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Alia, Ato e gli aumenti Tari. Borchi: 'C'è un Gap di trasparenza'. E vota contro il Piano Economico

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Leonardo Borchi Leonardo Borchi © Fotocronache Germogli
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Scrive il sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi: Stamani (ieri, 14 giugno ndr) c’è stata l’assemblea del consorzio dei 65 comuni facenti parte di ATO (Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani) di Toscana Centro (CM Firenze, Provincie di Prato e Pistoia) per l’approvazione del Piano Economico Finanziario (PEF) per la raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani per l’anno 2021.

Come detto, nei precedenti post sull’argomento, ALIA, che è la società che nel 2017 si è aggiudicata la gara per la gestione del servizio, ha predisposto il suo piano, detto grezzo, dei costi presentandolo all’Autorità del servizio stesso, che lo ha controllato, ed in parte modificato, e quindi lo ha portato oggi in approvazione in assemblea. Il PEF, da cui discendono le tariffe che andranno in bolletta, per essere vigente, deve essere appunto approvato dall’assemblea dei sindaci, sia nella versione ricomprendente tutto il territorio, sia per quanto riguarda il singolo comune.

Premessa: ALIA ha accumulato in meno di 3 anni 51 milioni di debiti ( non sono conteggiati in questi 4 milioni di costi per rifiuti covid del 2020, che ancora non si sa chi li pagherà. Forse lo Stato?!): costi che non ha compensato con i ricavi. Prima di tutto con le entrate che i comuni le girano mediante la tariffazione. Questo perché la tariffazione, i PEF degli anni 2018/19/20, non compensavano i costi sostenuti da ALIA.

Praticamente ALIA ha accumulato 51 milioni di debiti, che sono dovuti a vari fattori. In estrema sintesi:

a) trasformazione delle modalità del servizio (vedi il passaggio dai cassonetti stradali al Porta A Porta, che per Vaglia ha rappresentato un aumento netto della tariffa del 19% per l’anno 2018). Questi costi erano previsti nel capitolato della gara e quindi non dovevano dare origine ad ulteriori aumenti;

b) mancati ricavi per la vendita delle materie prime-seconde: i materiali provenienti dalla Raccolta Differenziata (RD), carta, plastica, alluminio…In effetti il mercato del riciclo ha avuto un tonfo sul mercato: la carta selezionata nel 2017, dava ricavi ad ALIA per 92 €/ton ed ora rende 25 €/ton

c) insufficienza degli impianti propri all’interno della nostra area: chiusura della discarica di Montespertoli; soprattutto necessità di smaltimento extra regione dell’organico, che rappresenta il maggior costo di trattamento e smaltimento (ricordiamoci che nel 2019 l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) di Case Passerini, già di Quadrifoglio, è stato posto sotto sequestro dalla procura per 9 mesi. Di chi è la responsabilità? Non certo dei sindaci). Teniamo conto che della differenziata solo il 50% si riesce a riciclare, quando c’è un soggetto che la compra, l’altro 50% va comunque in discarica o nel termovalorizzatore, come combustibile che perlomeno però produce energia. Ma noi il termovalorizzatore non l’abbiamo e dobbiamo pagare, magari HERA, perché ce lo prenda e lo bruci nel suo impianto di Granarolo

d) in questi ultimi anni c’è stato una modifica del calcolo della tariffa che ha riconosciuto ad ALIA altri ricavi, vedi un più 9% di remunerazione del capitale. In questo caso c’è un cespite a favore della società, che però pagano i comuni, cioè i cittadini.

Questo è l’incudine per i sindaci: se approvano il PEF 2021 debbono andare dai loro cittadini annunziando che dovranno pagare in bolletta i maggiori costi già accumulati da ALIA (più quelli che ci saranno con l’inflazione, ecc.). Non tutto subito ma spalmati per i prossimi 8 anni.

Il martello? Eccolo spiegato.

Quasi tutti i comuni sono azionisti di ALIA. Il Comune di Vaglia, tramite la partecipata Publiservizi, detiene circa l’0,00665% del capitale di ALIA. Se l’assemblea dei sindaci di ATO non approva il PEF 2021, ad ALIA non vengono riconosciuti i costi che ha accumulato per 51 milioni di €. Se non vuole andare a gambe all’aria, deve ricapitalizzarsi: gli azionisti, cioè in definitiva i comuni, devono mettere capitale in relazione ai loro pacchetti azionari. Per il Comune di Vaglia vorrebbe dire mettere del proprio bilancio circa 34.000 €. In confronto con l’aumento delle tariffe, ci si può stare. Firenze dovrebbe mettere circa 30 milioni di € (?!).

A latere: vogliamo fare la Multiutility e aumentare la commistione tra politica e società economiche?! Ottimo per andare a consolidare il “Comitato di Affari”. Personalmente penso che la politica, gli amministratori pubblici, debbono collaborare con l’imprenditoria, ma che i ruoli debbono essere separati. Non si può fare il controllore ed il committente ed allo stesso tempo il controllato ed il gestore. Se vogliamo una democrazia pulita, ci vuole trasparenza: i cittadini debbono sapere se un sindaco agisce per delega loro oppure come membro di un consiglio di amministrazione di una società per azioni (ALIA, Publiacqua, Consiag…)

Stamani in assemblea, che si è prolungata dalle ore 8,30 alle 14, c’è stata ampia discussione con chi, a denti stretti, ma non voleva approvare il PEF e chi, appellandosi ad un non ben precisato “obbligo”, voleva far passare il piano.

Ecco come è andata. Vaglia ha votato contro, in compagnia di: Abetone-Cutigliano, Agliana, Calenzano, Cantagallo, Carmignano, Chiesina Uzzanese, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Monsummano Terme, Montecatini, Pescia, Pieve a Nievole, Pistoia, Sambuca Pistoiese, Serravalle Pistoiese, Vaiano.

Erano assenti: Fiesole, Londa, Reggello, San Godenzo, Signa.

Hanno votato a favore: Bagno a Ripoli, Barberino M.llo, Barberino-Tavarnelle, Borgo S.L., Buggiano, Campi, Capraia e Limite, Castel Fiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Dicomano, Empoli, Figline-Incisa, Firenze, Fucecchio, Gambassi, Greve, Impruneta, Lastra a Signa, Montaione, Montale, Montelupo, Montemurlo, Montespertoli, Pelago, Poggio a Caiano, Pontassieve, Ponte Buggianese, Prato, Quarrata, Rignano, Rufina, San Casciano, S. Marcello-Piteglio, Scarperia-San Piero, Scandicci, Sesto, Vaiano, Vicchio, Vinci.

Astenuti: Massa e Cozzile, Uzzano.

40 favorevoli, 18 contrari, 2 astenuti.
Quindi il PEF e gli aumenti passano in tariffa, anche per i comuni che hanno votato contro.
Augh.
( in allegato, la mia dichiarazione di voto, molto sintetica vista l’ora)
Leonardo sindaco

 

 

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Commenti 1
  • Gianfranco

    Ucci,ucci sento odore di solducci. Non ci son ma ci saranno e i cittadini sudditi presto lo sapranno.

    rispondi a Gianfranco
    mar 15 giugno 2021 10:19