Traffico © Musa Haef per Unsplash
In questi giorni ho avuto necessità di recarmi a Firenze. Arrivando dalla Bolognese ho trovato la coda prima della strada dei Massoni; per arrivare a Careggi ho dovuto fare un giro infinito da via Trieste, passando da Piazza Dalmazia, con una coda che non finiva più. Oggi, per andare a Settignano, ho trovato la strada sbarrata e mi hanno deviato per il castello di Vincigliata.
Tutta Firenze è un ingorgo infernale: non si riesce più a fissare un appuntamento con la certezza di poterci arrivare. La viabilità a Firenze è diventata una cosa assurda. A questo punto al sindaco Nardella, oggi Sara Funaro, non rimane che gettare la spugna e chiudere il traffico automobilistico in tutta la città. Non esistono soluzioni intermedie, non servono le tramvie. Certo, per gli abitanti di Firenze e dintorni sarà la fine di una vita possibile, di poter usare la città come un centro urbano con tutti i suoi servizi annessi e connessi: diventerà quindi una prigione dove tutto verrà chiuso e imbalsamato come in un museo. Ma la gente come farà a vivere?
Questo è il risultato di anni e anni in cui gli amministratori fiorentini si sono limitati a vivere in Palazzo Vecchio, chiusi ad ogni immagine di prospettiva per un futuro di ulteriore sviluppo. Non è così che si governa un territorio, e tanto meno una città antica e importante come Firenze.
Ora è veramente tardi, ma se non si vuole la morte per catarsi della nostra antica città occorre sveltamente sviluppare un progetto di nuova viabilità, che non può che partire da nuove strade, quantomeno di circonvallazione, che evitino di far passare il traffico di attraversamento dagli antichi viali fatti dal Poggi nel 1850. Non è una cosa né semplice né facile, ma se si vince la resistenza di alcune proprietà con parchi e ville che circondano Firenze, non sarebbe mai troppo tardi. Costi quel che costi, è l’unica strada da percorrere.
Una circonvallazione a nord di Firenze, che partendo da Castello in congiunzione con l’uscita dell’autostrada Firenze-Mare, si avvicini a Careggi, passi da Serpiolle, prosegua oltrepassando la Bolognese, scenda sulla Faentina, passi sotto Fiesole, vada a Settignano e Rovezzano, attraversi l’Arno fino a congiungersi con il viale Europa e l’uscita autostradale di Firenze Sud.
VIABILITÀ FIORENTINA MANCANTE
DA SEMPRE DIMENTICATA
Lettera aperta a Sara Funaro, presidente della zona metropolitana fiorentina, e al sindaco di Marradi Tommaso Triberti, responsabile per la viabilità del Mugello per la zona metropolitana.
Trovandomi a passare per la strada che da Careggi va sulla Bolognese, detta dei Massoni, ed anche per la strada che dalla Bolognese va sulla Faentina, detta del Salviatino, e a seguire dal ponte alla Badia su per San Domenico sulla strada di Fiesole, io mi son chiesto che forse il sindaco Nardella, invece di andare a preoccuparsi per l’elezione del nuovo segretario del P.D., avrebbe fatto meglio a preoccuparsi di risolvere i problemi dell’atavica, insufficiente viabilità fiorentina.
Sì, perché le strade che sopra ho messo in evidenza sono le uniche per spostarsi a nord di Firenze, dove manca da sempre una moderna viabilità che dovrebbe essere una circonvallazione. Partendo da Castello, passando da Careggi o Serpiolle, dovrebbe proseguire sulla Bolognese, attraversarla, scendere sulla Faentina, passare sotto Fiesole, per dirigersi verso Settignano, Rovezzano, attraversare l’Arno e ricongiungersi con il viale Europa, via Marco Polo e raggiungere l’Autostrada del Sole a Firenze Sud.
Un’altra viabilità, altre volte accennata ma mai realizzata, che per il Mugello, Firenze e tutta la viabilità autostradale sarebbe di gran sollievo, è la bretella autostradale mugellana. Iniziando dal casello autostradale della Cavallina di Barberino, dovrebbe inoltrarsi nel Mugello passando al lato del lago di Bilancino, attraversando la strada statale della Bolognese (della Futa) e della Faentina, con casello autostradale nel Mugello, e proseguire per Dicomano, Rufina e Pontassieve, con uscita per il Casentino, fino a ricongiungersi con Firenze Sud o Incisa Val d’Arno. Questo servirebbe, senza alcun dubbio, a snellire la quantità ormai troppo grande e l’ingolfamento del traffico autostradale fiorentino.
Con queste due opere si darebbe respiro a tutto il comparto della viabilità fiorentina e si permetterebbe al Mugello di ritagliarsi un suo spazio di rango per poter valorizzare le sue interessanti peculiarità: l’Autodromo del Mugello, il lago di Bilancino, il campo da golf Poggio dei Medici, l’Outlet della Cavallina e, non per ultimo, la struttura turistica in fase di realizzazione del castello di Cafaggiolo.
Non aggiungo altro, solo che per riprendere l’antica filosofia del fare fiorentino bisogna cominciare a pensare in grande, e la più importante città d’arte del mondo non può più farne a meno. È chiedere troppo? Se siamo i giusti eredi di Michelangelo, di Leonardo, di Giotto, del Botticelli e del Brunelleschi, quanto sopra descritto è il minimo che sia giusto chiedere.
In questi giorni sono stati installati i rilevatori sui viali per multare le auto anziane a gasolio che provano a passare di lì. Proprio non ci siamo: in seguito alle tranvie e a questa nuova normativa che impedisce alle auto di passare per Firenze, spostarsi per la città e nel suo territorio è diventato impossibile.
Lo so, siamo in ritardo sui tempi, ma come si diceva una volta, per imparare a leggere e a scrivere non è mai troppo tardi.
La sindaco di Firenze, Sara Funaro, ora anche presidente dell’area metropolitana fiorentina, perché non pensa a creare a Firenze e dintorni una nuova viabilità, con una nuova circonvallazione a nord di Firenze, che risolverebbe in buona parte molti problemi della circolazione automobilistica fiorentina?
Questi signori che hanno preso volentieri gli incarichi di amministratori dell’area fiorentina sono all’altezza di governare Firenze? Se vogliono veramente rappresentare i nostri antichi progenitori devono fare uno sforzo di creatività e cercare di realizzare una viabilità efficiente, che a Firenze manca da sempre.
Signori politici, è l’ora di svegliarsi e realizzare a Firenze e dintorni una viabilità all’altezza dei tempi moderni.
Recati Pierluigi


