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Uffizi chiusi per il ponte di Ognissanti. L’ira del ministro: "fatto Gravissimo". Replica di Schmidt: "Scandalizzato anch’io, chiedo un intervento forte"

E' botta e risposta fra il Ministro Sangiuliano e il direttore degli Uffizi per la chiusura nel ponte di Ognissanti.

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la galleria degli Uffizi la galleria degli Uffizi © Ok!News24
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Su tutte le furie il neo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che dopo aver preso della chiusura delle Gallerie degli Uffizi per il ponte di Ognissanti ha preso carta e penna ed ha scritto al direttore Eike Schmidt per chiedere chiarimenti in merito alla mancata apertura nella giornata di lunedì 31 ottobre.
Nella lettera si legge: "Gentile Direttore, ho appreso dagli organi di stampa che nella giornata di lunedì 31 ottobre le Gallerie degli Uffizi sarebbero rimaste chiuse impedendo così a migliaia di visitatori di poterle visitare durante il ponte di Ognissanti. 
Mi risulta che in circostanze analoghe altri musei e gli stessi Uffizi abbiano anticipatamente modificato la normale giornata di chiusura settimanale proprio per evitare disagi a visitatori e turisti.
Le chiedo se questa ricostruzione risponda al vero. Se così fosse, e lo riterrei gravissimo, vorrei sapere come mai in questa circostanza non si sia proceduto come nel passato. Non sfugge alla Sua intelligenza che una chiusura di questo tipo, oltre a costituire una perdita di introiti, rappresenti un danno di immagine per le Gallerie degli Uffizi e per l’intero Sistema museale nazionale".

La polemica in realtà era già partita con il botta e risposta tra la direzione degli Uffizi e i lavoratori di Opera.
"Per aprire in giornate straordinarie c’è bisogno di personale statale non di lavoratori della società Opera".
Questa la dichiarazione fatta dalle Gallerie degli Uffizi in merito alla chiusura del museo lunedì — normalmente giorno di chiusura ma visto che ricadeva nel ponte con grande afflusso di turisti, la società che offre i suoi servizi aggiuntivi alle Gallerie si era detta disponibile a fornire una soluzione anche con del personale per non lasciare fuori i visitatori.

Una dichiarazione che però non è piaciuta alle rappresentanze sindacali unitarie: "Anche per aprire nelle giornate ordinarie c’è bisogno dei lavoratori di Opera. In merito a quanto dichiarato dalla direzione delle Gallerie degli Uffizi per la mancata apertura straordinaria di lunedì 31 ottobre, ci teniamo a ricordare che il nostro impegno garantisce quotidianamente l’apertura di Palazzo Pitti con 35 lavoratrici e lavoratori (andando a supplire le carenze di personale statale) e nel recente passato ha permesso anche l’apertura straordinaria del lunedì di Pasquetta delle Gallerie degli Uffizi. Noi tutti, lavoratori in appalto o concessione delle varie società private, insieme ai lavoratori Statali siamo utili (indispensabile non è nessuno...) per l’apertura dei luoghi di cultura, far credere il contrario non corrisponde al vero".

Il direttore delle Gallerie Eike Schmidt ha invece così replicato a Ministro.
"Ringrazio il Ministro Gennaro Sangiuliano per essere con grande schiettezza subito intervenuto sul tema forse più critico in questo delicato momento per il settore dei musei statali: quello della carenza di personale. 
Da anni, come direttore degli Uffizi, chiedo rinforzi al Ministero, perché l’assunzione delle risorse umane non è competenza dei singoli musei dotati da parziale autonomia, bensì degli uffici centrali del Ministero.
Dopo lo stop dovuto alla pandemia, quest’anno i visitatori per fortuna stanno tornando impetuosamente, e di nuovo, gli Uffizi fanno da traino dell’economia cittadina.
Questo lo dimostrano anche i numeri di quest’ultimo ponte di Ognissanti, durante il quale tra sabato e martedì ben 55.611 persone hanno visitato i musei delle Gallerie degli Uffizi.
Tuttavia, lunedì 31 ottobre abbiamo potuto aprire soltanto il Giardino di Boboli, con 7.338 visitatori che si sono goduti il bel tempo, ma non la Gallerie delle statue e delle pitture e non Palazzo Pitti. 
Come il Ministro Sangiuliano, anch’io lo trovo gravissimo che gli Uffizi e la Galleria dell’Accademia sono rimasti chiusi lunedì, e il Bargello addirittura martedì 1 novembre, per lo stesso serio motivo, che è la grave carenza del personale nelle strutture museali statali. I
n questi ultimi anni abbiamo ripetutamente mandato relazioni su questa tematica al superiore Ministero, ma il problema si è sempre aggravato. Nonostante questa situazione, negli anni passati abbiamo potuto offrire numerose aperture straordinari di lunedì e di sera al pubblico. 
Queste aperture si basano sulla volontà del personale di lavorare in più – e di essere pagato in più – in queste occasioni. 
Tuttavia, una norma intervenuta due anni fa limita il guadagno in più al 15% del trattamento tabellare annuo lordo di ciascun dipendente: per questo motivo quest’anno abbiamo potuto offrire delle aperture speciali con grande successo nella primavera e ancora in estate, ma troppi tra gli assistenti in sala che volentieri partecipano a queste aperture – comunque sempre meno, per via dei pensionamenti – hanno raggiunto o si stanno avvicinando a questo limite.
Abbiamo anche richiesto al Ministero in questi ultimi anni di poter aumentare il servizio (pagato con fondi del museo) dell’azienda in-house del Ministero Ales, o di bandire alcuni parti del servizio di vigilanza a una ditta esterna, ma per entrambe le richieste abbiamo ricevuto una risposta negativa. Anche il personale del concessionario dei servizi museali può solo integrare la vigilanza con una serie di unità di supporto, perché il mansionario di quel personale differisce da quello degli assistenti museali statali. L’ipotesi, che esiste sulla carta, di spostare il giorno di chiusura settimanale a mercoledì o a giovedì non è mai stata messa in atto agli Uffizi, perché in una macchina così complessa che richiede l’interazione di tante aziende diverse di loro (dagli elettricisti agli operatori del metal, dall’azienda statale di supporto al concessionario dell’accoglienza, e così via – con personale e contratti diversi – si è sempre rivelato impraticabile: ma soprattutto, con migliaia di prenotazioni anche da viaggiatori da altri continenti, pianificati da tanto tempo, già in essere per tutta questa settimana, il danno economico e d’immagine di un’insolita chiusura infrasettimanale degli Uffizi avrebbe a tutta evidenza vanificato il probabile guadagno in più del lunedì aperto. Manderò una relazione estesa al signor Ministro, ma per il momento assicuro che sono scandalizzato esattamente come lui di queste chiusure. Purtroppo, il problema della carenza degli organici è endemico riguarda praticamente tutto il panorama museale, bibliotecario e archivistico nazionale: è ormai irrisolvibile senza un intervento netto e deciso dalla parte centrale, che inverta la prassi consolidata in questi anni. Se le Gallerie degli Uffizi possono dare una mano a muoversi in questo senso, sono pronte".

 

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