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Debora Villa straordinaria in “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”

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Debora Villa straordinaria in “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” Debora Villa straordinaria in “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” © n.c.
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Al Giotto di Vicchio "Tutto esaurito"per la simpatica Patty di Camera Cafè - Un altro grandioso "Tutto esaurito" (nonostante la serata finale di Sanremo) quello di sabato 9 febbraio con Debora Villa in “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” dal best seller di John Gray andato in scena al Teatro Giotto di Vicchio. Una esilarante terapia di gruppo collettiva, del libro più celebre dello psicologo statunitense John Gray, per la prima volta in assoluto interpretata da una donna. Un viaggio divertentissimo alla scoperta dell'altro sesso senza pregiudizi. Per la prima volta quindi,interpretato da una rappresentante di Venere che ha ricordato ad un pubblico incantato, con la sua comicità travolgente e irriverente, raffinata e spiazzante, quali sono le clamorose differenze che caratterizzano i Marziani e le Venusiane. Come in una conferenza, sullo schermo montato sul fondo appaiono man mano le scritte che sottolineano le diversità di interpretazione di alcune parole, sentimenti e stati d'animo in un crescendo di risate che strappano l'applauso spontaneo. Viene contrapposto l'agire di lui, che non riesce a compiere due azioni nello stesso momento a quelle di lei che mentre fa una cosa riesce in contemporanea a portarne a termine altre tre. Lui mette la pentola dell'acqua e resta a guardarla finchè non bolle come se dovesse accompagnarla, lei parla soprattutto quando lui è costretto in auto e non può sfuggire. Poi la simpaticissima interprete di Camerà cafè parla di sesso e di come lui si veda mentre ama: bello alto, tartaruga e capello fluente, lei, se si sveglia, lo vede com'è: un metro e sessanta, bianchiccio e con il riporto monoboccolo E' con questo spirito che la Villa analizza i comportamenti di coppia supportata da due enormi sfere ai lati del palco che in teoria dovrebbero rivelare la verità dei pensieri. Il pubblico si diverte, e quelli venuti in coppia si guardano ogni volta che la comica butta sul palco uno dei difetti o dei comportamenti dell'altro, quasi come se avesse fatto una specie di piccolo censimento pre-spettacolo. Personalmente ho avuto l'onore di dividere il palco per 5 minuti con lei interpretando Luca, l'ex fidanzato che diceva sempre la frase sbagliata al momento sbagliato, giusto per dimostrare che a volte soppesare una frase e magari avere anche un briciolo di attenzione in più nei confronti dell'altro, potrebbe cambiare l'esito di una serata o anche di tutta una vita. E' eccezionale nelle due versioni dello stesso racconto fatto da lei che prende un taxi e si innamora dell'autista e del taxista che con le sue parole annienta tutte le fantasie, ma Debora è eccezionale in tutto quello che ha fatto, sul palco di Vicchio così come aveva fatto a Colorado Cafè, Sputnik, Super Ciro, Rido, Scatafascio, Zelig e nella sit-com "Così fan tutte" accanto ad Alessia Marcuzzi. E' quando porta in scena un paio di scarpette rosse ed offre un finale da brivido contro la violenza sulle donne che il pubblico capisce che, purtroppo lo spettacolo è terminato, e che dopo aver applaudito senza freno la grandissima attrice, dovrà tornare a casa e memore dello spettacolo dovrà, almeno per quella sera, rivedere alcuni degli atteggiamenti, che, all'interno del teatro erano gag esilaranti, ma fra le mura domestiche sicuramente, lo sono molto meno. Vi consiglierei di leggere” Amo un bastardo (ma non è il mio cane)” edito da Mondadori.

 

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