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Maurizio Sguanci Presidente Q1 in quota PD e consigliere regionale con IV cambia ancora casacca

Passa in Forza Italia e il Centrodestra inizia le grandi manovre in vista delle amministrative 2024.

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Tajani, Suanci e Stella Tajani, Suanci e Stella © Facebook
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Ancora un cambio di casacca per l'uomo della doppia carica. Il consigliere regionale Maurizio Sguanci che dopo essere stato eletto Presidente del Quartiere 1 in quota Pd aveva abbandonato il partito per abbracciare Italia Viva e assicurarsi il seggio di consigliere in Regione Toscana (senza però mai dimettersi dalla prima carica anche se al Quartiere 1 da tempo si erano perse le sue tracce) adesso cambia ancora casacca e passa addirittura al centrodestra.

Dal Pd a Italia Viva. E adesso con un doppio salto carpiato da fare invidia a Tania Cagnott l’approdo in Forza Italia.
C'è choc e disorientamento in città mentre con baldanza Maurizio Sguanci che rimane consigliere regionale passando però sui banchi dell'opposizione garantisce, almeno lo sperano i residenti che questa volta si dimetta davvero dalla Presidenza del Quartiere 1,

L’annuncio via social questa mattina con tanto di bella foto mentre che stringe la mano a Marco Stella (capogruppo in Regione) e ad Antonio Tajani (segretario nazionale) con tanti saluti per l’elettorato che lo aveva votato.
Che stiano iniziando le "grandi manovre" del centro destra per tentare l'assalto a Palazzo Vecchio allre amministrative 2024?
Lui dice: “Sarò sincerò e sintetico. Non è stata una scelta utilitaristica. Non mi è stato promesso niente. Ero Presidente del Quartiere e domani mi dimetto. Sedevo nei banchi della maggioranza e da domani siederò all’opposizione. È stata una scelta di campo”. Ma si fa una fatica a credergli.

E la politica fiorentina in questi primi giorni di agosto va letteralmente in subbuglio. Italia Viva definisce quella di Sguanci “scelta sbagliata. Noi abbiamo eletto Sguanci con i voti di Italia Viva per stare in maggioranza. Prendiamo atto della scelta di passare a destra, noi rimaniamo al centro”.
Eugenio Giani: che aveva annunciato da poco la sua ricandidatura in regione nel 2025 si dice “Stupito da Sguanci, mi aveva ribadito fiducia. Sono rimasto molto sorpreso perché proprio in occasione del piano regionale di sviluppo, quindi la scorsa settimana, avevo avuto con lui una lunga chiacchierata e non solo mi confermava la fiducia, ma mi esprimeva forte apprezzamento per il lavoro della giunta”. Secondo il governatore toscano, dietro il cambio di casacca del consigliere regionale, non c’è alcuna manovra del leader di Iv Matteo Renzi. “Non penso, non è nelle caratteristiche di Renzi questo genere di manovre politiche”

Il Pd, che fino a questo momento su tutta la vicenda Sguanci (passaggio e IV, candidatura alle regionali 2020 e elezioni) era rimasto in silenzio esce dal letargo e presenta una mozione di sfiducia al Q1  e parla di “scelta inqualificabile, scellerata e tutta personale di Sguanci è stata fatta in assoluta solitudine, senza alcun confronto ed esclusivamente in un’ottica di interesse personale”
Indignazione è espressa da tutti gli altri presidenti di Quartiere: Michele Pierguidi (Quartiere 2), Serena Perini (Quartiere 3), Mirko Dormentoni (Quartiere 4) e Cristiano Balli (Quartiere 5): “un presidente che è passato dall’altra parte del campo politico e che non si è evidentemente preoccupato delle conseguenze per il Quartiere 1 e per i suoi cittadini”.

Per Erica Mazzetti, deputato azzurro di Prato, invece “Forza Italia si conferma vero centro attrattivo, quello che da trent’anni rappresenta i valori liberali, moderati, garantisti, cristiani e riformisti, come dimostra un nuovo ingresso di peso come quello del consigliere regionale Maurizio Sguanci. E’ un nuovo innesto dall’ormai quinto polo, dopo che abbiamo aperto le danze proprio noi a Prato, con ingressi importanti che già si sono messi a disposizione e al lavoro. Stiamo dando seguito, con continuità e con un capillare lavoro di territorio, alle idee geniali e rivoluzionarie di Silvio Berlusconi: i risultati arrivano”. 

E chissà che questo non sia un prologo per l’arrivo qualche altro “big” della politica fiorentina sul fronte centrodestra.

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