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Ortofrutticola Mugello. Nuovi interventi in difesa della Fabbrica dei Marroni

Dalle Donne Democratiche a Forza Italia. Dalla 'Buona Destra' alla Commissione Pari Opportunità del Consiglio Regionale

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Ancora, come comprensibile, l'attenzione è molto alta sul futuro della 'Fabbrica dei marroni' a Marradi. E le prime rassicurazioni dell'azienda non sono bastate a calmare gli animi. In molti, infatti, chiedono maggiori impegni per i lavoratori marradesi di fronte al rischio ancora presente, spiegano, di licenziamenti. Insieme alla sottolineatura della Commissione Pari Opportunità del Consiglio Regionale. Iniziamo quindi a proporre alcuni interventi arrivati in redazione tra ieri e oggi:

Quello delle Donne Democratiche del Mugello:

Le donne dem Mugello al presidio dell’Ortofrutticola Mugello a Marradi. Bene la solidarietà, ma anche proposte.

Oggi, sabato 15 gennaio, una delegazione delle Donne Dem del Mugello ha visitato il presidio delle lavoratrici e lavoratori dell’Ortofrutticola Mugello a Marradi per portare la loro solidarietà, ma anche un sostegno concreto. Hanno, infatti consegnato un contributo che possa servire al sostegno dell’attività di presidio ed un documento che nasce dalla riflessione su fenomeni di delocalizzazione come quello che ha rischiato, e forse rischierà nuovamente, l’azienda di Marradi. La proprietà, come emerso dall’incontro dello scorso giovedì, pare abbia abbandonato l’idea della chiusura, ma ha presentato una proposta che presenta ancora criticità: una delocalizzazione della produzione di marron glacé che porterà comunque ad una ristrutturazione dell’azienda e quindi al rischio di licenziamenti oltre che all’impoverimento del territorio. 

Il documento che la delegazione ha consegnato al presidio rappresenta per le Donne Dem del Mugello un impegno a promuovere e sostenere il dibattito sui temi delle strategie di sviluppo, nazionali ed europee, del liberismo sfrenato che dimentica etica e territorio e delle delocalizzazioni in nome del solo profitto. “Oltre alla solidarietà ai lavoratori – si legge nel documento – è necessario un nuovo impegno politico e istituzionale di più ampio respiro, che individui possibili cambiamenti normativi e di governance degli assetti e dei legami tra finanza ed economia per portare in primo piano i saperi territoriali, le filiere dei sistemi locali (per esempio utilizzando le condizionalità da inserire nei bandi PNRR) collegando sempre più il lavoro alla transizione ecologica in termini di vocazioni e produzioni locali e di difesa del lavoro espresso. Non può essere solo il profitto a determinare gli insediamenti produttivi e la struttura del mercato del lavoro.”

 La Conferenza Donne Democratiche del Mugello 

Forza Italia in Consiglio Regionale che ha presentato un Ordine del Giorno:

Firenze, 14 gennaio - "Mantenere la piena funzionalità dello stabilimento di Marradi con la produzione di Marrons Glacès in un'ottica di valorizzazione di un territorio e del suo prodotto di qualità indiscussa; preservare l'occupazione con il mantenimento del monte ore degli ultimi tre anni per il personale stagionale; garantire lo scivolo ai dipendenti prossimi alla pensione". Sono alcune delle richieste contenute nell'ordine del giorno presentato da Forza Italia in Consiglio regionale della Toscana, in merito alla vertenza sullo stabilimento produttivo di Marradi di proprietà di Italcanditi SpA, che vorrebbe trasferire la produzione in Lombardia.
"Chiediamo al Presidente Giani - spiegano il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Marco Stella e la consigliera comunale di Marradi, Raffaella Ridolfi - di attivarsi con ogni iniziativa necessaria affinché lo scenario delineato dalla proprietà nell'incontro di ieri, giovedì 13 gennaio, venga profondamente corretto. L'azienda deve garantire che, in un piano industriale decennale, sia prevista la continuità di produzione di confezioni di Marrons Glacès con l'incremento di confezioni di Marrons Glacès con prodotto IGP di Marradi. Nel caso di indisponibilità di Italcanditi SpA di cambiare strategie nel mantenimento della produttività dello stabilimento di Marradi, la Regione Toscana chieda formalmente l'apertura di un tavolo di crisi a livello nazionale attivandosi con i Ministeri competenti".
La Buona Destra Toscana:
 
Sembra che il Tavolo per l’unità di crisi e la vertenza relativa alla paventata chiusura dell’Ortofrutticola Mugello a Marradi abbia partorito una soluzione topolino e nemmeno troppo intelligente.
No alla chiusura, ma sì alla riconversione tuttavia senza il prodotto tipico, il “marrone” la cui produzione verrà comunque spostata a Bergamo.
In sintesi, questo lo scherma della proposta oggetto di discussione che e che verrà esaminata e approfondita in sede di Consiglio Regionale del 18 Gennaio.
Buona Destra Toscana intende tornare sull’argomento per sottolineare la assoluta insufficienza della proposta di cui si sta discutendo, spronando le Istituzioni regionali a farsi carico di una complessa questione i cui termini di trattazione non possono essere solo quelli di natura economica.
La Ortofrutticola Mugello – spiega l’Avv. Bombaci, Coordinatore regionale di Buona Destra – è una azienda storica legata con la tradizione locale, quasi un monumento per la comunità. E il prodotto tipico di quelle zone è parte integrante della stessa comunità.
Come è possibile decidere di sradicare un elemento che costituisce parte dell’identità di quella comunità? – si chiede Bombaci. Come è possibile non considerare il valore della tradizione, proprio qui? Proprio in Toscana e proprio in questo settore (quello gastronomico) che ci ha reso famosi in tutto il mondo?
La politica - continua il coordinatore regionale di Buona Destra - dovrebbe ricominciare a tutelare questi c.d. valori immateriali – ma della cui importanza si è nutrita per secoli la stessa Toscana - di cui però è intriso un popolo per non soccombere al primato dell’economia e tornare a essere protagonista e avanguardia nella vita delle città e delle persone.
Nel caso in questione, poi, - aggiunge Bombaci - non esistono garanzie circa il mantenimento dei livelli occupazionali e della stagionalità dell’occupazione. Non si conoscono ancora bene i dettagli circa il piano industriale e gli investimento per l’ammodernamento della fabbrica, senza contare che le ricadute sociali sul territorio rischiano di essere devastanti per le tante famiglie che vivono a Marradi.
Insomma, al momento, sembra che il Tavolo seppur porta con se la buona notizia della mancata chiusura dell’azienda, lasci molto a desiderare circa la programmazione del futuro della stessa e dei lavoratori.
Buona Destra Toscana, auspica che il Consiglio Regionale del 18 Gennaio sia decisivo per tutelare la comunità di Marradi e la sua storica fabbrica.
Avv. Kishore Bombaci
Coordinatore Regionale Buona Destra Toscana
La Commissione Pari Opportunità del Consiglio Regionale della Toscana:
 
 La Commissione regionale Pari Opportunità  ha voluto ieri ascoltare le istituzioni e le lavoratrici di Marradi sulla questione dell’azienda Ortofrutticola del Mugello. Proprio nel giorno in cui su iniziativa della Regione si è aperto il tavolo di confronto con la proprietà, il cui esito lascia intravedere uno spiraglio di soluzione, la Crpo Toscana ha chiamato in audizione la vicesindaca di Marradi, Vittoria Mercatali.

Come ha sottolineato la presidente della Crpo, Francesca Basanieri, la vicenda di Marradi è, per la Commissione, simbolica e importante perché rappresenta la tutela di tutti quei valori che oggi più che mai dobbiamo difendere e che rappresentano le sfide trasversali del Pnrr: pari opportunità e lavoro per le donne e sviluppo delle aree interne.

“Riteniamo che l’attuale proprietà non abbia ben compreso il valore sociale e l’importanza che l’azienda riveste per quel territorio – ha dichiarato la presidente Basanieri a margine dei lavori della commissione. – L’Ortofrutticola del Mugello non è una semplice azienda ma rappresenta l’intera comunità: la sua storia, la sua cultura, il suo bene più prezioso: le castagne. Tutte caratteristiche che oggi fanno la differenza anche rispetto ai mercati globali: i prodotti tipici certificati, a km zero, unici nel loro genere”.

Dall’audizione è emerso che attorno ai boschi di marroni e grazie all’azienda Ortofrutticola si è sviluppato un intero paese che ha custodito con cura e passione il territorio mantenendo così intatte le caratteristiche di tipicità e genuinità del prodotto. E grazie a questo prodotto anche le donne di Marradi, lontane dai centri principali faticosamente raggiungibili, hanno potuto lavorare e costruirsi la loro indipendenza e libertà economica. Le lavoratrici donne rappresentano infatti il 90% delle lavoratrici stagionali di questa azienda.

“Ecco perché per noi della Crpo Toscana questa è una lotta importante – ha sottolineato Basanieri, - perché la perdita di un posto di lavoro è un problema per ogni cittadino ma per le donne, oggi, lo è ancora di più, perché è più difficile ricollocarsi in un nuovo posto di lavoro ed è difficile riuscire a conciliare i tempi di vita e di cura con quelli del lavoro, soprattutto in un luogo, come Marradi, lontano dai centri economici principali. Per alcune di loro è stata ed è tutt’ora l’unica possibilità di avere un lavoro e per questo ogni posto di lavoro va difeso con forza e determinazione”.

Secondo la Crpo, oggi raggiungere la parità numerica tra donne e uomini sul lavoro significherebbe un aumento del Pil mondiale di oltre il 26%, “ma siamo certe che la perdita del posto di lavoro per le lavoratrici di Marradi – ha aggiunto Basanieri – vale molto di più nell’economia complessiva del territorio e anche nella sua tenuta sociale. Non a caso l’Europa ha messo tra i punti principali del programma Next Generation EU proprio la costruzione di maggiori opportunità per le donne sia come formazione che come incentivo alle nuove imprese o miglioramento delle imprese esistenti. Lo stesso bilancio dello Stato, appena approvato, ha messo a disposizione molti fondi per le imprese al femminile”.

Ha concluso la presidente Basanieri: “Credo che dobbiamo partire da qui, dalle opportunità che questo momento storico ci offre, per dare un futuro diverso all’Ortofrutticola e alle lavoratrici e ai lavoratori di Marradi. La loro lunga esperienza, il know-how e l’amore per il proprio territorio sono sufficienti per portare avanti l’azienda in maniera autonoma. Noi siamo al loro fianco e le sosterremo in questa battaglia vigilando affinché tutte le strade siano percorse e cercando con ogni mezzo a nostra disposizione di salvare la storia, la cultura e l’economia di questo territorio”.

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