurazione (con proteste) dell'ambulatorio di primo soccorso

Inaugurato alla presenza dell'Assessore Stefania Saccardi il nuovo ambulatorio, proteste e polemiche di chi abita e lavora vicino

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Il centro medico Cromed all'Osmannoro dove ha sede l'ambulatorio Il centro medico Cromed all'Osmannoro dove ha sede l'ambulatorio © Nadia Fondelli
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Stamani l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi insieme a Federico Gelli coordinatore unità sanitaria di crisi Asl e il dottor Renzo Berti responsabile della prevenzione della Asl Toscana centro hann inaugurato all'Osmannoro il nuovo ambulatorio per la pronta diagnosi di Covid-19 sui cittadini in rientro dalle aree a rischio.

Un'inaugurazione movimentata perché coloro che vivono e lavorano vicino agli spazi riservati all'interno della struttura del Centro Croned Salus non ci stanno e sono preoccupatissimi.

"Cosa dico ai mie ragazzi, alcuni di loro sono entrati nel panico e non vogliono venire a lavorare - racconta Dusca Corsi responsabile di un'azienda informatica con sede "proprio sopra al nuovo ambulatorio". Gli fa eco il responsabile del vicino ristorante anche lui preoccupato delle parole dette dall'Assessore che in conferenza stampa ha ribadito che il "centro è riservato a chi ha sintomi riconducibili a un possibile contagio e non per pazienti asintomatici".

La tensione si fa alta, i lavoratori dei dintorni ascoltano la conferenza stampa e spesso la interrompono con i loro dubbi, paure e rimostranze. Le rassicurazioni arrivano soprattutto dal dottor Berti che da medico rassicura che non c'è nessun pericolo per il vicinato, perchè la letteratura scientifica dimostra che non è così che si trasmette il Coronavirus.

Preoccupazione anche per i molti cittadini irregolari (si dice siano tanti nella comunità cinese), ma fatto sta che da domani l'ambulatorio Lilla situato in via Lucchese 84/c all'Osmannoro sarà aperto.
L'ambulatorio sarà in grado di gestire venti pazienti sintomatici al giorno ai quali sarà fatto il test che verrà poi inviato a Careggi. Già partiti volantini di informazione anche in lingua cinese nella vasta comunità residente fra Firenze e Prato, anche se a microfoni spenti ci fanno sapere che ad oggi al Cup (ricordiamo che è obbligatorio prenotarsi con questo servizio) non è arrivata alcuna telefonata.

Ma i lavoratori e i residenti non sono sereni, nonostante il fitto dialogo con Gelli e Berti che si sono trattenuti ben oltre la conferenza stampa e la promessa di valutare una sede alternativa annunciano che da domani saranno lì a monitorare e "se necessario - ribadisce Dusca Corsi - anche a fare picchetti e bloccare l'accesso all'ambulatorio"

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