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Marradi - Addio alla produzione dei kiwi per il 2023 a causa del forte gelo di questi ultimi giorni

La denuncia di Coldiretti Toscana

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Kiwi Kiwi © cc
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Il noto frutto pieno di potassio e di antiossidanti che nel Mugello, a causa del forte gelo di questi ultimi giorni e il repentino abbassamento delle temperature notturne, vede  seriamente compromessa la sua produzione 2023. Se continua questo freddo, però, potrebbero esserci altre colture danneggiate. Era primavera quando doveva essere inverno. E’ inverno quando dovrebbe essere primavera è l’incubo degli agricoltori che alla fine si materializza. Il brusco abbassamento delle temperature portato dai freddi venti nel Nord ha colpito duro anche in Toscana, in particolare nel Comune di Marradi e nel Mugello, dove nelle scorse notti la colonnina di mercurio è precipitata fino a meno 5 gradi danneggiando i piccoli e fragili germogli dei kiwi, ma anche i piccoli fiori di pesche e susine.

A denunciarlo è Coldiretti Toscana che ha avviato un monitoraggio, attraverso le sedi sul territorio, per capire l’entità del temuto fenomeno su tutta la regione. “Su nostra richiesta Artea – spiega Coldiretti Toscana - ha già aperto la procedura con cui le aziende agricole interessate dalle gelate di questi giorni, che ha toccato molte aree della regione, possono segnalare eventuali danni subiti alle coltivazioni: si tratta di una mappatura necessaria per richiedere successivamente al Governo le misure di compensazioni in deroga per calamità climatiche. E’ presto per fare un bilancio. Nei prossimi giorni avremo un quadro più completo delle aree interessate dalla fiammata di freddo e delle coltivazioni eventualmente compromesse”.

Il caldo anomalo di questi mesi con temperature superiori di 1,21 gradi superiori alla media storica, aveva fatto risvegliare in grande anticipo molte varietà di piante ed alberi da frutto che ora si ritrovano in una condizione di grande fragilità. Le immagini della mimosa fiore già a gennaio era molto più di un avvertimento dopo il 2022 che si è classificato come l’anno più caldo di sempre.

L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude Coldiretti Toscana – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. ​

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