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Peretola: partita la procedura d'infrazione

Nel mirino dell'Europa la valutazione d'impatto ambientale “introduce un elemento di discrezionalità non previsto nella direttiva”. Ora solo 60 giorni per rimediare ed evitare la sanzione

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l'aeroporto di Firenze l'aeroporto di Firenze © Wikipedia
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Quando l'allora Ministro dei trasporti Danilo Toninelli rispondendo alle domande dei giornalisti dopo l'inaugurazione della linea 2 della tramvia di Firenze affermò che riguardo allo sviluppo dell'aeroporto di Peretola “c'è un problema enorme, il rischio di una infrazione europea per aiuti di Stato: 150 milioni di fondi pubblici” in molti sorrisero.
Con Toninelli a quella inaugurazione c'erano il Governatore della Toscana Enrico Rossi e il Sindaco di Firenze Dario Nardella che alle affermazioni del ministro risposero.
“Parlerò con le istituzioni europee – disse il Sindaco - ho già accennato la questione alla commissaria Cretu e ho chiesto un incontro al commissario europeo per la Concorrenza Margrethe Vestager perché credo che non vi siano gli estremi degli aiuti di Stato”.
Il Governatore Enrico Rossi assicurò che avrebbe verificato personalmente con Bruxelles la procedura. Andrò personalmente a Bruxelles a verificare presso la direzione generale Concorrenza se esiste un rischio di infrazione per i finanziamenti destinati allo sviluppo dell'aeroporto di Firenze.”.
Secondo Toscana Aeroporti poi solo l'ipotesi di aver violato la legge era considerata una diffamazione.
Da quel febbraio 2019 tutto è cambiato e non solo perché il governo è un altro e Toninelli non è più ministro.

Pochi giorni fa, nel silenzio della stampa concentrata sul Coronavirus, è arrivata l'attivazione della procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia da parte della Direzione Generale Ambiente Ue che così accoglie la segnalazione inviata dalla Onlus Vita, ambiente e salute in merito all’illegittimità del decreto legislativo 104/2017 approvato per dare completo recepimento della Direttiva 2014/52/UE in tema di valutazione d'impatto ambientale (Via).
Si legge che lo stato italiano con il decreto legislativo n.104/2017 “introduce un elemento di discrezionalità … non previsto nella direttiva” e aggiunge che quindi “si pone un problema di conformità della normativa italiana di recepimento della direttiva…”.
Posta in questi termini, la procedura comporta la correzione del decreto 104/2017 a partire dall’attività del Ministro dell’Ambiente fino alle norme Regionali che regolano i procedimenti del Via.
Alla sua emanazione, quel decreto fu definito da qualcuno una ”porcata”, una legge “ad operam” o “ad aeroportum” confezionata ad arte dal governo Gentiloni per uscire dalle sabbie mobili procedurali in cui si era impantanato il progetto di sviluppo dell’Aeroporto di Firenze.
Ora cosa succede?

Sicuramente è questa un'altra mazzata al progetto di pista parallela che rafforza la bocciatura del Consiglio di Stato dove si faceva notare come fosse proprio la VIA uno dei punti critici del progetto di pista parallela.
Quella Valutazione di Impatto Ambientale che secondo le associazioni era fatta per favorire la cementificazione della piana fiorentina considerata una delle più inquinate d'Italia dovrà ora essere giocoforza modificato per non incorrere nella procedura di infrazione.
Smentendo le previsioni dell'Onlus Vita, ambiente e salute che era convinta che la stampa distratta da Coronavirus non ne avrebbe parlato siamo qui a riflettere su cosa succederà adesso. Quali le mosse che metterà in atto il governo entro 60 giorni per evitare le sanzioni?
In un momento così fosco per il quadro economico nazionale dopo il trauma Covid 19 chi pagherà materialmente il danno?
Tanti interrogativi e una sola certezza. Due mazzate una sull'altra e in tempi così ravvicinati per il progetto del nuovo aeroporto di Peretola non erano certo previste, ma mettono a grande rischio il suo futuro.


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