OK!Mugello

Pietracito: «Spero il Forteto non faccia più paura». Il 23 ottobre la Cassazione

Abbonati subito
  • 434
Pietracito: «Spero il Forteto non faccia più paura». Il 23 ottobre la Cassazione Pietracito: «Spero il Forteto non faccia più paura». Il 23 ottobre la Cassazione © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze (in piazza SS Annunziata) l’associazione Artemisia ha organizzato una giornata di studio sul Forteto (qui). Un seminario – dal titolo: Oltre gli Orrori de Il Forteto – a cui hanno aderito anche Regione Toscana, Sds Mugello, Auser Abitare Solidale, Anci Toscana, FormAzione Co&so Network e Associazione Vittime de Il Forteto. Un seminario che ha fatto il punto della situazione ripercorrendo gli step di una storia che ha profondamente ferito il Mugello. E che il prossimo 23 ottobre, col verdetto della Cassazione sulla condanna inflitta in secondo grado a 10 soci dell’ ex comunità (tra i quali il fondatore Rodolfo Fiesoli, condannato a 15 anni e 10 mesi per maltrattamenti e abusi), tornerà di nuovo a far discutere. *nota dell'autore: per un errore, nel titolo (su facebook) dell' articolo è scritto che il "verdetto della Cassazione" sarà a dicembre. Sarà invece il prossimo 23 ottobre. SC Stefania Saccardi, assessore toscano al welfare, si è soffermata sul Progetto Oltre (rivolto alle persone uscite o in uscita dal Forteto). «Il sacrificio di tante persone non sarà stato inutile – ha detto - se dalla dolorosa vicenda del Forteto noi saremo usciti migliorati e avremo tratto elementi per migliorare le nostre azioni in futuro. Il Progetto Oltre – Percorsi verso l’autonomia ha consentito di prendere in carico 41 persone. Vogliamo dargli continuità nel tempo, finché questa resterà solo una brutta storia, sulla quale però tutti abbiamo qualcosa da ripensare e da imparare: dobbiamo fare più attenzione e accrescere sempre la nostra sensibilità. Ringrazio quanti stanno lavorando per portare avanti questi progetti, e credo che da questa storia usciremo tutti un po' cresciuti». Tra i vari interventi, poi, come riporta Controradio (qui) anche quello di Sergio Pietracito (presidente dell’Associazione Vittime): «Nulla è scontato – ha spiegato - ma noi speriamo in una conferma della pena e speriamo che la procura vada avanti procedendo anche nei confronti delle 11 persone indagate per falsa testimonianza. Spero che dopo la Cassazione possa emergere anche questo aspetto». E ancora: «Fiesoli è sempre a Pelago (Firenze), e non so come viva questi giorni prima della Cassazione. Mi sembra strano che sia ancora a piede libero ma se verrà messo in carcere non sarà la soluzione di tutti i mali. La soluzione ci sarà quando quel gruppo di persone a lui legato, formato dai condannati e dai falsi testimoni, verrà definitivamente sciolto. Quindi ancora non è finita. . Sempre più persone chiedono di essere aiutate. L’ importante è che la gente capisca e conosca questa vicenda e che la Regione pubblichi sul proprio sito gli esiti delle commissioni regionali di inchiesta e delle sentenze sul Forteto, come prevede una risoluzione approvata dal Consiglio regionale nell' estate 2016. l Forteto ha sempre fatto paura e io spero che smetta di farla». Ha aggiunto con Ok!Mugello: «Mi auguro che le risorse destinate al Progetto Oltre siano adeguate alle proporzioni del danno che sta emergendo». Anche l’ex magistrato (ed ex membro del Csm)  Vittorio Borraccetti, coautore dell’ ultimo libro edito sul Forteto (Aberrazioni comunitarie, Antigoni edizioni, 2017) è intervenuto. “La vicenda del Forteto – ha scandito - è una catastrofe da tutti i punti di vista perché per anni si è voluto non vedere che venivano compiuti degli affidi di minori o di persone in difficoltà ad una realtà che aveva un metodo educativo fondato sulla prevaricazione e sulla violenza». Più corrosivo, invece, Jacopo Alberti, consigliere toscano della Lega Nord e componente della seconda commissione d’inchiesta sulle responsabilità politiche del Forteto. Quella commissione che nel giugno 2016 chiuse i lavori, dopo un anno, con pesanti accuse nei confronti di un blackout istituzionale che aveva permesso al «sistema Forteto» di crescere incontrastato per oltre 30 anni. Secondo i giudici in appello, «un pericoloso contesto comunitario in cui schiacciante è stata la compressione delle coscienze e delle dignità delle vittime». «Permane una fitta cortina d’omertà – ha sottolineato Alberti - che finora non ha permesso di conoscere appieno la complessa, lunga e tormentata storia del Forteto. Non discutiamo il Progetto "Oltre" a cui quest’oggi è stato dedicato un convegno, ma ben difficilmente, caro Assessore Saccardi, riusciremo, e men che meno le tante vittime, a lasciarci completamente alle spalle la storia del Forteto; anzi, occorre che la memoria sia a nostro avviso più che mai vigile».

 

Lascia un commento
stai rispondendo a