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Mostro di Firenze: Il ruolo della donna, un eden ricoperto di spine e coltelli.

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Mostro di Firenze: Il ruolo della donna, un eden ricoperto di spine e coltelli. Mostro di Firenze: Il ruolo della donna, un eden ricoperto di spine e coltelli. © n.c.
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50 anni sono passati da quando l'incubo di Firenze si è sollevato sopra un'intera città, nelle campagne limitrofe, nel tepore delle case, nella vita di giovani innamorati. Quell'incubo, che i media italiani hanno giornalisticamente ribattezzato come la macabra vicenda del Mostro di Firenze. Vicenda mai conclusa, mai archiviata, macchiata di ipotesi e supposizioni, che hanno più volte messo in discussione l'intero impianto accusatorio, e che continua a tenere viva la cronaca di ieri e di oggi. Vicenda che da sempre ha visto al centro della cronaca uomini. Soli protagonisti. Tutti legati a doppio nodo all'indagine degli otto duplici omicidi di coppiette avvenuti tra il 1968 e il 1985 nella provincia fiorentina. In mezzo a tutto, nel cuore della vicenda, c’erano però anche loro. Le donne. Uccise e seviziate senza pietà. Danneggiate della loro libertà. Oltraggiate. Offese. Le donne che, in un modo o nell’altro, hanno avuto un ruolo. Ingombrante. Marginale. Amaro. Oscuro. Involontario. Lo studio che ho presentato al pubblico, nell’ambito della presentazione del libro di Paolo Cochi “Al di là di ogni ragionevole dubbio” presso la Libreria Mondadori Book Store di Borgo San Lorenzo, ha voluto essere una mera digressione sul tema della donna nei delitti del Mostro di Firenze, provando a raccontare una vicenda conosciuta da tutti, in una chiave diversa, prettamente femminile.  Nell’ambito del mio studio sono andata scavare nelle storie personali di tutte le donne di questa vicenda e del loro “sacrificio”, con una meticolosa attenzione rivolta a quello che è stato a tutti gli effetti il massacro della figura della donna ad opera dell’assassino.  Una lunga primavera, mai finita, dove si parla di un paradiso al contrario. Di un eden ricoperto di spine e coltelli. Chiara Elci

 

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Commenti 1
  • hazet

    il mosro uccide coppie di persone. non donne singole. se la donna n quanto femmina fosse il motivo principe alla base della psicopatologia del mdf, il mdf avrebbe ucciso donne da sole. invece il mdf appositamente cerca coppi come bersagli. la coppia invece può quindi benississimo rappresentare il transfert mentale della famiglia (in cui la donna / madre, ha ovviamente, nella sua testa, un ruolo/motivo per cui essere punita maggiormente dell'uomo / padre. una madre a cui era attaccata che non lo difese dalle botte del padre, ad esempio? una madre non sufficiente mente presente ai suoi doveri nei confronti del/i figli, ad esempio? una madre che 'abbanndona' la famiglia lasciando il bambino/i in balia di un pessimo padre, ad esempio? etc). hazet

    rispondi a hazet
    lun 18 maggio 2020 06:31